Marocco in Camper (con VIDEO)


(In fondo a questo diario, potete vedere l'intero video del nostro viaggio)

Diario 4 - Africa 2007 - L'avventura continua... - 28Feb07
Carissimi, dopo tanto raccontare nei precedenti diari e dopo aver gia' macinato oltre 1300 km verso nord, ora ci stiamo " riposando" a Tiznit, accogliente cittadina a circa 120 km. a sud di Agadir ed in attesa d'iniziare nuovamente il viaggio verso l'interno, desideriamo farvi ammirare qualche immagine di albe e tramonti, cui abbiamo avuto la fortuna di poter catturare con le nostre modeste apparecchiature. purtroppo possiamo inviarvene solo poche, via e-mail, con la speranza che vi arrivino, considerata la lentezza di queste connessioni..
Un caro saluto a tutti.
W l'Afrique
Mike e Anita
....continua...

Diario 5 - Africa 2007 - 11Mar07

Amici e parenti vicini e lontani, avrebbe detto il famoso buonanima..ehehhh, dopo una ulteriore lunga e rilassante sosta a sud di Agadir, con un impegnativo e "faticoso" dolce far niente, incrementato dai consueti, irrinunciabili pranzi e cenette a base di tutte le qualita' di pesce e dopo aver festeggiato il compleanno della dolce metà (ha compiuto i 19 anni e mezzo, ma non vuole che lo si dica in giro... ) alla presenza di molti amici camperisti italiani, (qui ormai ci conosciamo tutti), era giunta l'ora di rimettersi in viaggio, anche per evitare la ruggine alle ginocchia ed addentrarci all'interno del Marocco per visitare i tanto decantati scenari della sua montuosissima ed al contempo desertica parte orientale.

Detto fatto. Salutati gli amici italiani, alcuni dei quali avevano gia' visitato l'interno ed altri che desideravano restare ancora lungo le spiagge a prender la tintarella, dopo una breve sosta ad Agadir per rifornirci al "Marjane", (piu' o meno grande come l' Euromercato) di scorte ormai ridotte all'osso, evvia..... per i circa 390 km di Ouarzazate, caratteristica cittadina, situata nella catena montuosa dell'Alto Atlante , (ancora tutto innevato, nel quale svetta il Jebel Toubkal, la montagna piu' alta del Nord Africa con i suoi 4.167 metri di altezza).

Giunti a Taroudant, abbiamo fatto una sosta per il pranzo con visitina al Souq, in cui c'era di tutto e di piu', come tanti altri ..... d'altronde), ma sotto un caldo micidiale...e siamo appena a marzo sob!!!

A sera abbiamo pernottato, nella cittadina di Tazenacht a 1300 metri di altezza, davanti alla sede della Gendarmerie Royale, assieme ad una simpatica coppia di bretoni (75 anni lui e 73 lei) che essendo anche loro da soli, quando hanno visto il nostro camper arrivare ci sono venuti incontro contenti per la compagnia notturna, esclamando: "Ohhhh!! Les italiennes !!! "
Comunque qui e' ancora tutto tranquillo ed io continuo a dire che e' piu' sicuro da queste parti che in ..Europa, peccato che la microcriminalita' prima o poi arrivera' anche a queste latitudini ....purtroppo).

Per la cronaca, questa notte, il termometro, per effetto dell'escursione termica, e' sceso di quasi 20 gradi (dai 32 del giorno ai 12-13 della notte).

Il mattino seguente,abbiamo raggiunto Ait BenHaddou, visitando una delle piu' conservate Khasbe dell'alto Atlante e poi Ouarzazate,da dove vi stiamo scrivendo.

Domani visiteremo gli "Studios", siti in cui hanno girato alcune scene di film
famosissimi, quali "IL Gladiatore" - "Guerre Stellari" - "Laurence d'Arabia" e tanti altri, ma per i patiti dei "Reality Show" (che Dio ce ne liberi!!!) qui hanno
fatto la famosa e, mi dicono, seguitissima "LA FATTORIA" su Italia 1.


Poi proseguiremo sempre piu' ad est, (Gole del Dades e del Todra) una tappa a sud, all'Erg Chebbi - le famose dune sahariane di Merzouga), per poi virare nuovamente a nord.
Il consueto nostro abbraccio.
W l'Afrique !!!!
Michele e Anita

...continua ...

Diario 6 - Africa 2007 - Il viaggio e' quasi terminato..... 28Mar07

Dopo oltre 650 km da Agadir, siamo giunti a Merzouga, in pieno territorio berbero, nella parte piu' sud-orientale del Marocco, (a pochi km da qui, c'e' il confine della "odiata" (per i marocchini) Algeria.
Ormai fra i 2 paesi, e' da piu' di 25 anni che, pur essendo islamici e vicini, non hanno ne' rapporti ne' strade di comunicazione ed i confini sono chiusi, anzi, i locali ci dicono che spesse volte le guardie, si sparacchiano fra di loro. Una vera assurdita'!!!

Il Cyber cafè, dal quale vi stiamo ora scrivendo, ha una finestra che si affaccia su una delle piu' belle distese di altissime dune di sabbia del Sahara (la piu' alta viene stimata in oltre 100/150 metri di altezza) e che cambiano colore, in base
alle ore del giorno. Credeteci, veramente uno spettacolo unico che ieri mattina, abbiamo pensato di scalare. (Qui l'unico pericolo, sono le tempeste di sabbia che qualora si scatenassero, costringono di star chiusi in camper (o correre in alberghi) per almeno 2-3 giorni.


Speriamo di non doverle mai provare, perchè, ci e' stato doviziosamente spiegato, e' come se ti si parasse davanti un invalicabile muro di sabbia in sospensione accompagnata e seguita da fortissimo vento, dal quale non si riesce a vedere a più di 10 cm dai propri occhi.


Prima di arrivare quaggiu' , abbiamo attraversato l'altopiano marocchino che si snoda fra i 1300 ed i 1700 metri dalla parte sud delle montagne dell'Alto Atlante, visitando le profonde Gole del Dadès
e soprattutto quelle del Todra.

Mentre in quelle del Dadès, le varie conformazioni rocciose delle immense vallate, hanno una vaga somiglianza con quelle del deserto dell'Arizona e terminano in fondo ad un vero e proprio Gran Canyon, quelle del Todra, si sviluppano in altissime e strettissime pareti, ove anche qui l'omonimo fiume ha "scavato" le montagne, creando queste imponenti fratture.

Le Gole del Todra, che abbiamo percorso per circa 30 km esclusivamente in moto, perche' la "strada/pista/sentiero", a seguito della grande alluvione di 2 anni fa, in molti tratti e' semplicementesparita, parte dai 1300 mt. arrivando agli oltre 2000 mt. di altezza (..un freddo cane).
Per la cronaca, abbiamo fatto appena in tempo a rientrare in campeggio, che si e' scaricata una tempesta di acqua, protrattasi per tutta la sera.
Giunti ad Ouarzazate, abbiamo fatto conoscenza con un vero e proprio Emiro di Abu Dhabi (Golfo Persico), il quale anch'egli, ormai "povero pensionato"(?) ad occhio e croce sulla quarantina d'anni, ha pensato bene di acquistarsi un Camperone da 300.000 euro (sapete c'omè: " lì ghe in i danè in milanese: li' ci sono i quattrini) e di visitarsi come noi l'Africa.

L'unica (sostanziale) differenza da noi, era che " Il Sciur " non riuscendo a staccarsi dai privilegi del suo rango, si portava dietro fra giovani mogli del suo"harem" e servitù varie, circa 15/20 persone, le quali dormivano in diverse tende, appositamente montate tutte intorno al suo camperone. (forse in ogni tenda, ci era balenato per la mente, poteva esserci una moglie...chissa', e sempre scherzando con alcuni amici, avevamo immaginato a cosa potesse accadere se, sbagliando ed intrufolandoci in qualc'una di esse, fossimo riusciti a dare un "aiuto "all'emiro..ehehhhhhhhh!!!! .
Ovviamente le nostre mogli, hanno cosi' commentato l'ipotetico "aiuto":
sogni...di vecchi bavosi.....ahahhhhh!!!!
Bene.
Pensiamo sia questo, il nostro ultimo "Diario" per quest'anno (Per la verita' dopo l'attentato al Cyber Cafe' di domenica scorsa a Casablanca, che ha causato (per fortuna) la morte del solo terrorista che si e' fatto esplodere, come a Baghdad, e qualche ferito, non volevamo piu' entrare negli Internet Point a scrivere, ma il desiderio di vedere e parlare via Web con la nostra splendida nipotina Marta, ci ha fatto correre il rischio.... ed abbiamo quindi approfittato per scrivere quest'ultime impressioni di viaggio.

