Siria, Giordania, Egitto 2010 - Il Ritorno

Gen/Feb/Mar/Apr 2010

Questo nostro ritorno in camper in Medio Oriente, dopo 2 anni,(leggete su questo stesso Blog gli Appunti su: Siria-Giordania-Egitto 2008) per trascorrere i consueti 3 mesi di "svernamento” e' maturato non solo dal piacevole ricordo del precedente viaggio, ma soprattutto, dal desiderio di rituffarci e rilassarci nelle turchesi e calde acque del Mar Rosso e rivisitare al rientro, solo alcuni dei luoghi che ci erano particolarmente piaciuti, Petra e Wadi Rum, in Giordania, il famoso Canyon “Colorato” in Egitto

(Doppio click sulle immagini per ingrandirle)

(Coloured Canyon - Egypt)

e qualche sito minore in Siria, quale Ebla e Maluula (l’unico posto al mondo in cui, e’ stato accertato, si parla ancora l’aramaico, cioe’ la lingua parlata da Gesu Cristo).

Per il resto, desideriamo trascorrere circa tre mesi solo di relax, bagni e puro e semplice “crogiolarsi” al sole, tenuto conto del freddo intenso che quest’anno pare voglia attanagliare l’Italia intera.
Affrontiamo questo viaggio da soli, non avendo trovato disponibili altri amici camperisti (….quasi tutti orientati a ritornare in Marocco) e per nulla scoraggiati dai quotidiani “bombardamenti” di cattive notizie che mamma Rai e zia Mediaset, ci scaraventano addosso, sui cosiddetti “pericoli islamici” oltre che dalle benevoli “dissuasioni” di amici e conoscenti che increduli ci hanno ripetuto: “da soli ? Ma siete pazzi!!!!, un mattino dei primi di gennaio, dopo esserci registrati presso il nostro Ministero degli Esteri, come facciamo di consueto e visto che di tempo ne avevamo a volonta’, siam partiti alla volta di Brindisi.


Giunti pero’ a Pescara verso le 17, 00 circa, di punto in bianco, abbiamo iniziato a stare veramente male. Violenti conati, accompagnati da forti dolori addominali che ci piegavano in due. Un po’ preoccupati, non abbiamo toccato cibo e decisamente “spossati”, siamo andati a riposare, convinti di aver mangiato qualcosa ( ma cosa ? ) che ci aveva creato questi disturbi e con la speranza che al risveglio. tutto si sarebbe risolto. Attesa vana. Quasi tutta la notte l’abbiamo trascorsa insonne con continui e violenti “attacchi” che si susseguivano a ripetizione.

La situazione si stava facendo alquanto “drammatica” ed ormai decisi anche ad interrompere il viaggio, quando alle prime luci dell’alba, approfittando di un momento di “calma” intestinale, ci siamo diretti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pescara, soprattutto per capire cosa ci stesse accadendo. Anita, la piu’ colpita, e’ stata subito sottoposta a flebo, ecografia ed esami del sangue. Io invece, iniziando, con le prime luci dell’alba, a sentirmi meglio, ho preferito restarmene in camper, tenendoci comunque in contatto, qualora fosse stato necessario, mediante Sms. Verso le 14,30 del pomeriggio, vedo ritornare Anita, ancora abbastanza “frastornata” che m’informa quanto avevano diagnosticato i medici: eravamo stati “ semplicemente “ contagiati dal virus dell’influenza che il nostro amato nipotino Andrea soffriva da qualche giorno e che all’atto della partenza, (o anche nei giorni precedenti) supponiamo noi, mediante i consueti baci ed abbracci ci aveva trasmesso.
Rassicurati dal fatto che anche fisicamente ci stavamo “riprendendo” e confortati dai medici che la durata di simili attacchi influenzali all’addome, venivano mediamente stimati, in 48/72 ore, prima che ci abbandonassero, abbiamo deciso di continuare il viaggio.


