Siria,Giordania,Egitto 2008 in Camper (con VIDEO)


(Il Video, puoi vederlo alla fine di questo diario)

Viaggio in Camper in Siria, Giordania, Egitto 2008 - Appunti n.1 - 26Gen08

Carissimi, dopo aver attraversato 7 nazioni, aver percorso oltre 4.000 km, in 9 giorni, siamo giunti ad Aqaba, sul Mar Rosso della Giordania, da dove vi stiamo scrivendo.

Durante questo lunghissimo viaggio, il freddo non ci ha mai abbandonato. Abbiamo attraversato Serbia e Bulgaria ammantati di neve. In Turchia, a Golbasi, a circa 1300 mt. di altezza sull’altopiano anatolico, abbiamo dormito a 12 gradi sottozero, proseguendo, il mattino successivo, su strade ghiacciate e con tanta nebbia che sembrava di essere in Val padana.

Anche tutta la Siria, l’abbiamo attraversata sotto una sorprendente nevicata (ci han detto che non succedeva da oltre 15 anni) e che, in una notte, ha raggiunto i quasi i 10 cm di altezza e con la costante paura di non trovare rifornimenti. E’ pur vero che 10 litri di gasolio in Siria, costano appena 1 euro ( si, avete capito bene: UN EURO !!), ma complice l’inverno freddissimo molti se lo stanno accaparrando anche per le proprie abitazioni e quindi scarseggia terribilmente (altri siriani ci hanno pero' aggiunto che molti lo acquistano per poi rivenderlo a caro prezzo ai libanesi che essendo in un clima di guerra permanente, anche di la’ scarseggia. Boh!! Non sappiamo cosa dire, fatto sta che dopo ore di code davanti ad un distributore, tutto ad un tratto, il gasolio finisce e vedi che tutti corrono a formare altre code in quei pochi, altri distributori che ne sono forniti (decine di aree di servizio sono letteralmente chiuse per mancanza di "materia" prima).

Abbiamo anche assistito a vere e proprie “tensioni” fra i cittadini siriani che attendevano pazienti il proprio turno in un indescrivibile caos. Nei nostri confronti, pero’ vi e’ stata una gara ad aiutarci veramente encomiabile. Ci hanno concesso di passare avanti, di fare rifornimento prima di loro che attendevano sotto il freddo e la neve, chissa’ da quante ore, da farci vergognare. A riprova che l’ospitalita’ in questi paesi, viene ancora ritenuta una cosa seria.

Giunti in Giordania, la situazione e’ cambiata letteralmente. Il gasolio c’e’ anche se costa di piu’ (appena 35 centesimi di euro al litro) ed anche la vita e’ piu’ costosa che in Siria, ma per noi turisti europei, soprattutto con l’euro forte, e’ proprio il caso di dire che e’ ..America. L’altra sera ci siamo concessi una pizza nel centro di Aqaba, alla “Pizzeria del Corso” (.. ma solo il nome e' italiano...) ed in 12 persone abbiamo speso 45 euro in totale.

I nostri mezzi per il momento si stanno veramente comportando bene. L’unico problema e’ stato al Ducato di Alberto che si e’ guastato l'alternatore, ma in meno di 4 ore, alla Fiat di Damasco, gliel'hanno sostituito per appena 500 Dollari. (pare che da noi costi sui 700/800 euro).

Ieri, abbiamo “pucciato” per la prima volta "solo" i piedi nelle acque del Mar Rosso e la temperatura dell’acqua non era proprio da bagno, ad occhio 16/18 gradi.
I mesi di gennaio e febbraio, infatti, vengono ritenuti i piu’ freddi per queste acque.

Di giorno se c’e’ il sole ed in assenza di vento, si sta bene, con una temperatuira che si aggira sui 19/20 gradi, di notte scende a 13/14 gradi, ma ora non dobbiamo piu’ accendere il riscaldamento. Abbiamo parcheggiato i nostri mezzi ai bordi di una bella spiaggia del Mar Rosso e di fronte, abbiamo l’incantevole scenario del Golfo di Aqaba, con vista sulla citta’ israelina di Elat e quella egiziana di Taba. Piu’ avanti di noi, a non piu’ di 3 km c’e’ l’invalicabile confine con l’Arabia Saudita che da poco si sta aprendo ad un certo turismo “d’elite” , ma purtroppo, ancora vietato al nostro turismo “plein air”.

Lunedi’ prossimo, 27 gennaio, abbiamo gia’ prenotato il traghetto per salpare in Egitto per un intero mese, visitandolo in lungo e in largo: le Piramidi al Cairo, El Alamein sulla costa mediterranea, le Oasi nel deserto, quindi Luxor, Asssuan, fino a raggiungere, la’ in fondo, la mitica Abu Simbel ai confini con il Sudan, per poi ritornare a nord ed avvicinarci nuovamente alla costa del Mar Rosso.