Ormai manca una dozzina di giorni al rientro, avendo gia' superato i 2 mesi d'Africa.

Dopo domani ripartiamo alla volta della citta' imperiale di Fès (a circa 400 km più a nord ) per poi visitare Volubilis, l'estremo sito occidendale dell'Impero Romano.

Nel prosieguo del nostro viaggio, forse toccheremoTetouan per raggiungere infine il porto di Tangeri, per l'imbarco.
Ci auguriamo comunque di aver fatto condividere, anche a Voi, un po' della nostra Africa.

Un finale abbraccio a tutti.
Michele & Anita

(Qui puoi vedere l'intero video del nostro viaggio in Marocco 2007)





Mauritania in Camper (con VIDEO)


(Il video puoi vederlo, alla fine di questo diario)

Africa 2007 - l'avventura.. continua - 2Feb07

Cari amici, parenti, colleghi e conoscenti, anche quest'anno, dopo l'avvincente viaggio dell'anno scorso in Senegal, siamo ritornati in Africa Occidentale.
Non avremmo intenzioni di fare molti km, (ma sono proponimenti che spesso vanno in ....fanteria).

Siamo comunque già arrivati in Mauritania a oltre 2500 km a sud di Tangeri, da dove vi scriviamo e gia' fervono i preparativi per raggiungere la bellissima Oasi Marina del Banc d'Arguin. Per poterla raggiungere, a circa 240 km da Nouadhibou, e' obbligatorio fare pista, con frequente fondo del micidiale "tole ondulèè " che spacca ossa, ma soprattutto mezzi;

Dovremmo essere 5 camper con il noleggio di una guida locale che a bordo di una Toyota 4x4 avanzera' davanti a noi e ci indichera' la  strada ed eventualmente (anzi, quasi sicuramente) ci dovra' "agganciare" qualora c'insabbiassimo.

In verita' , molti ci sconsigliano di fare quella pista con i nostri mezzi , ma la guida pur d'incamerare qualche quattrino, spinge, dicendoci: " Monsieurs, rien de problem. Sperem... penso io... comunque preferiamo andarci cauti e fare le dovute...verifiche..ehehhhhhh!!!
(e qui qualcuno e' gia' "elettrizzato" dall'idea...ehehhhhh)

Quest'anno fa molto piu' caldo (oggi 2 febbraio, rasentiamo i 30 gradi circa) Siamo gia' arrostiti; Tira comunque un forte vento dal Sahara che c'impensierisce un po' per paura di probabili tempeste di sabbia;

Per adesso e' tutto.
Purtroppo in questo antesignano paese non arrivano e non partono SMS ed anche per telefonare ci sono problemi.
L'unico mezzo per comunicare sono questi Cyber Point.. e meno male;
Un saluto ed un abbraccio a tutti.
W l'Afrique
Mike e Anita

...continua...

Diario 2 - 8Feb2007

Dopo aver fatto diverse ed opportune verifiche, siamo arrivati alla conclusione che raggiungere l'agognata Oasi Marina Protetta del Banc d'Arguin con i nostri camper era pressocchè una follia che ci sarebbe potuta costare cara soprattutto in termini di euro.

Ci e' stato infatti riferito che gia' con tempo "normale", la pista e' impraticabile per i nostri mezzi, ma complice anche il forte vento del Sahara (l'Harmattan) che da alcuni giorni (qui, febbraio, marzo e buona parte di aprile, sono i mesi piu'ventosi,) ha iniziato a soffiare e neppure la spinta di un carrarmato ci avrebbe fatto proseguire.

Da "nomadi", quali oramai siamo diventati, ma temporaneamente "stanziali" da qualche giorno in questa meravigliosa "Baie de l'Etoile", in compagnia di pellicani, fenicotteri ed una miriade di altre specie di uccelli migratori, che come noi, vengono a "svernare" in luoghi piu' caldi, a malincuore e per dimenticare questa mancata avventura, abbiamo deciso di "annegare" il nostro malumore con ben 7 kili di aragoste freschissime appena prelevate dall'Atlantique, il tutto corroborato da quel poco di "nettare" chiamato vino che siamo riusciti ad "imboscare" alla severissima frontiera della Repubblica Mauritana, la quale, negli anni passati ci faceva entrare senza controlli, ma da quest'anno si sono ricordati di essere islamici e ci hanno letteralmente ispezionato da cima a fondo i camper alla ricerca di alcool, non si sa bene, se per essere in regola con i dettami di Maometto, oppure per berselo, alla faccia nostra.


In realta' molti di noi, forti della convinzione che qui, in "Afrique", ma non solo, quello che vale oggi, puo' non valere domani ed essendo venuti a conoscenza in anticipo di questo cambio di linea, han pensato bene di “depositare” in Marocco (che pare non si faccia piu' di questi scrupoli, finalmente) tutta la cosiddetta "eccedenza" alcolica ..Oddio, a qualche italiano, ma anche a diversi francesi, ho visto lasciare in Marocco pure qualche "damigiana di vino , ma soprattutto erano simpa-tetici i tedeschi che dicevano "Nein senza Birrra ..Yaaaaaaaa!!!!.
Con la speranza di riprendere (ma soprattutto di "trovare") quanto lasciato al rientro. D'altronde non si scappa, o accontenti i mauritani o i marocchini....c'e' poco da raspare..ehehhhh.

Qui ogni mattina viene a farci visita "Ahmed" un simpaticissimo pescatore, 2 mogli (solito fortunato, commentiamo noi con le nostre mogli... ehehhheh!!!) e ben 8 figli..per adesso, dice lui (pare che la sera non abbiano la...televisione ehehhhh!!) infatti lo abbiamo soprannominato "Mandrillosky") che tira su le reti a poche decine di metri, dandoci il privilegio di visionare per primi il fresco pescato.

Ovviamente sa bene che se nella rete sono incappati Branzini ed Orate Reali da 1 kg. abbiamo il diritto di prelazione.
Infatti, forti del motto " Un' Orata Reale al giorno, ti leva il medico di torno" facciamo voti affinche' Ahmed, non faccia mai spegnere il fuoco della nostra griglia…ahahhhhhhh!!!

Ora termino, nel darvi purtroppo una brutta notizia che ha un po' scosso tutti noi.
Ieri l'altro, 2 turisti francesi, viaggiando su un fuoristrada, sono saltati in aria, a poche decine di km da noi, su una delle mine che qui sono sparse a migliaia per effetto della famosa guerra con i combattenti del Fronte Polisario.

Ci e' stato pero' anche riferito che pur avvertiti del pericolo, pare non abbiano ascoltato i consigli, finendo con la loro 4X4 sopra la bomba. Ci spiace veramente. Purtroppo qui bisogna stare molto, ma molto attenti a dove si mettono i piedi... ma anche le ruote.

Quest'anno ci manca Alberto il "Bocelli della Val Bormida" , restato a casa per lavoro, che con la sua ugola d'oro l'anno scorso ci riempiva le serate sahariane con canti e danze.

Ora termino, dicendovi che la nostra permanenza "quaggiù" si protrarra' ancora per qualche settimana, fra "footing" mattutino,(..come noterete, col passare degli anni.. purtroppo si perde una "t "..eh! eh! eh! )  lungo le immense spiagge, gustose orate reali e viaggi in moto, calde giornate e tintarella stravaccata " au bord de l'ocean" purtroppo ventose.

Poi inizieremo "doucement" come dicono da queste parti, il rientro verso il Marocco, visitarne la sua parte orientale, fino ai confini con l'Algeria e presentarci ai primi di Aprile a Tangeri all'imbarco per l'Italia.

Un abbraccio a tutti voi, ma soprattutto un abbraccio forte forte e tanti bacioni alla nostra stupenda nipotina Marta, 4 anni, che abbiamo letto ci cerca tutti i giorni. (Ebbene si, lo ammettiamo, non i pericoli dell'avventura, ma questo si che ci mette molto, ma molto in crisi).

...continua ...