Giunti a Brindisi nella tarda mattinata del giorno successivo, abbiamo chiesto ed immediatamente fatto il ticket per il primo traghetto che partiva per Igoumenitsa. Mezz’ora dopo, stavamo già salpando verso la Grecia.
L’intero primo piano della nave, normalmente dedicato all’Open Deck, era praticamente vuoto e quasi tutto per noi e con le ottime previsioni sulle condizioni del mare, e’ proseguita la nostra navigazione.
Alle 22 di sera, 8 ore dopo, ora greca, eseguito un breve scalo a Corfu’, sbarcavamo a Igoumenitsa per dirigerci in un posto tranquillo, alfine di trascorrere la notte.


Alle 8,00 del mattino seguente, motore in moto, prendevamo la nuova autostrada, ormai e finalmente tutta in esercizio che, da Igoumenitsa, porta praticamente ad Ankara.
In cima al passo di Katara, nel Metsovo, ci siamo pero’ imbattuti in una violenta bufera di neve che abbiamo superato a velocita’ molto moderata e per fortuna senza dover montare le catene, che comunque avevamo a bordo, giungendo verso le 16 circa, nella bella citta’ di Kavala,sul mar Egeo, dove sul lungomare, a fianco di un fiammante nuovo camper di un greco, abbiamo pernottato.
Notte con vento freddino. Stufa accesa qualche ora al mattino presto..


Giunti al confine di Ipsala e superata la dogana turca in meno di mezz’ora, abbiamo speditamente iniziato a viaggiare alla volta di Istanbul sotto, purtroppo, un’incessante pioggia che ci ha costretto a rinunciare alla programmata sosta per ri-visitare la città, preferendo continuare e pernottando sull’autostrada 100 km dopo, in un “ Servis Alani” (come chiamano qui le Aree di Servizio) custodite, con tanto di “security” che staziona sul piazzale tutta la notte (altro che quelle italiane, francesi o spagnole dove l’aggressione e’ all’ordine del giorno!)
Notte piovosa, ma non piu’ fredda.


Superata Ankara e rinunciando anche alla visita di questa citta’ a causa dell’interminabile pioggia, l’autostrada termina e si procede per circa 350 km su strada che, pur restando a doppia carreggiata, e’ formata da un fondo stradale con asfalto a “grani” grossi, (tipico di buona parte delle strade turche, soprattutto quelle della costa) in cui il mezzo, oltre a beccheggiare per il difforme strato stradale, emana anche tanto rumore di “fondo”.
A pomeriggio abbastanza inoltrato siamo giunti per il pernottamento a Serefli-Kochisar, paese a circa 1000 mt. di altezza sull’altopiano anatolico, vicino al lago salato di Golu, nell’area di Servizio Shell.
In quest'area, abbiamo appurato che la “stazione” (bonta’ sua) mette a disposizione anche una “Wi-fi gratuita” che senza scomodarci dal camper ci ha permesso di navigare su internet (ormai sono in molti, in Turchia,(ma anche in Grecia)cafe', bar, ristoranti, stazioni di servizio, centri turistici ecc. ecc. a mettere a disposizione collegamenti internet gratuiti e veloci per navigare e comunicare con casa e con amici.)
Sorpresa, la temperatura esterna a circa 1000 mt. di altezza, continua ad essere …piacevolmente …tiepida.


Mattino successivo, trasferimento fino a Iskenderun (la ex Alessandretta) con un’altra piacevole sorpresa: l’autostrada che raggiunge Adana e Gaziantep, nel sud della Turchia, e’ stata “allungata” di oltre 60 km ed e’ stata messa in esercizio molto prima di Pozanti. Speriamo che in futuro quest’arteria venga terminata e ricongiunta con quella che termina ad Ankara, in modo che, partendo da Igoumenitsa, si possa praticamente raggiungere direttamente il confine siriano, senza mai uscire dall “Highway”. L’unico “inconveniente” in Turchia e’ il costosissimo prezzo del gasolio che al cambio raggiunge ormai la bella cifra di quasi 1 euro e mezzo al litro..addirittura piu’ dell’Italia.