Non sappiamo dirvi, adesso, quando potremo farvi avere ulteriori nostre notizie via e-mail, perche’ qui si viaggera’ quasi tutti i giorni e lungo il tragitto, non penso vi siano molti Internet Point, ma appena ne avremo l’opportunita’, ci metteremo ad una tastiera.
Un forte abbraccio a tutti

...continua...

Appunti n. 2 - 6Feb2008

A distanza di circa 12 giorni dall'ultima nostra e-mail, abbiamo ora l'opportunita' di farvi avere nuove notizie.
Dopo aver pernottato ad Aqaba, in Giordania per circa 3 giorni, il 27 gennaio u.s ci siamo imbarcati su una veloce motonave e come il biblico Mose' abbiamo attraversato il Mar Rosso.

In circa 2 ore di navigazione, siamo giunti nell'accogliente cittadina egiziana di Nuweiba, dove, dopo aver esperito estenuanti ed elefantiache pratiche burocratiche. In tutte queste frontiere purtroppo, la tecnologia informatica non e' ancora arrivata e se in qualche ufficio doganale si vede qualche sgangherato computer, pare facciano a gara per non affaticarlo troppo e tenerlo possibilmente spento. In pratica, non si usa piu', per fortuna, la "penna d'oca", ma si trascrive tutto a mano. Vedeste le montagne di polverosi registri che giacciono su fatiscenti tavoli di inenarrabili uffici.

Un supplizio! Con errori madornali, come ad esempio l'avermi trascritto male il numero di telaio del camper (documenti e numeri vengono inoltre compilati a mano e scritti esclusivamente in arabo e nessuno di noi riesce a capirci un accidenti e per risistemare un eventuale errore, si e' costretti a far visita a vari impolverati uffici).

Tutto alla fine si risolve con lunghissime soste, sorrisi e pacche sulle spalle... e meno male!!!)

Dopo ben 4 ore di attesa all'interno della dogana, finalmente con nuove targhe egiziane, assicurazione, il cosiddetto "triptick", ma cosa estremamente importante per loro, dopo esserti alleggerito di un sostanzioso malloppo di euro, per diritti, tasse, (fra costi reali e costi "fittizi"), possiamo metterci in viaggio lungo la Penisola del Sinai, in direzione Sharm El Sheick, ma destinazione Monastero di Santa Caterina a circa 1500 mt di altezza, per poterlo visitare e salire sulla vetta del famoso Sinai.

Giunti a destinazione, non avevamo pero' fatto i conti con il freddo che a quell'altezza, si faceva sentire, eccome!!!
Visitato il Monastero, dove dei burberi e barbuti "pope" cristiano/ortodossi, ci hanno subito redarguito perche' non potevamo filmare o fotografare le storiche icone all'interno delle sale, siamo usciti per fare le foto di rito e correre letteralmente al riparo nei nostri camper per il freddo pungente.

Abbiamo quindi ripreso il viaggio e siamo ridiscesi a livello del mare, ove la temperatura era piu' che accettabile e giunta sera, abbiamo pernottato nella localita’ di Ras el Sudr lungo il Mar Rosso, con l'aiuto della onnipresente Polizia Egiziana che si prende cura di noi, come se fossimo dei capi di stato. A volte cosi' gentili da diventare asfissianti.

Il mattino dopo, oltrepassato il Tunnel sotto il Canale di Suez, siamo giunti sotto le Piramidi, a Giza, facendo gli scongiuri per attraversare il Cairo: il codice della strada per i circa 21 milioni di abitanti di questa città, e' semplicemente un “ optional”.

Le Piramidi: uno spettacolo unico e maestoso. Si e' di fronte a 5000 anni di Storia. Una leggera pulsazione mi prende sempre, anche se li avevo gia' visitate nel passato, nell'immaginare che nello stesso posto, migliaia di anni fa, altri uomini, abbiano potuto erigere dei cosi' ciclopici monumenti funerari. Immagino anche quale effetto di grandiosita' abbia potuto scatenare nella mente degli amici camperisti che si sono trovati , cosi' per la prima volta al loro cospetto.

Il giorno successivo, con 2 taxi, dopo aver parcheggiato nel campeggio del simpatico Nasser, in un vero labirinto di vie e viuzze per trovarlo, (in realta' il "businessman" e padrone del campeggio, e' il grande e grosso fratellone, che di professione vende tappeti) ci siamo fatti accompagnare, diciamo pure "scarrozzare" per la caotica “il Cairo” alla visita del Grande Museo Egizio, della Cittadella e del grande suk di "Khan el Khalili" dove, gia' conoscendolo, siamo entrati a degustare un delizioso the, nel famoso "Cafe' Mafhouz" che prende il nome dall'omonimo scrittore egiziano, Premio Nobel per la letteratura.