Diario 3 - Africa 2007 - 21Feb07

Eccoci nuovamente davanti ad una tastiera in uno dei piu scassati Cyber- Cafe' di tutto il Sahara a raccontarvi " le nostre fatiche " ...si fa per dire.

Per la verità stavolta poche, dal momento che abbiamo continuato a bivaccare in quella meravigliosa "Baia delle Stelle" in Mauritania, concedendoci un'avventura in moto di circa 20 km di pista dura per raggiungere la Riserva Naturalistica di Cap Blanc (che assieme al già citato Banc d ‘Arguin formano due vaste aree di oltre 200 km di costa a tutela di un patrimonio marino e faunistico di notevole valore, finanziato anche dalla Comunita Economica Europea) ove abbiamo filmato e fotografato la graziosa ed ormai da noi scomparsa " Foca Monaca" assieme ad aironi ed altri uccelli.

La Foca Monaca di Cap Blanc (Mauritania)  - Febbraio 2007


In pratica non avendo potuto raggiungere il piu importante Banc d’Arguin, ci siamo dovuti accontentare (anche qui si fa per dire) della piu raggiungibile, ma un pò piu rischiosa riserva di Cap Blanc.

Infatti per poterla raggiungere in moto, la pista di snoda in una hammada, deserto fatto non di sabbia, ma di desolate e sterminate pietraie, nel quale, la cosa piu rischiosa é dovuta al fatto che tutto intorno alla pista vi sono le famigerate mine che come avevo spiegato nel diario precedente, poche settimane fa, han già causato delle vittime.

In realtà la pista per Cap Blanc e' stata raggiunta al terzo tentativo.
Gero e Maurizio, i nostri amici camperisti ci avevano gia' provato due volte nei giorni precedenti, non riuscendo pero’ a trovare la pista giusta e facendo rizzare i capelli in testa a quei poveri militari che gli erano corsi dietro gridando loro di aver sbagliato percorso.


Grazie quindi, anche ai 2 precedenti tentativi, eravamo riusciti a raggiungere l'agognato "Capo", pur fra alcune difficoltà e comprensibili timori e realizzando finalmente l'incontro con l'ormai noto "mammifero" che se ne stava beatamente spaparanzata, nelle vermiglie acque sottocosta, alternando momenti di relax a fulminei tuffi sott'acqua alla ricerca, supponiamo, di fresco cibo per  il suo palato.


Due giorni fa abbiamo abbandonato la Mauritania e siamo rientrati nel Sahara Occidentale a causa del forte vento che si era nuovamente messo a soffiare dal deserto, ma stavolta "freddino" facendo scendere la temperatura di qualche grado (ora siamo sui 20/21 gradi) facendoci smetter di farci i bagni.

Salutato a malincuore ( ma anche da parte sua) Ahmed il pescatore, e dopo avergli regalato scarpe, maglie e quant'altro avevamo a bordo per lui e la sua numerosa famiglia, anche perchè non ci ha mai fatto spegnere la griglia, abbiamo “bofonchiato”, come di consueto, qualcosa ai soliti douanniers in frontiera che chiedono sempre "cadeau" e siamo rientrati.


Dopo essere entrati in un campeggio per 2 giorni e fatte le dovute pulizie ( ragazzi la sabbia s'infila pure nel ....) a noi ed al camper, domani ci facciamo una tappa di circa 500 km per raggiungere Layounne.
Per adesso e' tutto.
Un abbraccio a tutti voi e.. mi raccomando... tenete duro....


Michele e Anita

P.S.: adesso qui fuori ci sara' Mohammed col suo cammello il quale ci aspetta per
farci fare il solito giro. Andateglielo a dire voi che se dovessimo accettare l'offerta di tutti i cammellieri del Sahara, il nostro “fondo schiena” diventerebbe come quello dei Tuareg !!!!!... ah! ah!  


Video/Immagini del Marocco e della Mauritania 2006/2007





Senegal in Camper - 2006 (con VIDEO)

Appunti di Viaggio: Senegal 2006 in Camper
(i Video in fondo pagina)

febbraio 2006

Dopo aver attraversato Marocco e Mauritania, ieri sera siamo giunti a Saint Louis, in Senegal, citta’ a 260 km a nord della capitale Dakar che visiteremo nei prossimi giorni.
Un viaggio che, a tutt'oggi, ben pochi camperisti hanno potuto fare, a causa della ancora inesistente nuova strada asfaltata di circa 460 km che, attraversando il Deserto del Sahara, da nord a sud, collega la citta' di  Nouadhibou a Nouackchott, la capitale mauritana, strada che finalmente e' stata terminata ed aperta solo 3 mesi fa (novembre 2005).



L'intero percorso per giungere sin qui, e' stato forse anche avventuroso, ma prevalentemente emozionante nell'attraversare realta' desertiche con sporadici villaggi, ambienti cosi' diverse dai  nostri, in cui vivono esseri umani uguali a noi, ma che, contrariamente a noi, vivono in ambienti e condizioni decisamente degradanti ed a volte oserei dire inimmaginabili.
Dei 4 equipaggi di camperisti italiani che eravamo, due di essi, ci hanno ripensato e non se la sono piu sentita di proseguire, impauriti, probabilmente dall’aver ascoltato che un altro camperista era stato quasi “sequestrato” (sue letterali parole) assieme alla moglie, da presunti “predoni” mauritani, dopo essere rimasto in mezzo al deserto col mezzo guasto a causa dell'acqua nel gasolio (personalmente penso che non ci sia stato nessun “sequestro di persona” e che “qualcuno” si sia rifiutato di pagare coloro a cui si era rivolto, credendo di potergli riparare il camper con un motore Common Rail…. con il quale e’ abbastanza difficile, nel deserto, poterlo far ripartire, avendo dell’acqua nel gasolio).

Fatto sta che costui nel raccontarla in giro, ha proseguito a fare “ terrorismo psicologico “ in tutti coloro che avevano la sfortuna di ascoltarlo.
Alla fine un solo equipaggio, ha deciso di proseguire con me verso il Senegal, Alberto e Carmen. Gli altri 2 equipaggi, hanno avuto paura di proseguire e sono tornati indietro. 

Al confine mauritano/senegalese di “Rosso”, abbiamo rischiato piu’ volte di insabbiarci (la cosiddetta area “doganale” mauritana  e' in pratica fatta di..sabbia.. sic!! Infine, superato il confine e caricati i Camper sullo striminzito traghetto, dopo circa 20 minuti di attraversamneto del fiume Senegal,siamo giunti alla dogana del Rosso Senegalese (le 2 localita' si chiamano tutte e 2 cosi') e dopo le estenuanti pratiche doganali, per oltre 50 km la strada, era piena di pericolose buche che a volte sembravano piccoli crateri e per giunta, costretti a percorrerla anche al buio, perche’ in questa famigerata dogana senegalese, (“bestia nera” di tutti gli escursionisti europei in Africa, definita da molti, come “taglieggiatrice” dei malcapitati che l’attraversano) essendomi “rifiutato” di sottopormi al rito del "ricco" cadeau ci hanno vessato, “dimenticandosi” quasi di noi e riconsegnandoci i passaporti alle 22,00 (appunto… col buio). In questi casi, “calma e determinazione” debbono essere le “bandiere” a cui affidarsi, in modo da superare piu’ agevolmente tutte le “ asperità” …non disdegnando nel contempo di divertirsi, trovando gli immancabili lati comici della vicenda.
Ed ora eccoci qui, da dove vi sto scrivendo e cioe’ dall’Hotel  Dior di Saint Louis in Senegal (2^ citta’ ed ex-capitale di questo paese) ... che fa anche da Camping, addirittura con internet cafe’ per poter comunicare con l’Italia. Cosa volevamo di più?