Giunti a Iskenderun, in centro, la sera, abbiamo cercato il ristorante che conoscevamo per farci una grigliata di pesce, ma ci e’ stato riferito che quel locale era stato chiuso ed infatti al suo posto campeggiava un bel “Burgher Queen" , roba da stare alla larga.
In compenso siamo stati indirizzati da un “caloroso“ signore irlandese in pantaloncini corti, presso un altro ristorante, risultato anch'esso ottimo e sempre con connessione Wi-Fi gratuita, mediante la quale, fra un boccone e l'altro, abbiamo anche parlottato con casa.
Temperatura stranamente abbastanza primaverile, ma cielo copertissimo e di li’ a poco, ha iniziato nuovamente a piovere a dirotto con lampi e tuoni.


Al mattino, di buon’ora....si fa per dire, erano le 10,45... abbiamo raggiunto il confine turco/siriano di Cilvegozu ed in men che non si dica siamo usciti dalla Turchia, mentre, percorsi poche centinaia di metri, si entra nella frontiera siriana e si e’ proprio in un altro mondo.


E’ vero, veniamo sempre accolti con la massima cortesia e disponibilita’, ma abbiamo dovuto attendere quasi 2 ore e mezzo per espletare le pastoiose pratiche per l’importazione temporanea del camper, il pagamento del carnet, (per chi, come noi, non l’ha fatto in Italia), e la famosa tassa diesel al costo di 100 dollari a settimana, l’assicurazione del mezzo (minimo un mese) ed altri diritti o “ammeniccoli” vari, con i quali alla fine vieni “alleggerito” di circa 180 euro, solo per transitare i 460 km della Siria, da Nord a Sud, che, nel caso nostro, essendo diretti in Giordania, l’abbiamo percorsa quasi in un solo giorno.

Attenzione: i "Visti" d'ingresso per entrare in Siria, e' "obbligatorio" ottenerli nel proprio paese di origine (consolati di Roma o Milano)  e presentarsi in frontiera con i visti sui passaporti, pena il respingimento. 


C’e’ inoltre da aggiungere che il costo del gasolio in Siria, e’ triplicato. Dalle 7 lire siriane al litro del 2008 alle 20 lire di oggi.
Pur sempre un ottimo prezzo, se si dovesse pagare solo questo, ma sommato alla obbligatoria tassa diesel, per noi, ha quasi superato il costo italiano.


Sosta e pernottamento davanti al Town Center di Damasco. Un grande “mall” a sud della citta’, nel quale, avendo sempre viaggiato, da casa, con l’ausilio del GPS, abbiamo chiesto in un attrezzato negozio di informatica e cellulari, come mai nelle tantissime nazioni, a copertura GPS, non riuscivamo a reperire la Siria.
Con voce sommessa e malinconica, quasi volesse scusarsi, l’esperto ci ha risposto che la Siria, contrariamente a quasi tutti gli altri paesi del Medio Oriente, non ha una rilevazione stradale da GPS perche’ “il suo governo, non ha dato l’autorizzazione necessaria affinche’ venisse realizzata.”
Temperatura che continua ad essere piacevole ed accendiamo la stufa , solo un paio d’ore al mattino, per riscaldare il camper prima che si alzi il sole.


Giornata di trasferimento per raggiungere Aqaba sul Mar Rosso. Solite, farraginose pratiche doganali a Der’a’ ed altri soldini da pagare per uscire dalla Siria (ora non piu’ solo le 100 lire siriane a testa, ma bisogna aggiungerne altre 500 lire sempre a cranio). Quindi dopo qualche centinaio di metri, si entra in Giordania e si ha nuovamente l’impressione di essere "quasi" in Occidente, al di la’ degli opportuni controlli quali, passare sopra una “buca ” da meccanico, dalla quale un militare ispeziona il fondo del camper per assicurarsi che non ci siano armi, droga o extracomunitari (ebbene si, entrano anche qui!!!) poi si prosegue e si arriva in dogana.
Qui le pratiche sono molto piu’ snelle e veloci. Dopo aver pagato quasi la meta’ di quanto si paga in Siria, per visti, assicurazione e diritti (e’ evidente la vocazione di questo paese ad incentivare maggiormente il turismo, anche quello con v.r. ) puoi proseguire per la tua destinazione.