Il mattino successivo, siamo partiti per El Alamein a portare il nostro doveroso ossequio al grande sacrario dei nostri caduti. Una scena veramente toccante dove tutti noi siamo stati in silenzioso raccoglimento per alcuni minuti.

A sera la polizia ci ha accompagnati a dormire in un complesso residenziale sicuro a qualche km di distanza, facendoci pure la guardia. Questi poliziotti, nostri angeli custodi, sono tutti giovani, sempre sorridenti e molto disponibili nei confronti dei turisti. Veramente dei bravi ragazzi.

Oggi siamo giunti a Luxor, dopo aver attraversato l’immensa distesa del deserto libico/egiziano per oltre 1.200 km ed aver visitato tutte le bellissime Oasi, con unici scenari di assoluta bellezza,
dove l'occhio spaziava sino al tenue orizzonte, tradito da immensi miraggi di improbabili distese di acqua.

Abbiamo dormito nel famoso e fantastico Deserto Bianco. Una vera notte di euforia all'ombra dei bianchi pinnacoli a forma di giganteschi funghi in un ambiente incantato e caratteristico.
Domani la Valle dei Re, delle Regine, Karnak ed il famoso Tempio di Luxor.

Oggi, arrivando, abbiamo sostato ed ammirato i famosi Colossi di Memnon, tutti incerottati perche' in restaurazione.
Non siamo neanche a meta' percorso ed abbiamo gia' macinato piu' di 7000 km da casa, percorrendo tutti i giorni dai 400/500 ed anche 600 km.

Fra 2 giorni partiamo alla volta Assuan per spingerci infine ad Abu Simbel.
Fa caldo e siamo tutti in pantaloncini e ciabatte. Di giorno, sotto il sole si rasentano anche i 26/28 gradi. Chissa' laggiu' ai confini col Sudan, che caldo fara'.. e siamo appena ai primi di febbraio.
Il morale e' sempre alto e sia pur molto stanchi, ci stiamo divertendo molto.

Un abbraccio a tutti.

...continua....

Appunti n.3 - 12Feb2008

Il nostro viaggio prosegue in modo fantastico.
Dopo oltre 16 giorni di Egitto e quasi un mese dalla partenza dall'Italia, 9000 km percorsi in totale (fino adesso) fra deserti, oasi e siti storici di 5000 anni fa.
Aver toccato la parte piu' a Sud dell'intero viaggio, visitando, ieri l'altro, i magnifici, splendidi Templi di Abu Simbel, (meritavano proprio una visita) a pochi km dal confine con il Sudan, siamo ritornati sul Mar Rosso e precisamente al Blu Lagoon di Marsa Alam, un superlativo Villaggio con molte stelle, da dove vi stiamo scrivendo e dove da stamattina, avendo appunto assolto il programma culturale e terminato di visitare tutte le bellezze archeologiche della civilta' egizia, ci siamo concessi una settimana di relax piu' assoluto, sotto il caldo sole in una fra le piu' belle ed estese lagune di tutta la costa, fra un filare di palme da cocco, ombrelloni e sdraio, all'esorbitante costo di pochi euro un "all inclusive" con pranzo a base di aragoste e gamberoni alla griglia sulla spiaggia.

Nelle agiatezze di questo villaggio, vorremmo restarci per qualche giorno, per poi proseguire ancora piu' a sud e raggiungere la meravigliosa Berenice ed esplorare altri 150 km di costa corallina con fondali, ci han detto al Diving, da mozza-fiato.

Oggi abbiamo fatto il bagno in una splendida e calda piscina e domani faremo il bagno nella bellissima laguna,volendo raggiungere la barriera corallina. Molti ospiti del Settemari (tutti italiani)
nell'immergersi hanno visto un paio di grosse tartarughe e nei prossimi giorni ci e' stato consigliato di andare a fare anche un'escursione nella cosiddetta "casa dei Delfini" , conosciuta area del mar Rosso, dove non e' difficile vederli in buon numero, superiore a 100, di razza Stenella che vivono e si procreano in questa zona per nuotare in mezzo a loro)

Poi, dopo questo immane "sacrificio" ...sapete com'e... tutto il giorno a crogiolarsi al sole...dopo aver appagato il palato ed aver riposato le stanche "ossa" , inizieremo a risalire la costa del Mar Rosso, per far tappa a Hurghada, altro osannato santuario del turismo e paradiso dei subacquei per poi ritornare nel Sinai, sostando a Sharm e rientrare in seguito in Giordania per visitare Petra, il Mar Morto e…. tanto altro ancora…..

Ma questo ve lo racconteremo piu' avanti se avremo l' opportunita' di raccattare una tastiera.