Purtroppo qui in Africa ( e non solo) se viaggi con un tuo mezzo, per attraversare i confini, ti viene, quasi sempre, chiesto il famoso "bakshik” o se volete "cadeau" e questo, purche’ modesto (max 5/10 euro), potrebbe anche essere concesso, ma altre volte (abbastanza di frequente) trovano speciosi cavilli al mezzo o ai documenti o alle cose che trasporti (in pratica… pretesti) per poterti fare delle richieste molto piu’ pesanti di 300 o 400 euro a persona o ad equipaggio, per il solo fatto di metterti un timbro ed autorizzarti a entrare (o uscire) nel paese, (cosa di cui non avrebbero nessun diritto, ma.. forti della divisa..) e costringendoti, in taluni casi, addirittura a tornare indietro e purtroppo tutto questo a “Rosso”, in Senegal e’ prassi assai diffusa. E pensare che come turisti, portiamo una sia pur minima “ricchezza”,che va senz'altro a giovamento della loro economia.
Mah!?! Valli a capire.
E…non e’ finita. Lungo i circa 120 km che dal confine di Rosso, conducono a Saint Louis, ai vari posti di blocco, in media uno ogni 20/30 km circa, se non “capivi” di mettere in mano al miliziano di turno, qualche "euro" , venivi minuziosamente controllato di: passaporto, documenti, luci, frecce, freni, estintori, triangoli, gomme e chi piu’ ne ha piu’ ne metta..(siamo stati sottoposti a ben 3 controlli!!! Ma non abbiamo.. capitolato..)

Nella deprecata ipotesi, pero' che dovessero "trovare" qualcosa che non va, o mancasse qualche dotazione di bordo, le richieste di “ammenda” partirebbero da cifre altissime, (cosi’.. possono meglio “contrattare”).
In questi casi, essere calmi,fermi e determinati, ma col sorriso: “Resistere” ahahhhhh!!!
Qualora doveste realmente trovarvi in difetto, contrattare eventualmente l’ammenda, ma pagare senza discutere!!,: Chiedendo regolare (e legale) ricevuta.(..che normalmente non amano fare.. altrimenti non possono intascare loro)

Per nostra fortuna, non si sono potuti “aggrappare” a nessun presunto “difetto” del mezzo, essendo il mio un “giovincello” di appena 7 mesi.

Il lato “comico” della vicenda e’ che, mentre i nostri nuovi mezzi, venivano sottoposti a severi (speciosi) “controlli” da polizia o gendarmeria, sulla strada nel frattempo, transitavano, auto cosi’ sgarrupate, ma cosi’ sgarrupate che peggiori, non pensavamo potessero esisterne: chi senza fari, altre senza parafango, frecce neppure a parlarne, i tergivetro erano degli optional..quasi tutte sovraccariche di uomini ed animali…. c’era da scompisciarsi dalle risate, poiche' lo facevamo notare al gendarme di turno.. ma lui rispondeva: che problema c'e'? hihihihihi.

Per i rifornimenti del mezzo e per evitare che assieme al gasolio ci potesse essere anche dell’acqua, abbiamo “escogitato” , non avendo altro, l’empirica prova finestra (o meglio… bottiglia): farsi prima versare 2/3 litri di gasolio in boccioni di plastica trasparente,(quelli dell’acqua minerale) quindi lasciarli sotto il sole per piu’ di mezz’ora e se non avviene la scissione chimica, acqua(sotto)/gasolio(sopra), ci avviciniamo alla colonnina per fare il pieno, altrimenti.. nisba.. e partiamo per cercare altre stazioni piu’ sicure.
Normalmente pero' le aree di servizio con il marchio delle piu’ note aziende petrolifere, (Total, Chevron, Esso, Shell ecc. ecc.) in cui molte auto locali, fanno rifornimento, sono risultate indenne da rischi “idrici”.


Scusate se eventualmente commetto degli errori , ma scrivo in questo internet-point davanti ad una tastiera senegalo/araba e i tasti della punteggiatura, debbo cercarli con molta calma, perche' molti....addirittura ...mancano …

Adesso termino e per farvi un po' d'invidia, v’informo che qui oggi c'erano quasi 35 gradi e domani se ne prevedono 36.
Stiamo tutti bene e pensiamo di esserlo anche per i giorni a venire.
Infine.. mi raccomando: tenete duro dal pungente freddo europeo, almeno fino al nostro rientro di Aprile.
Un “Ciao” a tutti...dall’Afrique!!!
Michele e Anita

....continua...
febbraio 2006
Dopo aver visitato Saint Louis con i suoi antichi, coloniali e  massicci ponti in ferro che uniscono la citta’ del delta, tramite una guida siamo entrati nella Riserva faunistica del “Gueumbeul” (da ricordare che il Senegal e’ stato il primo stato africano, nel 1987, ad accedere alla Convenzione di Berna, particolarmente importante per quanto riguarda gli uccelli migratori. Infatti questo Stato, annovera ben 4 Patrimoni Mondiali dell'Umanità: il Parco Nazionale degli Uccelli di Djoudj ; l’isola di Goree’ ; il Niokolo-Koba National Park e la stessa antica citta’ di Saint Louis, con l’adiacente Parco Nazionale de la “ Langue de Barbarie” ) siamo quindi partiti per Dakar.


Lungo i circa 260 km che ci separavano dalla capitale, abbiamo visitato il Zebra-Bar, un camping-oasi lungo il fiume, punto di riferimento di quasi tutti i fuoristradisti 4x4, che attraversano l'Africa, gestito da europei e a circa 150 km dalla capitale, mentre eravamo in sosta per ammirare i magnifici, giganteschi BaoBab, abbiamo assistito, a poche decine di metri da noi, ad una vera e propria scena da savana africana.
Un nutrito stormo di avvoltoi, finito di volteggiare sopra le nostre teste, si e’ avventato sulla carcassa di una povera bestia, (Asino? Mucca?) morta in un terreno poco distante dalla strada e sulla cui scena, abbiamo ampiamente ripreso le violente "azzuffate" di predominio, scatenatesi fra i goffi pennuti, per garantirsi una sostanziosa “beccata” nel ventre ormai putrefatto della bestia. In men che non si dica, gli “spazzini” avevano lautamente fatto “colazione”.
Ripreso il cammino, siamo giunti nella citta’ di Thiès, per recarci al Camping di “Gilbert”, ma giunti davanti al cancello, abbiamo dovuto constatare che l’entrata era troppo stretta per i nostri camper e siamo stati costretti a proseguire per Dakar, decidendo pero’ di non entrare nella caotica citta’ con i nostri mezzi, ma di dirigerci lungo la costa sud, facendo sosta nel paesino di Toubab Dialao.
Il giorno seguente, dopo aver “contrattato” un taxi, con Tierno Ba, l’amico che ci ha ospitato e che, la sera prima ci aveva cucinato una pizza senegalese, nel locale del suo amico, siamo partiti, a bordo di una sgangherata Mercedes, alla volta di Dakar, per imbarcarci e raggiungere l’isola di Goree’.
Giunti sull’isola, con forte emozione abbiamo visitato la famigerata “ Maison d’Esclaves” nella quale il suo direttore, l'ormai noto “ Yo NDaye” vestito con la sua Djellaba verde, ci ha intrattenuto, spiegandoci le atroci sofferenze degli oltre 10 milioni di schiavi deportati.
Terminata la visita, siamo ritornati a Dakar, visitando la citta’.
Il giorno successivo, siamo partiti per M’Bour, citta’ a circa 100 km a sud di Dakar, transitando lungo la litoranea per visitare i vari paesini che si succedono lungo la costa, come Somone, Popenguine, Saly ed altri.
Dopo alcuni giorni siamo rientrati in Mauritania da dove vi sto scrivendo.
Qui abbiamo "campeggiato" …oddio… si fa per dire - sulla spiaggia dell'oceano in una posizione incantevole dove al mattino ci sono albe mozzafiato e la sera assistiamo a tramonti struggenti e bellissimi dove il cielo si colora di rosso fuoco con cammelli e tuareg che dolcemente si stagliano all' orizzonte, creando quell'effetto cartolina che spesse volte abbiamo ammirato in album fotografici.
Un silenzio rotto solo dal vento teso che a volte spira dal Sahara.
La laguna che ci circonda, si riempie spesso di pellicani, aironi, fenicotteri, trampolieri e tante altre varietà di uccelli migratori e noi li, a fare birdwatching con la massima discrezione per non disturbarli nel loro areale ed armati di video e foto prendiamo la mira per immortalare il decollo o l'atterraggio di ordinati stormi di "flamencos” (fenicotteri) mentre protendono le loro magnifiche ed eleganti aperture alari.
Siamo anche neri da far invidia perchè, pur essendo a fine febbraio, qui di giorno si toccano i 31- 32 gradi ed il caldo aumenta sempre di piu', figuriamoci d' estate cosa potra' esserci.
La notte invece il termometro scende anche di 15 gradi.
Ora termino, sperando di aver fatto "virtualmente" sentire anche a voi, nel grigiore del nord Italia, il nostro reale caldo che qui a volte, e' sin troppo.
A breve abbandoneremo anche la Mauritania per rientrare nel Sahara Occidentale e poi in Marocco;
Dobbiamo ancora percorrere circa 2500 Km per raggiungere Tangeri.