Naturalmente tutti i documenti che ci vengono consegnati nelle varie frontiere (assicurazione, carnet, permessi ecc. ecc.) sia siriani che giordani che egiziani, sono tutti rigorosamente scritti in arabo ed a ..mano.
Noi, pur sforzandoci, non riusciamo a capirci “un’acca” di cosa c’e’ scritto, evidentemente servono solo agli addetti della frontiera d’uscita….ahahhhh!!!! (comunque, al di la’ della nostra blanda ironia, per chi non lo sapesse, c’e’ da sottolineare che, se loro, venissero per turismo da noi con una propria auto, riceverebbero, alle nostre frontiere, un trattamento ben “peggiore” burocraticamente e costosamente parlando, di quanto riceviamo noi da loro !!!
Troviamo spesso in giro, molti nostri connazionali che si lamentano spesso dei costi e delle burocrazie di questi Stati, ma ignorano totalmente cosa pretendiamo noi dagli altri, se entrassero in Italia in modo regolare e per turismo).


Al pomeriggio giungiamo ad Aqaba. La Giordania ha una veloce autostrada di circa 400 km, la Desert Highway, che la collega da nord a sud.
Ormai abbiamo la conferma che quest’anno la temperatura, e’ decisamente piu’ calda di 2 anni fa (punte di 27/28 gradi di giorno) e ci liberiamo definitivamente dei “vestiti invernali” e non accendiamo piu’ la stufa di notte. (Aqaba e’ di quasi un grado di latitudine, piu’ a sud di Agadir e fin qui, da Milano, abbiamo percorso oltre 4.000 km in 10 giorni di viaggio… e non siamo ancora arrivati, dove ci siamo prefissati.
Pensiamo che sino ad ora, questo viaggio, si stia rivelando migliore di quello di 2 anni fa, anche sotto l’aspetto climatico e delle temperature.
Sulla spiaggia di Aqaba abbiamo fatto conoscenza con 2 coppie di camperisti italiani, Giorgio e Zita ed Elio e Gabriella,




dei quali non ricordavamo di aver mai conosciuto prima che sono qui a svernare,da novembre.
Sulla stessa spiaggia, abbiamo inoltre conosciuto 2 simpatici girovaghi francesi, Sylvain e Francoise,con i loro cagnoloni (www.tinacoli.com)




con i quali siamo ancora in contatto e che ormai da anni, girano il mondo, attualmente con un Iveco 4x4 costruito su loro progetto, provenienti dal Sud Africa e diretti in Oman.

Nostro rientro serale in citta’ per cercare, l’indomani, di metterci al “lavoro” ed espletare le varie pratiche necessarie per poter entrare nel paese dei Faraoni. Notte calda.

Giornata successiva, trascorsa per la registrazione dell’arrivo, lavanderia, supermercato e nuovo salto in spiaggia, distante circa 10 km, dove continuano a crogiolarsi al sole gli amici camperisti.
A sera, nostro nuovo rientro in citta’. Notte sempre piu’ calda.


Siamo al 25 gennaio. Dedichiamo questa giornata alla consegna dei passaporti per i visti al consolato egiziano, telefonate per il Carnet de Passage en Douane(obbligatorio per entrare in Egitto!!!), ritiro indumenti dalla lavanderia, cambio valuta, lavaggio camper (se lo meritava proprio ..poverino.. ehehhhh!!!) e purtroppo oggi..non c'e' tempo per la spiaggia. Notte sempre…calda.


Il mattino successivo, siamo andati a ritirare i passaporti con i visti egiziani (ieri alle 14,30 costoro, avevano gia’ chiuso). Continue telefonate per il C.P.D o come lo chiamano loro il “triptik “ ma il responsabile non si trova, pare sia… influenzato.