Adesso andiamo a gustarci l'animazione del villaggio.. perche' ci han detto che questa sera e' la serata Egiziana e c'e' una splendida fanciulla che ci ballera' la danza del ventre....e…dopo… non si sa mai.. siccome da “cosa”, “nasce cosa”.. sperem che qualche altra "turista", alla fine …non le venga in mente di emularla….ehehhhhhhhhhh!!!!!!!
Il consueto abbraccio.

...continua....

Appunti n.4 - 1Marzo2008

Raggiunta Hurghada, abbiamo sostato per una giornata, visitandola.
E’ una “citta” talmente turistica che penso abbia perduto e di molto la sua originaria atmosfera. E’ invasa letteralmente da turisti russi, i famosi “nuovi ricchi” tanto che ormai sono pochi i cartelli in lingua italiana e tanti in cirillico.

Il giorno seguente, non esistendo nessun collegamento marittimo per auto, ma solo passeggeri, fra Hurghada e Skarm el Sheik (appena 3 ore di navigazione) in un’unica, defatigante tappa di oltre 750 km, abbiamo raggiunto l’incantevole Parco Marino di Ras Mohammed , pochi km prima di Sharm sostandoci per alcuni giorni. All’interno del Parco,c’e’ un’area riservata al campeggio, ma senza alcun servizio e costa 15 US Dollari al giorno. Alcuni di noi l’han pagata solo il primo giorno, perche’ in quelli successivi, non si e’ piu’ fatto vedere nessuno.

Di giorno e di sera, ci recavamo nella cittadina di Sharm , anch’essa ormai diventata “quasi” megalopoli, con circa 2000 italiani che han preso casa e vengono qui a svernare, ma anche qui si sente forte la presenza russa.

In attesa di ripartire per la visita della Giordania (la mitica Petra, il famoso Wadi-Rum del leggendario Lawrence d'Arabia, il Mar Morto ed altro ancora) ed avendo a disposizione qui ad Aqaba, alcuni giorni di relax, (sta iniziando a fare veramente caldo e ne approfittiamo per fare tutti i giorni i bagni), mi lascio andare a qualche personale riflessione su quanto abbiamo sin qui visto.

E' indubbio che questo entusiasmante ed allo stesso tempo massacrante viaggio, si e' potuto fare perche' alla base c'era una sia pur labile programmazione di quello che si voleva fare e vedere. Pur tuttavia alcune cose stabilite in precedenza, per facilita' di percorso o per motivi contingenti, sono state anche cambiate in itinere ed abbiamo dovuto governarle.

Inoltre, per spontanea ammissione di molti amici camperisti, questo viaggio, da soli, non l'avrebbero mai fatto.

Fatte queste doverose premesse, sulla base della nostra esperienza, viaggiare in quasi tutti i paesi d'Africa e del Medio Oriente, con il proprio mezzo, una delle maggiori difficolta' che si incontrano, per noi europei, non e' solo capire e farsi capire, ma soprattutto cercare di "indovinare" (si proprio: indovinare) quale strada o via prendere per andare a destinazione.

La tecnica per potersi districare in un incrocio, non essendoci cartelli segnaletici e non sapendo quale direzione prendere per arrivare a destinazione e’ sempre quella di chiedere, affidandosi al primo avventore che vedi. Gli incroci sono tanti ed e’ un vero "busillibus" se alla fine di un paese o in aperta campagna ti si presentano due strade. Sei obbligato ad affidarti al primo poveretto che vedi ai margini della strada e che forse sta tirando la cavezza di un asino, o forse, piu' semplicemente, lo sta cavalcando, per chiedergli …Oddio… chiederglielo e’ uno sforzo immane, e’ quasi impossibile comunicare: lui l'inglese non lo sa e tu l'arabo non sai neppure da dove cominci ed allora cerchi di fargli qualche segno, cerchi di avvicinarti col tuo mezzo, almeno per sussurrargli il nome della città, del paese o della via da raggiungere e vedi che il "poveretto", non capisce, allora pensi di aver pronunciato male quel nome o forse non si dice proprio cosi’ nella sua lingua ed allora stai li’, per rinunciare ed avviare il camper per andartene, quando vedi che l’individuo, inizia a reagire ai tuoi sforzi labiali e comincia a tirare le redini dell'asino , quasi lo "strapazzasse", pur di fermare la sua andatura, ma questo non ne vuole sapere, allora ti riavvicini sempre di piu' e poco alla volta e… tutto ad un tratto vedi che l'asino dopo che l'uomo gli ha assestato qualche bel calcione nel deretano, si blocca, ma ti accorgi subito che il "tapino" non ha bloccato l'asino per sapere cosa vuoi.
Egli ha bloccato con forza l'asino perche' ha visto che a fianco a te c'e’ tua moglie che
per il caldo viaggia con normali (per noi) pantaloncini corti. La scena comica e' che tu gli parli, e lui fissa le gambe di tua moglie, poi, gridando un po' piu' forte per farti sentire, ti guarda, ma si accorge che anche tu vesti pantaloncini corti ed inizia a fissare pure le tue gambe, al che fra sorrisi, gesti e sue parole incomprensibilmente in arabo, non ti resta che fargli il gesto di ciao con la mano e dirgli: vabbeh… salutami pure l'asino… e te ne vai a cercare qualcun altro che sappia parlare un idioma per comunicare.