Nei giorni scorsi abbiamo avuto un piccolo problema con la pompa dell'acqua del camper ma in meno di 24 ore la DHL ce l'ha fatta recapitare a Nouakchott, la capitale Mauritana ed ora e' tutto OK.
Scusate per le punteggiature, ma sono sempre in perenne lotta con le tastiere, stavolta arabe/mauritane, le cui lettere sui tasti non si leggono piu' e bisogna intuire il tasto giusto.

Volevo infine aggiungere, sempre in tema di "invidia" che qui assistiamo alla pesca dei lulu,(deformazione del francese "loup") sarebbero i nostri branzini/spigole, grandi aragoste e corvine di 30 e passa kg e la nostra dieta è ormai solo a pesce.

Bene, e’ tardi, nuovamente ciao e tenete sempre duro, soprattutto rivolto a chi lavora, mentre noi, qui, facciamo del nostro meglio per "annegare" nell'oblio del dolce far niente.
Viva l'Afrique !!
Michele e Anita


....continua....
marzo 2006
Durante il trasferimento da Nouakchott a Nouadhibou in Mauritania, abbiamo percorso i circa 500 km del Deserto del Sahara, mentre imperversava una temibile tempesta di sabbia dal deserto verso l'oceano che non neghiamo ci ha impensieriti un po' nel dover superare le grosse dune che si accumulavano lungo la strada e che, ammetto, il nostro camper superava in velocita' ma con grandi sforzi, tenuto conto che fuori l'ambiente era come la Pianura Padana, quando c'e' nebbia con visibilità molto ridotta.
Esperienze che rimarranno indelebili e che abbiamo documentato.


Venerdì 3 marzo siamo usciti dalla Mauritania, non senza "difenderci" anche da questa frontiera, da 2 doganieri, che non sapendo più quale pretesto inventare per guadagnarsi la " pagnotta" , hanno iniziato nel dire che le ricevute bancarie dei cambi effettuati nel loro paese non erano documenti ufficiali (sic!?) e minacciando ovviamente di non farci uscire dal paese.
Peccato per loro che invece di trovarsi in saccoccia qualche Ouguia (la loro moneta) di straforo, hanno rimediato un po' di voce grossa da parte nostra, per l’assurda, quanto inaspettata contestazione, ma che in compenso ci ha permesso di uscirne indenni.
Qui comunque è normale routine e non ci si fa caso .... anzi a volte è quasi un divertimento perchè si sa che, come hanno fatto spesso anche in Senegal, ci provano sempre.

Abbandonata quindi anche  la Mauritania, abbiamo ripercorso i famosi 4,8  Km circa  di pista chiamata "terra di nessuno" (no man's land) con molte pericolosissime mine, sparse qua e la' e siamo rientrati in Marocco, dirigendoci a Bir Guendouz per rifare rifornimento di gasolio ed acqua e riunendoci a gli altri 2 camperisti che non se l'erano sentita di seguirci, supponiamo per paura, in questa meravigliosa avventura.  

Assieme abbiamo deciso di fare i circa 20 km di pista per raggiungere Cap Barbas (detta anche Rock Chico, di spagnola memoria) ove risiede una comunità di pescatori specializzati nelle pesca delle aragoste.
Purtroppo, tale pesca inizia da metà aprile in poi e ci siamo dovuto accontentare di normali orate e pagelli a 2 euro al Kg.

Dopo pochi giorni di sosta a Barbas, abbiamo riattraversato la pista di tole ondulee’,lunga circa 20 km.  molto sconnessa (per fortuna che il nostro mezzo e' stato eroico nella “resistenza” al duro trattamento cui lo sottoponevamo, con l’unico “incidente” al Rimor su Ford dell’amico Gero che si è fortemente insabbiato ed abbiamo dovuto chiamare un trattore  dei pescatori perchè con pale e piastre antisabbia era impossibile tirarlo fuori (portarsi uno scooter dietro e' a volte provvidenziale).

Dulcis in fundo, o è meglio dire.. sfiga in fundo… dopo circa 10 giorni, si guasta anche la seconda pompa dell'acqua, speditaci dal concessionario Hymer tramite DHL nella capitale mauritana. Ora viaggiamo con una "pompetta" di pochi euro, prestataci dall' amico Alberto, che sta facendo miracoli..
Purtroppo, affrontare questi viaggi forse non basta più avere una sola scorta sic!!! .... ci attrezzeremo per il futuro, ma cio' credetemi non toglie proprio nulla al fascino dell'avventura della prima volta ... anzi lo carica di maggior entusiasmo.
Ripartendo quindi, da Cap Barbas e risalendo verso nord, abbiamo fatto tappa nuovamente a Dakhla' anche perche' il vento del deserto iniziava a soffiare con maggiore intensità e volevamo raggiungere una località nota per fare rifornimenti di prima necessità in quanto le nostre scorte erano all'esaurimento.

Dopo una permanenza di circa 8 giorni a Dakhlà, dove abbiamo avuto il piacere d' incontrare il mitico "Mac", come lo chiamiamo noi, alias Franco Zorzi (77 anni!! e camperista da 35) e consorte Adriana,  e sotto gli auspici di un'altra tempesta di sabbia, abbiamo intrapreso la risalita per altri 500 km ... ma .... adesso e' un'ora e mezza che faccio la guerra con questa tastiera arabo-marocchina in questo Internet Point e desidero terminare.

Infine prima di chiudere e per farvi sempre un po' di rabbia, aggiungo solo che ormai abbiamo superato i 2 mesi di Africa, siamo a circa 1500 Km da Tangeri, oggi è il 21 marzo, entrata della primavera, ma qui il caldo è gia' del nostro luglio .. ehehhhh .... naturalmente per noi europei .... mentre i locali viaggiano ancora con la "djellaba" , la loro tunica che funge da cappotto.
 Infatti guardano noi, in costume, come noi guardiamo il finlandese che viene a fare il bagno ad aprile nei nostri mari.
Un abbraccio a tutti.
W l'Afrique !!!

Michele e Anita

(Senegal in Camper - 2006) 
(1^ Parte)


(Senegal  in Camper - 2006 ) 
(2^ Parte)


(Senegal  in Camper - 2006 ) 
(3^ Parte)


(Senegal  in Camper - 2006 
(Parc du Djoudi) 
(4^ Parte)



Sud Africa by air 2007 (con Video)





L’opportunita’ di questo viaggio, ce l’hanno data i punti Mille Miglia Alitalia nel frattempo accumulati, grazie ai quali ci avrebbero permesso 2 voli per 2 persone a medio raggio, punti con scadenza fine 2007 che, pur potendoli sfruttare entro giugno 2008, essendo noi dei girovaghi “a lungo corso” avremmo rischiato di perderli.
Bene, fatta questa premessa, ci siamo anche resi conto che “scomodarci” per soli 3 giorni di visita del Cairo, (la capitale, da noi scelta) era un po’ poco ed allora abbiamo pensato bene di “attaccarci” anche il Sud Africa.


Il problema ora, era quello di metterci al lavoro con la “tastiera” per poter “incastonare” le coincidenze di circa 9 voli, fra quelli gratuiti e quelli a pagamento di altre compagnie aeree e prenotare “on line” hotel, auto e quant’altro.
Una bella sfida per noi, essendo anche alla prima esperienza nel realizzare un viaggio di ben 22 giorni circa e per giunta col “fai da te” , temevamo proprio di commettere, qualche “pasticcio”.
Invece, non solo ci siamo riusciti perfettamente, ma ci siamo pure divertiti un mondo, se avrete voglia e piacere di leggere il prosieguo del nostro personalissimo tour.