Al pomeriggio finalmente, avendo in mano il Carnet, andiamo a salutare la coppia di camperisti italiani che restano in Giordania e di corsa al porto per conoscere costi ed orari del traghetto. La nostra serata si conclude con l’invito a cena, a casa dell’amico Tayseer, dove la sua gentilissima consorte, ci ha preparato delle gustose specialita’ giordane. Giornata caldissima superiore ai 29 gradi e nottata altrettanto, mentre in Italia, apprendiamo dai Tiggi che le temperature sono abbastanza sotto lo zero !!!


Alle 14 circa del giorno dopo, si salpa per l’Egitto, col traghetto veloce. Costi dei biglietti, fortemente lievitati da 2 anni a questa parte. A/R oltre 520 euro(contro i 400 di due anni fa). Anche il costo del cosiddetto “triptick ” (quello "ufficiale” egiziano)che noi non abbiamo preso, e’ aumentato, per un solo mese, dai 380 euro del 2008, ai circa 680 euro di quest’anno, ma non si capisce per quale motivo. Noi per il Carnet, abbiamo speso circa 200 euro!(ma e' un prezzo di favore, perche' grazie all'amico Tayseer, abbiamo ottenuto un congruo sconto)
In sintesi oggi per un mese di vacanza di solo Egitto, il costo, fra triptick + traghetto Aqaba-Nuweiba, supererebbe i 1200 euro e…come si dice da queste parti.. cacciare soldini.. per vedere ...cammello...aahhhhhh!!!


Giunti a Nuweiba dopo neppure un’ora e 15 minuti di navigazione.
L’amico Ashraf, in circa 2 ore, ci aiuta a compilare tutte le incomprensibili,burocratiche pratiche, targhe, fogli, documenti, geroglifici…e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta (pensiamo che neppure il piu’ esperto dei viaggiatori riuscirebbe, da solo, a capire quanti polverosi uffici della dogana egiziana dovrebbe girare, per completare tutte le pratiche occorrenti ad entrare in questo paese…adesso si capisce meglio la frase: le 7 fatiche d’E…gitto!!!) Terminato il tutto, ci dirigiamo al Soft Beach Camp, con Robert, il motociclista olandese conosciuto sulla nave,(sposato e divorziato da una nigeriana, che " insofferente" al lavoro (si, ci ha detto proprio cosi') ha pensato di abbandonare il tutto e mettersi in viaggio .. certo che di tipi strani, se ne incontrano a iosa..) per pernottare a 5 euro a notte per persona, compresa colazione e connessione Wi-Fi gratuita (il camper non paga). Notte con temperatura calda. Giornata successiva bellissima e caldissima, trascorsa sulla spiaggia del villaggio, fra una giovanissima comitiva di turiste/i tedesche, 2 americani di Los Angeles ed un frate domenicano, tedesco pure lui, con il quale abbiamo fatto amicizia. Decidiamo di restare un’altra notte nel villaggio.
Il 29 gennaio, dopo la colazione, facciamo “camper service” salutiamo Robert e tutti gli altri e partiamo alla volta di Sharm. Vi giungiamo verso le 14 circa e sostiamo nel parcheggio che gia’ conoscevamo, perche’ a sera desideriamo andare a mangiare la miglior “pizza” di Old Sharm.
Ovviamente non e’ come quella italiana, ma diciamo che viene ritenuta la migliore da queste parti. Dopo cena, ci spostiamo in Hadaba per il pernottamento ed il camper come d’incanto, inizia ad attirare la curiosita’ dei molti nostri connazionali (pare siano ben 10.000 gl’italiani residenti a Sharm) cosi’ facciamo amicizia con Angelo, anche lui camperista che pero’ si e’ convertito alla stanzialita’ (ha addirittura 2 case!) che c’invita a sostare per la notte davanti alla sua abitazione, in una incantevole posizione sul mare.