Altro fatto molto importante che bisogna sempre tener presente, soprattutto in Egitto, ma anche negli altri paesi, e' che chi entra per turismo con un proprio mezzo in queste nazioni, è sistematicamente controllato ad ogni posto di blocco. In pratica vogliono sapere e sanno sempre tutto dove sei.

Se ad esempio si entra in quel paese in 2 o 6 - 7 camper e' preferibile, da parte loro, che si resti sempre uniti e si esca da quel paese contemporaneamente. Altrimenti iniziano le "menate" delle richieste da parte della polizia, del perche' non si e' piu' assieme, dove sono gli altri, dove sono diretti, quando rientreranno nel gruppo e cose di questo genere.. sistematicamente e per tutto il tempo.
A noi e' stato fatto diverse volte.

Dicono che lo fanno per la nostra "security" . Personalmente penso che cio' si debba rispettare e basta, anche se alcune cose non convincono. Altro aspetto e' il rispetto del convoglio armato per attraversare alcune zone dell'Egitto. Se qualcuno non rispetta l'orario di partenza, gli viene cortesemente ritirato il passaporto e restituito quando puo' partire con la scorta.

In Egitto, abbiamo fatto in totale oltre 5.860 km (inizialmente preventivati "appena" 4.600 , )

I km da casa fino ad oggi, sono oltre 10.000 e dobbiamo farne altri 5 o 6.000 o forse di piu'.

Abbiamo toccato e visitato tantissimi luoghi. Abbiamo girato l'Egitto in lungo ed in largo: dalla punta orientale del Sinai (Nuweiba) Mar Rosso, da dove siamo sbarcati, al Cairo sotto le Piramidi, via Suez, costa-costa, fino alla parte occidente, El Alamein (quasi Marsa Matruh, confine con la Libia) sul Mediterraneo, poi in lungo, da nord a sud: il deserto libico/egiziano, con tutte le grandi oasi, Baharja,Farafra, Dakhla e Kharga, sostando nel fantastico Deserto Bianco e contemplando l'esteso Deserto Nero, raggiungendo infine Luxor (i Templi, la Valle dei Re e delle Regine , i colossi di Memnon la reggia di Karnak, il Tempio e tanto altro, andando a cenare la sera in un clima da primavera avanzatissima, in un bel locale che si affaccia sul sonnacchioso Nilo, il quale costeggiandolo per svariati km ,ci siamo anche goduti i suoi eccezionali tramonti con le lente ed inconfondibili Feluche che solcavano le sue acque.

Non paghi di tutto questo, ci siamo spinti ancora piu' a Sud fino all’ eclettica e vivace Assuan, (con visita ai bellissimi Templi di Kom-Ombo (dove la sera, abbiamo trascorso il tempo con crocieristi italiani che discendevano il Nilo) ed il Tempio di Horus (tutti di origini Tolemaiche) molto, molto ben conservati, per raggiungere infine l'apoteosi della mitica Abu Simbel ai confini con il Sudan , distante pochi km, ed ammirare il Gigantesco Tempio di Ramses II con le sue splendide raffigurazioni egizie
Il Faraone piu' grande, longevo e megalomane, conquistatore di popoli ed indiscusso .. "sciupa-femmine" .


Abbiamo sostato quasi all'estremita' sud del Grande Lago Nasser, il piu' grande bacino artificiale del mondo.

Oltre alla storia, abbiamo visto anche molta poverta' soprattutto nell’Alto Egitto (che e’ quello a sud) . A detta di alcuni amici, in Marocco sono meno poveri. Personalmente non saprei giudicare quali siano quelli piu' poveri. Certo e’ che l’Egitto con i suoi 80 milioni di persone ha forse piu’ problemi del Marocco che ne ha molto meno della meta’. Per me comunque, l’Egitto, ha certamente piu’ storia e piu’ fascino.

La parte che mi ha positivamente meravigliato, sono state le ottime strade dell'Egitto (Penso che neppure noi, nel nostro sud, abbiamo delle strade cosi' larghe ed asfaltate)
E poi, il costo del gasolio, una vera inezia. 50 litri = 4 euro e mezzo... sic !!!!

Naturalmente un discorso a parte merita la cortesia, la gentilezza e l’immediata disponibilita' dimostrata nei nostri confronti, in ogni momento da Siriani, Giordani ed Egiziani.
Del caotico (e quasi pericoloso) traffico mediorientale, ma egiziano in particolare, abbiamo gia' accennato ed infatti a conferma dei nostri timori, abbiamo purtroppo letto che appunto l'Egitto detiene il triste primato di maggiori morti sulle strade.
Noi, abbiamo usato le massime cautele nella guida e non abbiamo, per fortuna, riportato neppure un graffio.