Il viaggio inizia con una lieta ed inaspettata sorpresa. A Malpensa, mentre eravamo gia stipati sul Jumbo-bus che ci avrebbe portati sotto l'aereo per il Cairo, veniamo chiamati ad alta voce da una affannata hostess che, scusandosi per la distrazione dimostrata ( sic!?! ) ci invita a riconsegnarle i nostri "boarding pass" di "economics flygths" per riconsegnarcene altri 2 , attestanti posti addirittura in "business class". Caspita!!  Penso subito, che c… pardon, che fortuna che abbiamo e nel ringraziarla, mi sono sciolto in ossequiosi, sperticati quanto generici ringraziamenti rivolti a Lei, all'Alitalia, estesi a tutti i familiari, parenti, amici e conoscenti, ahahhh!!!
Insomma alla Toto'..tanto non costa nulla e fai felice tutti.. ehehhhhh!!
(In realta’ pensiamo che Alitalia, avendo prenotato anche alcuni hotel mediante il suo sito ci abbia voluto “premiare” , riservandoci 2 posti in business…solo perche’ risultavano ..non occupati..)
Vabbe’ , spronati dal motto che a caval donato, non si guarda in bocca, ci siamo felicemente incamminati verso l’aeromobile.


Dopo aver visitato per 3 giorni il Cairo (Museo Egizio, Piramidi ed altro) in 8 ore di splendido volo (Egipt Air) su tutta l'Africa, puntualissimi siamo giunti alle 9 e 30 del mattino a Johannesburg, dove, poche ore dopo eravamo gia' su un altro aereo della South African Airways in direzione Phalaborwa, al " Kruger National Park".



Uno dei piu' grandi e ricchi parchi di animali di tutta l'Africa.(400 km di lunghezza per oltre 60 di larghezza che a breve, verra' allargato con l'inaugurazione dell'adiacente Parco Nazionale del Limpopo, di pertinenza del Mozambico, per diventare in assoluto l'area protetta piu' grande dell'Africa.
Per 5 giorni pieni ci siamo immersi nella savana e nel bush a fare un bellissimo safari fotografico.(Anita ha fatto piu' di 600 foto ed io qualcosa come oltre 5 ore di video).



Abbiamo anche trascorso un'intera giornata in una riserva privata , con pranzo finale a lume di falo' e serpentelli che, dagli alberelli che sovrastavano le nostre teste, ci cadevano quasi addosso.
L'unico cruccio e' stato quello di non aver potuto vedere gli amici Leo (pardo) e Rino (ceronte), fra i big five.


In compenso, pero’ abbiamo potuto “accarezzare” (si, proprio come si accarezza un “micione”) un bell’esemplare di Ghepardo, che subito dopo aver “apprezzato” le nostre carezze, (pareva proprio che ci facesse le fusa.. ehehhh!!) ha pensato bene di andarsi a rifocillare, catturando un piccolo di Steinbock.

Alla fine del soggiorno al Kruger, con 2 voli, sempre della South African Airways, siamo giunti, a Citta' del Capo.


A Cape Town, (bellissima citta’) nel prendere un taxi , per farci portare al WaterFront (vasta erea di fronte al Porto, pieno di centri commerciali ristoranti, spettacoli, shop vari, molto simile al "Porto Antico" di Genova, per chi lo conosce, ma moltiplicato almeno per 20) (in un angolo del porto "nidificano" anche le foche, ben visibili che a volte, giocherellano....piu' natura di cosi'...)
abbiamo provato a "contrattare" (eh si ! anche qui nell'occidentale Sud Africa, bisogna praticare questo biblico rito) con Felix, questo il nome del taxista, piu' o meno la mia " giovane età " ahahhh!!!! 2 mogli e 9 figli, di cui la seconda ha appena 30 anni !!! (ed io rivolto alla mia dolce, ma non piu' giovane metà: vedi, le ho detto, scherzando, come sono piu’ fortunati, alcuni miei coetanei, a queste latitudini, non hanno che l'imbarazzo della scelta nell’accaparrarsi giovani "femmes", e Lei, guardandomi con occhi compassionevoli: psss!! Tutti uguali, voi uomini!! mi ha risposto. Tie', ciappa, incassa e ...porta a ca' !!!)
Questo tassista, dichiaratosi inoltre un ex- gangster ora pentitissimo,con un braccio tatuato, 3 anni di prigione a Robben Island, (tutto spiegatoci perfettamente da lui stesso) nello stesso periodo di Nelson Mandela (che lui asserisce di conoscere bene.. mah!!) il quale alla domanda di quanto volesse per portarci ad Hermanus a vedere le balene, (in totale circa 260 km andata e ritorno) ha subito detto... wait...quindi, prende il CB, chiama la sua centrale taxi e chiede il prezzo.


La centrale risponde 1500 Rand..(160 euro circa)..lui ringrazia chiude il CB e dice a noi 1300 Rand, allora gli dico, facciamo 800 Rand e lui, Noooooo!!! It’s not possible !! Si, gli dico, siccome hai appena fregato la tua centrale, vediamo di "contrattare": alla fine dopo il solito tira e molla, ci siamo accordati per 1000 Rand.
Ok, penso , anche un po' cinicamente,oltre ad aver spuntato un buon prezzo,ci siamo pure affidati ad uno che in fatto di "sicurezza",(urka!!) dovrebbe sapere il fatto suo e (si fa per dire) ci dovrebbe anche saper tutelare (naturalmente molto in teoria.. ehehhhh) dalla microcriminalita' che qui purtroppo e' presente, rassicurando nel contempo la moglie, che mi era sembrata un po' titubante (?)


Appuntamento quindi alle 9,00 di mattino del giorno dopo, presso il nostro Hotel, cosa che Felix esegue puntualissimo, presentandosi con una lussuosa BMW (non era lo scassato taxi del giorno prima (al che penso giustamente che durante la notte Felix abbia fregato l'auto a qualcuno e... te la volevo vedere mia moglie, anche lei, nella prigione di Mandela a Robben Island!!! Ehehhhh!!! Ahahhhh!!!
Nulla di tutto questo. La BMW era sua, acquistata usata che utilizzava per i viaggi extra (appunto come il ns/ nei giorni di riposo dal servizio taxi).


Tranquillizzati, in una giornata bellissima, col cielo azzurrissimo, partiamo per andare a vedere le balene.
Lungo il tragitto ,Felix fa il perfetto cicerone e ci spiega le peculiarita' di tutti i paesi che attraversiamo.


Dopo circa un'ora e mezza giungiamo ad Hermanus e lo spettacolo che si presenta davanti a noi e' di una eccezionalita' unica!!!!.
Nella baia 5 - 6 balene, davanti a moltissima gente che, con binocoli, video e cannoni fotografici ammirano questa straordinaria scena delle balene che con il caratteristico sbuffo, passano da una parte all'altra della baia (pur restando abbastanza lontane dalla costa) e che a volte si immergono alzando la tipica coda che sparisce sott'acqua.
Come se non bastasse, mandavano anche in visibilio i tantissimi bambini, ma anche noi adulti, con applausi a scena aperta quando qualche balenottera, giocando, si sollevava dall'acqua e sbatteva il suo megagalattico alone.(Sono prevalentemente delle megattere)


Immediatamente imbraccio il mio video e mi precipito a conquistare una posizione sulle rocce, piu' a picco sul mare per poterle filmare meglio. Mi acquatto come un tricheco ed aspetto che qualcuna si avvicini di piu' alla costa per poterla meglio riprendere.
Purtroppo, mi accorgo subito che buona parte di coloro che come me si sono appollaiati sulle altre rocce, sfoderano qualcosa come quasi mezzo metro di obiettivi fotografici supportati da robusti treppiedi.
Perbacco, penso, qui la partita e' persa e mi accontento di riprendere quello che posso.


Ad Hermanus, siamo stati diverse ore, ma dalle ore 14/15 circa in poi, le balene cominciano a diradarsi forse si immergono per riapparire il mattino dopo.


Piu' che di passaggio, si deve parlare di sosta e le balene, in questa baia ricca di plancton, si trattengono da giugno fino agli inizi di novembre,dopo di che' i simpatici mammiferi prendono la via del continente antartico per continuare a nutrirsi nell'abbondante grill del circolo polare.


Noi comunque, soddisfatti di questo eccezionale evento, mai visto prima d'ora, sul tardo pomeriggio rientriamo felicemente in albergo.


Il simpatico Felix si e' dimostrato disponibilissimo ed era premurosamente attento alle nostre esigenze. Tanto che a volte gli affidavo tutto il mio armamentario video-fotografico e lui come un buon cagnone San Bernardo, mi seguiva. ehehhehhh!!! Addirittura mi stava per seguire anche sulle rocce, al che' l'ho fermato e gli ho detto: guarda che se cadi in acqua , con i tuoi 130 kilogrammi circa , rischi di fare la balena e mi tocchera' pure filmarti...ehehhhh!! Mi ha sorriso, ma non so se in cuor suo, avra' pensato:.. c'hamma fa' pe' campa'!!!


Alla sera siamo andati a cenare da "MAMA AFRICA"(sempre pienissimo, bisogna prenotare almeno un giorno prima) notissimo ristorante (etnico/turistico) in Long Street (quasi centro di Cape Town) dove ci hanno proposto una grigliata mista di carne di Coccodrillo, di Kudu, (somiglia ad un cervo) di Steinbock (e' una specie di antilope) di struzzo ed una salamella composta da tutte le carni di altri animali tra i quali il facocero, il tutto corroborato da una buona bottiglia di vino della Road Wine.


Ebbene, abbiamo riflettuto molto prima di ordinare, perche' molto perplessi per il gusto, soprattutto per il coccodrillo (mai mangiato),il kudu, sapevamo di essere buono, perche' l'avevamo gia' assaggiato in un ristorante del Kruger, ma possiamo dirvi che abbiamo mangiato tutto volentieri, perche'cucinato e servito in modo eccezionale e la carne aveva gusti molto delicati.
Ad esempio, ci siamo meravigliati come la carne di coccodrillo, contrariamente a come si potrebbe immaginare, sia abbastanza chiara.
(Per coloro che comprensibilmente potrebbero storcere il naso, diciamo subito che, avendolo preventivamente chiesto, ci e' stato risposto che sono di allevamento)
Il tutto ci e' costato 44 euro (22 euro a testa!!!) Neanche una pizza in Italia sob!!
Abbiamo inoltre cenato, confabulando con una coppia di austriaci di Vienna ed abbiamo notato che anche loro, fra una parola e l'altra, si sono piacevolmete "spazzolati" la grigliata.


In questo Paese il flussso turistico e' veramente multietnico, ad esempio, abbiamo visto dai giapponesi, ai cinesi, agli indiani, ai russi, agli arabi (molti) non parlando di brasiliani, americani, tedeschi, inglesi e olandesi, ma pochi ci sembra viaggino individualmente, tutti con viaggi organizzati.
I pochissimi italiani che abbiamo incontrato, erano anch’essi con Tour Operator e quasi tutte coppie in viaggio di nozze o in gruppi incentive.
Ci han pero'detto che i nostri connazionali, vengono preferibilmente qui in luglio e agosto ed a Natale/Capodanno.


Abbiamo invece incontrato e fatto amicizia con alcuni imprenditori italiani che vivono qui ormai da 30 anni e piu' (proprietari di Hotel, Guest House, Gioiellerie, tutti felici di aver abbandonato il nostro paese, ma tutti nostalgici (come sempre) e desiderosi di parlare con italiani, ma il loro italiano ha ormai evidenti inflessioni tedesco/olandesi)


Per i prossimi giorni, sempre con il mitico Felix, abbiamo gia' programmato Cap Point, il Capo di Buona Speranza, dove s'incontrano i 2 Oceani e la visita alla colonia di Pinguini di Boulder


Il viaggio a Robben Island, (150 Rand a test = euro 16,50 circa) , l’isola/prigione, appunto di Madiba,(come affettuosamente chiamano qui il grande Mandela) dove una guida, ex prigioniero politico anche lui, ci avrebbe mostrato la vera stanza-prigione di Mandela e di altri e spiegato come erano riusciti a resistere per 27 anni in una mostruosa prigione durante il famigerato regime dell'apartheid. … Ahinoi!!! , abbiamo dovuto disdirlo, a causa di una giornata piovosa, ma soprattutto delle pessime condizioni dell'oceano.


Ci siamo accontentati di visitare il piccolo museo dedicato all'apartheid, ( a sx del ponte levatoio, nelle adiacenze dell'orologio, 2° piano, entrata gratuita) (quello significativo e' a Johannesburg) con foto, testimonianze e scritti dell'epoca recente. Molto toccante leggere e vedere dalle foto, come esseri umani, boeri/afrikaner (prevalentemente calvinisti), trattassero una maggioranza di altri esseri umani con segregazioni che rasentavano la follia, tutto in virtu', anche di una supposta e falsa "verità" religiosa secondo la quale veniva asserita una certa superiorita' bianca su quella nera.


Vabbe' questa purtroppo e' storia...quella brutta, come tante altre, sperando almeno che le future generazioni la tengano nella dovuta considerazione.


Siccome avevamo ancora del tempo, siamo andati a visitare il grande Acquario di Citta' del Capo,(200 metri dal Waterfront) (76 Rand a cranio) vasto e ricchissimo di tante specie marine,il cui pezzo forte e' il pasto degli squali Tigre dalle mani di 2 subacquei, che lasciava senza parole tantissimi bambini ma anche noi adulti per la relativa violenza (ormai abituati) con la quale strappavano di mano la preda, mostrando tutta la loro "famelica" dentiera.


A sera ci siamo concessi, anche noi, una eccezionale cena a base di pesce all' Ocean Basket, una catena di ristoranti, qui a Cape Town,(ma non solo) specializzati in piatti marini, che ci ha fatto leccare letteralmente i baffi, al termine di un'enorme grigliata di tenerissimi e freschissimi scampi, calamaretti, ciuffetti di calamaretti, soglioline che si frantumavano come grissini, il tutto corredato da un fumante riso Pilaf accompagnato da croccanti patatine ed annaffiato da un gustoso ottimo vino bianco locale.(pensate il tutto a soli 190 Rand, equivalenti a circa 20 max 21 euro !!! No, non a persona, ma come totale!!! Roba da fare..l'abbonamento!!! Che America ..venire qui con l'euro forte.) (In questo ristorante , come nell'altro rinomato Willoughby & Co, situati sempre nel WaterFront, nell'ora di punta, h. 19/20,30 circa, bisogna fare molta coda, soprattutto per coloro che non prenotano, ma anche coloro che hanno prenotato, possono vedersi passare avanti gruppi di persone appena giunte, pur senza prenotazione, se il tavolo che si e' appena liberato e' comprensivo di quel numero di posti. E', a ns/ parere, un bel strano modo di procedere...cmq...tant'e'... ed anche se lo "zinzo" si fa sentire, bisogna rassegnarsi a fare pure 3 quarti d'ora di attesa..se va male.. ed in piedi..sob!!!)


Dopo questa piacevole cenetta, la chicca finale e' stata quella di aver degustato un ottimo caffe' espresso (ristretto e con schiuma..caspita!!!) a gusto italiano (non quella "roba" annacquata che sa prevalentemente di..liquirizia..se ti va bene..ahhhhahh!!) a 8 Rand, poco meno che da noi, da Nino's. (si trova a circa 100 mt dall'Ocean)
Non si capisce bene se i titolari siano italiani, perche' quelli che servono sono tutti neri, ma possiamo assicurarvi che abbiamo trovato il miglior caffe' espresso, di tutto il Sud Africa.


Alle 22,30 circa, dopo una bella passeggiata lungo le illuminatissime banchine del porto, abbiamo chiamato un taxi per farci riportare in Hotel. (costo medio dai 50 ai 53 rand per la zona del Garden (Union Street)
Ma come in tante citta' del mondo, soprattutto di notte, trovi i furbetti. Una volta a bordo, ci siamo accorti che il taxista o chi per esso, aveva "taroccato" il tassametro il quale faceva delle grosse "galoppate" di prezzo e lui, avendo chiesto di dove fossimo,continuava ad “intrattenerci”, dicendoci in pratica, " ah.. italiani brava gente" .
Dopo quasi 1 km di questa litania, mi son fatto coraggio e gli ho detto che si, forse eravamo anche della brava gente, ma non eravamo certamente dei fessi, facendogli notare che nel suo "counter" c'era qualcosa che non andava e pregandolo quindi di riportarci dove ci aveva fatto salire.
Lui a spergiurare che non era vero ed io a dirgli di riportarci li, altrimenti chiamavo la "police".
Dopo un lungo sbraitare ci ha riportati alla partenza, (ovviamente senza beccare l'ombra di un quattrino) dove c'erano altri taxi in attesa, ai quali abbiamo raccontato quanto ci era capitato.
Il tassista di prima, forse preoccupato che avremmo potuto realmente chiamare la polizia, ha pensato bene di ingranare la marcia e... partire a razzo!!..