E meno male che in fatto di mangiare e gasolio, costa poco, altrimenti con i costi eccessivi delle varie Frontiere (per portare il tuo camper in Egitto vogliono, fra traghetto e costi doganali circa 800 euro per un mese - 400 euro circa in Siria - 250 euro in Giordania ,
[piu' il gasolio per attraversare la Turchia che costa come da noi, se non di piu’ , oltre ai visti d'ingresso per Siria e Giordania ed Egitto. Il tutto dai 1600 ai 1800 euro.

Ma ne vale veramente la pena perche' riteniamo sia un viaggio impegnativo ed esaltante e che si puo’ anche ritornare a” svernare” perche’ coniuga, come piace a noi, cultura e relax.

Adesso sosteremo qui ad Aqaba dagli 8 ai 10 giorni circa, facendo bagni nelle calde acque del Mar Rosso e prendendo la tintarella.

Poi, dopo questa rilassante pausa , inizieremo, come ho gia' annunciato all'inizio, la visita di Petra del Wadi Rum ed altro.... ed inizieremo quindi a risalire verso la Siria per visitarla anch'essa e prendere poi la mesta via del ritorno.
Michele e Anita

...continua...

Appunti n.5 - 8Marzo2008

In questo piacevolissimo ed ora caldo viaggio, abbiamo incontrato dei " beduini locali " che ci siamo divertiti a fotografare e di cui vi alleghiamo le immagini.


(Doppio Click per ingrandire l'immagine)

Non abbiamo per il momento nulla da raccontarvi circa le visite, perche' ci stiamo proprio rilassando ormai da 10 giorni qui ad Aqaba, bella cittadina della Giordania affacciata sullo splendido Mar Rosso. E' inutile che vi dica che ci stiamo quasi "arrostendo" (oggi il termometro segnava quasi 33 gradi e meno male che c'era una leggera bava di vento, altrimenti “colavamo”)

Siamo spesso in acqua a rinfrescarci e a fare snorkeling per ammirare le variopinte specie di pesci che abitano la barriera corallina. Oggi, venerdi' , nel mondo musulmano e' giorno di festa e le spiagge erano affollatissime, noi che eravamo in costume, venivamo guardati come un'attrazione, in mezzo a donne che si bagnavano letteralmente vestite e pure con il chador, ehehhhhh!!

Alcune donne, pur “intabarrate” di tutto punto, ma all’apparenza gentili e disponibili, cercano di dialogare con le nostre, ovviamente solo coloro che si esprimono anche in inglese ci riescono e Anita fa da intrerprete.

Anche gli uomini, gentili e “curiosi” amano sempre chiederci da dove proveniamo.

Ieri, inoltre abbiamo festeggiato il compleanno di Anita (sempre i soliti 19 anni e mezzo) e le donne del gruppo han preparato 2 deliziose torte

Infine , siccome vediamo dalle nostre TV satellitari che voi ve la state "spassando" fra pioggia e freddo, abbiamo deciso di allungarci qualche giorno fra queste calde acque.
In fin dei conti tornare significa quasi accendere i caloriferi “artificiali”, mentre qui abbiamo quello …naturale che ci riscalda …. ehehhhhhh
E' tutto…. per adesso.
La consueta buona notte da.... Aqaba.

...continua....

Appunti (finali) n.6 -(con Video)-6-28 Marzo 2008

Dopo oltre 20 giorni dalla nostra ultima e-mail, scrittavi ormai dalla lontanissima Aqaba, tantissimi sono i km che nel frattempo abbiamo macinato e molti altri bellissimi siti abbiamo visitato.

Prima di tutto la suggestiva PETRA che, con il suo “ Tesoro”, ti appare come un incantevole palcoscenico tra le quinte di un sipario che si apre dopo le buie, ma fascinose pareti del famoso "siq" con il suo indescrivibile color rosa, pervenutoci quasi intatto, da oltre 2.200 anni fa.
A buon diritto, definita la 7^ meraviglia del mondo !!!

Ci siamo inoltre “arrampicati” (che fatica!), e pure “srotolati”, lungo i pendii delle rosse dune del mitico “WADI RUM” reso leggendario dal famoso colonnello Lawrence d’Arabia, spingendoci nel magico Canyon che, con le sue pareti di arenaria colorata, t’inchiodava incantato ad ammirare colori incredibili.
Abbiamo calpestato in lungo ed in largo la “valle della Luna, (anche cosi’ chiamato il Wadi Rum) in uno scenario surreale con paesaggi fantastici e grandiosi, ove ad occhio, non si riescono a valutare le distanze, perche’ mancano riferimenti “umani”.