Gli altri tassisti, hanno voluto essi stessi chiamare la "police" (secondo noi, l'han fatto, preoccupati di evitare uno "sputtanamento" della categoria) alla quale, anche a loro, abbiamo dovuto raccontare il fatto. E pensiamo si siano incaricati di identificare costui. Alla fine i gendarmi, ci hanno salutato scusandosi dell'accaduto.


Il nuovo tassista che ci ha accompagnato, ci ha spiegato che realmente ci sono
colleghi stupidi che di notte (ma anche di giorno) applicano queste truffe. A dimostrazione che tutto il mondo e' paese e bisogna purtroppo vigilare.


Il giorno successivo, sempre accompagnati dal mastodontico, ma onesto Felix, che "noleggiatolo" nuovamente per tutto il giorno (costo 80 euro in totale) (ma che la sera prima non era disponibile,, ahiahiahi..perche', ci ha poi spiegato, era andato a trovare la sua "mami" ) siamo andati a visitare la Peninsula del Capo con accesso al parco di "Cape of Good Hope" (entrata 55 Rand a testa = 6 euro + o -) con salita al faro di Cap Point e vista sul Capo di Buona Speranza, la punta del continente nero (in realta' l'estrema punta, spartiacque fra Atlantico e Indiano, e' Cap Aghulas)
Alla sommita' di questo faro, con lo sguardo sospeso verso l'infinito, ho voluto immaginare il consolidarsi invano davanti agli occhi dell'immenso Continente Antartico ed il suo vastissimo Circolo Polare cosparso di Iceberg, lontano oltre 6000 km. (a proposito... nei giorni precedenti e' stato avvistato (e, dicono, per la prima volta a queste latitudini!) un grosso iceberg. (Forse a riprova del surriscaldamento del pianeta).


Al ritorno siamo andati a visitare la simpaticissima colonia di Pinguini di Boulder. (costo entrata 25 rand a testa = 2,7 euro)
Questi comicissimi pennuti, sono una razza endemica delle coste del Sud Africa e fanno parte della razza "Jackass".(lingua afrikaner? Boh!)
Cosi' chiamati perche' pare che il loro grido, abbia una vaga somiglianza con il raglio dell'asinello... ehehhhh, (durante la nostra visita, però, non hanno aperto becco), ma li abbiamo filmati e fotografati si, e tanto, nella loro caratteristica e buffa camminata.


La parte divertente di questa bella giornata e' stata quando, nel salire al faro di Cap Point, abbiamo letto un cartello che diceva di stare molto attenti ai Babbuini, che si aggiravano nei dintorni e che assalivano le persone che stessero, nel frattempo, mangiando.
Mi porto quindi avanti e preparo la mia videocamera per riprenderli, quando, dietro una curva coperta da cespugli, vedo qualcosa muoversi, subito mi nascondo ed inizio a riprendere.
E con mio divertito stupore, mi accorgo che invece del cercopiteco, stavo riprendendo quella "dolce " babbuina di mia moglie che stava sopraggiungendo...ahahhhhhhhh!!!


A pomeriggio inoltrato, sulla via del ritorno, ci siamo fatti portare ad Hot Bay, per fare uno spuntino sul locale affacciato sul porto pescherecci e sbirciare fra un boccone e l'altro le tante foche che facevano piroette, fra i vari barconi, per spazzolare i residui di pesca buttati a mare dall'equipaggio.


Il giorno dopo , ci siamo fatti accompagnare a prendere la tintarella "strapaparanzati", in una spiaggia fra le piu' belle ed esclusive di Klifton Bay a circa 8 km dalla citta', sempre in taxi, (50 rand per tratta) (purtroppo a Cape Town, come si e' gia' capito, non esistono trasporti pubblici,
intesi, quali, bus, tram, filobus, o altro. Ci si sposta prevalentemente , se non esclusivamente, sulle migliaia di taxi, spesse volte, auto molto vecchie, ma a prezzi abbastanza accessibili.)


Di spiagge, a Klifton Bay, ce ne sono 4 in tutto, incastonate fra le rocce dell'oceano a poche decine di metri l'una dall'altra, tutte con sabbia finissima e bianchissima ed ognuna (ci e' stato spiegato) e' frequentata da una tipologia di turisti: gay, belle donne, turisti, famiglie con bambini.
Con il dovuto rispetto per le altre "categorie", ma ho insistito con mia moglie per andare fra le....belle donne.... ehhehhhhhh!!!!!
(per inciso: a prendere il sole, eravamo solo bianchi...e (belle)bianche, gli unici neri , erano quelli che affannosamente, si spostavano di spiaggia in spiaggia, trascinandosi sul groppone, pesanti frigo (raffreddati con pesanti barre di ghiaccio) per vendere Coca Cola, birre, aranciate ed altro..
ho quindi pensato che questo la dice lunga, su chi, realmente, sta bene ed ha i soldi in Sud Africa. E' certo cmq che il potere ora ce l'hanno i neri.
Una bellissima giornata con sole e cielo azzurro (oseremmo dire cobalto) ed una temperatura di circa 28 gradi.


A ottobre in Sud Africa e' primavera (in pratica il nostro fine marzo/aprile) e vi e' una esplosione di colori. Uno dei periodi, ci dicono, fra i migliori per visitarla.


Abbiamo pure pensato di allungare questa divertente e piacevolissima vacanza, (chiamiamola pure un "sacrificante" riposo ahahhh!!) (chissa' quante "parolacce" ehehhhhh!!! ci arriveranno dai nostri amici che scrivono:... ed io lavoro...) purtroppo, ci rendiamo conto che non siamo in camper per decidere , come e' ns/ consuetudine, le tappe del ritorno, perche' abbiamo gia' tutti gli altri voli prenotati.
Per tipi come noi, che girano l'Africa Occidentale e Medio Oriente, per oltre 3 mesi, in camper appunto, e' una vera disperazione far durare una vacanza appena 22 giorni... uhuhhhhhh!~!!
La promessa e' comunque quella di ritornarci, soprattutto per vivere, qualche mese, nei bellissimi parchi pieni di animali, estendendo la vacanza in Namibia, Botswana e Mozambico.


A questo riguardo, approfittiamo per chiedere se, qualche fine conoscitore ed esperto viaggiatore ci possa segnalare in Europa (pensiamo che in Italia non ce ne siano) siti di serie compagnie di navigazione cargo che effettuano trasporti di auto o camper per e dal Sud Africa.


A corredo di questo nostro personalissimo e sfizioso viaggio, con la speranza di non aver omesso, alcun utile dettaglio ad altri che volessero organizzare un viaggio analogo (o anche solo per una mera, ma necessaria, conoscenza) vorremmo terminare, citando purtroppo il vil denaro (che, checche' se ne dica) tutti noi, dobbiamo, volenti o nolenti, rapportarci.


Bene. In circa 22 giorni, visitando 2 nazioni, l'Egitto (in verita' solo il Cairo) ed il Sud Africa, abbiamo speso in totale 4.900 euro circa. Ovvero 2.450 euro a testa.
Abbiamo incontrato diverse coppie che con i Tour Operator, per 3 settimane (18 gg) circa , facevano + o - lo stesso nostro giro (al posto del Cairo facevano 3 gg.a Mauritius o in Namibia) ci hanno riferito che hanno versato nelle casse delle rispettive agenzie di viaggi, la bellezza di circa (+ o -) 4.500 / 4.600 euro a testa !!!!


Questa ultima nostra "postilla" non vuol essere affatto una nota polemica nei confronti di qualcuno, ma un contributo in piu' per poter capire, l'enorme potenzialita' del turismo on line.
Certo, sappiamo che non tutti i luoghi, possono essere raggiunti e visitati con il fai da te, ma oggi una buona fetta del mondo, la si puo’ visitare, cogliendo le risparmiose opportunita' che offre il web.
Per quanto ci riguarda, l'unico "cruccio" e' che l’e-tourism, si e' "affacciato" un po' avanti negli anni, ma, e' nostra intenzione (come si suol dire).. portarci… avanti.
E' quindi proprio il caso di dire che " il vero peccato è .....morire"
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno voluto leggere e ci scusiamo qualora li avessimo tediati.


Una cordiale buonanotte ..dal Sud Africa


Michele e Anita