Tutto questo, spostandoci, a bordo di una Jeep 4x4 ed in compagnia di una coppia conosciuta nel “Visitor’s Center “, che, avvicinandosi timidamente a noi, ci ha chiesto, molto cortesemente, se potevamo dividere le spese con loro e visitarlo con la stessa Jeep. Il costo della Jeep e’ di 52 euro circa.

Una piacevolissima giornata trascorsa scorazzando fra le piste e dove alla fine, nel congedarci ed invitarli quali graditi ospiti a casa nostra, qualora visitassero Milano, erano curiosi di vedere l’interno del nostro camper, esprimendoci la loro meraviglia e l’audacia per essere giunti sin lì.

Abbiamo letteralmente “galleggiato“ sulle salatissime acque del Mar Morto, ove, neppure per sbaglio, uno che volesse annegare, riuscirebbe a farlo !!! Abbiamo preferito, pero’ “scappare” perche’ a 420 metri circa, sotto il livello del mare, di giorno, ma soprattutto di notte vi e‘ una cappa opprimente ed un caldo insopportabile.. ed eravamo appena a meta’ marzo …sic!!!

Siamo andati quindi a rendere omaggio a Mose’, sul Monte Nebo, sul quale egli, secondo alcuni, riposi. Su questo monte, oltre a fotografare la grande croce stilizzata, abbiamo ripreso il monumento, costruito in memoria della visita del compianto Papa Giovanni Paolo II ed alla sua base abbiamo letto e fotografato con piacere, anche il nome di Cernusco sul Naviglio, che, supponiamo, abbia contribuito, assieme a tante altre diocesi italiane alla sua realizzazione.

Peccato che la giornata poco limpida, non ci abbia permesso di spaziare con lo sguardo la sottostante valle del Giordano fino a raggiungere Gerusalemme, che pur essendo a pochissimi km da noi, non ci e’ stato permesso di visitare, pena l’impedimento di riattraversare la Siria per tornarcene a casa con il nostro mezzo. Veramente assurdo…ma tant’e’)

Risalendo verso nord, abbiamo addirittura pernottato col nostro camper, all’interno delle mura dell’antichissima, romana Gerace, oggi Jerash, con le sue ampie strade e piazze colonnate, ammirando fra l’altro i suoi 2 teatri, in parte molto ben conservati e i templi dedicati alla dea Artemide.

Abbandonata la Giordania, siamo rientrati nuovamente in Siria. E’ inutile raccontarvi quanti timbri “stampano” sui nostri passaporti. Al ritorno, infatti ci tocchera’ rifarli 5 anni prima della loro naturale scadenza perche’ ormai non ci sono piu’ pagine per mettere altri timbri e/o visti... ne abbiamo contati 37 !!! ehehheh ed ore di attesa nell’ordinario caos e burocrazia alle frontiere, per correre a visitare il bellissimo ed anche qui ben conservato Teatro Romano di Bosra, ove, ormai sera, abbiamo pernottato.

L’indomani mattina dopo circa 2 ore di viaggio siamo giunti a Damasco per visitare la piu’ importante Moschea, dopo la Mecca, quella antichissima degli Omayyadi. E qui finalmente ho visto Anita vestirsi come una donna musulmana per poter entrare (e’ obbligatorio per le donne “affittarsi” la tunica, ma anche per gli uomini, se hanno i pantaloncini corti), ho insistito pure perche’ si affittasse anche il “Chador”, per poterla fotografare, (ma non era obbligatorio, peccato) ed ho pure controllato… ehehhehhh!!! che non si scoprisse il capo… ahahhhh!!!! . Le ho pure detto alla “sicula” : Cammela, occhi bassi.. Ah !!! Scherzo..naturalmente.

Anch’io pero’ somigliavo quasi ad un “ayatollah…e a piedi scalzi, fotografavo la tomba di San Giovanni Battista che, venerato come profeta anche dai musulmani, ha un grande mausoleo proprio all’interno di questa Moschea.

Con nostra somma sorpresa, abbiamo visto e conosciuto molte pellegrine iraniane, che avendo saputo essere noi degli italiani, con entusiasmo hanno confabulato con noi chiedendoci alla fine, di farsi fotografie insieme. Contrariamente a quello che si puo’ pensare, ci ha positivamente meravigliato la naturalezza di alcune donne siriane, ma soprattutto iraniane, elegantemente vestite in nero, col capo coperto, avvicinarsi ad Anita e dialogare in un perfetto inglese. Si vedeva e si sentiva in loro, il desiderio di esprimersi e fare conoscenza con altre realta’, perche’, abbiamo pensato, costoro si rendono conto di vivere in una societa’ chiusa e quando sono fuori dai confini del loro Stato, non sentendosi rigidamente controllate dai cosiddetti “Guardiani della Rivoluzione” si scatenano e cercano con tutte le loro forze di comunicare. In particolare, si notava verso di noi italiani, la simpatia e la benevolenza che ci veniva elargita e l’invito esplicito da parte loro di visitare l’Iran.

Siamo veramente convinti che viaggi di questo genere, arricchiscono, non solo dal punto di vista storico e culturale, ma molto anche da quello dei rapporti umani.

La sera, in Damasco, da soli, ci siamo abbandonati a percorrerla nelle sue antichissime e strette viuzze del suq, per raggiungere il nuovissimo Ristorante “Narinj” (leggete: Naringi”) per consumare un ottimo pranzo di specialita’ locali.
Damasco, antica e maestosa citta’, con i suoi quartieri, cristiano, armeno, ebraico e’ veramente molto vivace e piena di vita, soprattutto nel suo immenso “Suq”.

Riprendendo il viaggio verso Homs, abbiamo deviato per andare al “Krak du Chevaliers” il vecchio e famoso maniero dei crociati, che per raggiungerlo, nell’ultimo tratto, abbiamo dovuto percorrere una strada talmente ripida che, il nostro povero camper, se fosse stato un mulo, meritava la sera una doppia razione di biada, per gli sforzi che ha sostenuto.

Abbiamo poi proseguito per la visita della mitica Palmira, nel bel mezzo del deserto siriano. Anche questo maestoso sito storico risalente all’epoca romana e molto esteso, come insediamento, il cui fascino dopo migliaia di anni, resta intatto e fa accorrere numerosi turisti.

Infine, non programmato, abbiamo deciso di inoltrarci sempre piu' ad Oriente per percorrere le rive del biblico Eufrate, visitando numerosi siti mesopotamici, come Europos e Mari e toccando numerose cittadine …veramente grandi paesoni siriani dell’interno, come Deir Er Zor e Ar Raqqa, raggiungendo addirittura il confine con l’Iraq. (e qui ci hanno controllato i passaporti diverse volte). Siamo poi ritornati ad Aleppo per visitare la citta’ e proseguire per la cittadella di Saaman (in pratica la localita’ in cui si dice che un individuo, questo Saaman appunto, oggi pare sia San Simeone) abbia vissuto per moltissimi anni abbarbicato, da eremita, sulla sommita’ di un palo. Mah!!!

Scadendo ormai i soli sette giorni concessici dalla Siria, (pena il pagamento di altri 100 euro quale tassa diesel) siamo rientrati in Turchia, dopo aver fatto ben 6 ore di indescrivibile caos alla frontiera Siro-Turca ed aver dovuto pagare una “multa” di 12 euro alla dogana siriana perche’ avevamo fatto il pieno di gasolio.(?)
Curiosi questi siriani: ti fanno pagare una tassa per il gasolio di 100 euro a settimana, ma se esci con il pieno ti appioppano pure una multa. Boh!!, forse pretendono che il mezzo te lo devi spingere a mano per attraversare la frontiera. Strano comportamento.

Abbiamo quindi sostato ad Iskenderun (la famosa Alessandretta) ed il giorno dopo abbiamo proseguito per Adana (sfiorando il territorio Curdo) oltrepassando Icel/Mersin per poi proseguire i prossimi giorni verso Antalya, costeggiando il Mediterraneo e l’Egeo.
Abbiamo ancora circa 2500 km da fare per raggiungere Igoumenitsa in Grecia e poi imbarcarci per Ancona.

Il nostro camper pare che vada bene , anche se siamo dovuti ricorrere alla Fiat di Hatay, in Turchia, per dei problemi all’impianto elettrico. Prontamente riparati. Anche un O-Ring della frizione perde un po’di olio, ma roba di poco conto e ci hanno assicurato che in Italia ci arriveremo tranquillamente.

D’altronde, affrontare un viaggio del genere, dove sino ad oggi, in 3 mesi stressanti per noi ed i mezzi (pensate che abbiamo percorso oltre 14.000 km) e’ umano mettere in conto qualche disfunzione (ad un altro camper su Mercedes, di un ns. amico, alcuni giorni fa, sul Mar Morto si e’ rotto addirittura lo spingi-disco del cambio ed un altro ns amico l’ha trainato per alcuni km ed infine e’ dovuto restare fermo alla Mercedes di Damasco per qualche giorno perche’ arrivasse il pezzo nientepopodimeno che dal Libano) Ora e’ tutto a posto e si e’ riunito a noi.

Possiamo in fin dei conti dire che sino adesso ci e’ andata proprio veramente bene.
Speriamo fino a casa.

Ora vi salutiamo con la consueta buonanotte…stavolta .. da Silifke a sud della Turchia (Il paese in cui mori' annegato Federico Barbarossa)
Michele e Anita
(Ora, clicca qui per vedere l'intero video del nostro viaggio.)