Dal 30 gennaio al 2 febbraio,tre giorni di totale relax, con sole, mare e temperatura caldissima fra Sharm e l’incantevole area marina protetta del Parco Nazionale di Ras Mohammed, dove abbiamo conosciuto Andre’ e Patricia,(www.chazel.com)




altri 2 francesi, in giro per il mondo anche loro da 6 anni, avendo girato i 5 continenti con una Toyota + cellula.

Fantastico! Sempre e solo Francesi e Tedeschi, coloro che in maggioranza si vedono in giro. I migliori viaggiatori in solitaria, quelli "tosti" che fanno scelte di vita ..radicali!!
Ammetto che la cosa mi affascina molto…soprattutto per visitare l’intera Africa. . sarei tentato……bisogna pero’ totalmente rivoluzionare la mentalita’ del vivere viaggiando, oltre che acquistare un mezzo 4x4 adeguato allo scopo….ma la dolce meta’ per adesso…non ci sente ..o e’ meglio dire ci sente..poco!!! Vedremo…per adesso… mi cullo il…..sogno !!!!

3 febbraio. Si riparte. Sosta ad El Tur per l'estensione del visto di ulteriori 6 mesi. Proseguimento ed arrivo a Ras el Sudr, ove abbiamo visitato la costruenda chiesa cristiano-Copta, nella quale siamo stati calorosamente accolti, dalla folta comunita' presente e dal barbuto "Pope".
Abbiamo pero' preferito andare a pernottare nel parcheggio adiacente la Polizia Turistica. Inizia a soffiare un po' di vento.


Alzatici verso le 9,00 (..si, e’ vero..in camper, amiamo dormire..), raggiungiamo e superiamo il Tunnel di Suez, puntando subito verso il sud dell'Egitto.
Giornata di sole, ma con sporadiche, forti folate di vento.
Giungiamo e pernottiamo a Hurghada in un posto diverso da quello di 2 anni fa.


5 febbraio. Al mattino seguente, ripartiamo e verso le 13 sostiamo al Radisson Blu Resort di Al Quseir, hotel villaggio 5 stelle in cui ci concediamo un ottimo pranzo a soli 12 euro!!!!
Riprendiamo il viaggio ed al pomeriggio, sostiamo nel villaggio italiano della "Veratour", ma a gestione egiziana, (apparentemente non e’ affatto un gran villaggio) vicino ad Abu Dhabab, nel quale, ci danno l’assenso di poter ritornare nei giorni successivi, qualora ne avessimo avuto bisogno (.. e meno male che non ne abbiamo avuto bisogno..chiedevano 30 euro al giorno..solo per il.. parcheggio del camper ! Proprio fuori dal...mondo!)


Salutiamo e proseguiamo per Marsa Alam per il pernottamento.
Serata stellatissima e con poco vento, tanto che abbiamo potuto vedere la Tv e sapere che a Milano nevica.


6 febbraio. Fatto il pieno di gasolio, con pochi euro (anche se e’ aumentato pure in Egitto, rispetto a due anni fa).
Acquisto a Marsa, di una chiavetta Vodafone per navigare un mese su internet a 30 euro, tutto compreso,(in Italia costerebbe 99 euro!!!) essendo Vodafone, a detta di quasi tutti, l'operatore con maggiori ripetitori in tutto il paese. Il segnale pero’ in alcune zone del sud, e’ ugualmente scarso ed a volte non permette la connessione o la permette a fatica.


Il giorno successivo, ci rechiamo al gia' conosciuto Blue Lagoon, rinomatissimo villaggio turistico della Settemari, che assieme al Floriana Dreams, il bel 5 stelle, con spiagge contigue, a circa 20 km a sud di Marsa Alam, per trascorrere qualche giornata di relax.
Non troviamo piu’ nessuno delle maestranze conosciute 2 anni fa. In compenso veniamo accolti calorosamente da Lorenzo, lo sportivissimo e simpaticissimo giovane Direttore e la sua splendida compagna Samira.


L'indomani vorremmo partire ancora verso sud….per esplorare Berenice ed .. Al Shalatin.. quest'ultima localita’ posta proprio sul confine con il Sudan , dove si tiene il piu’ importante e conosciuto mercato di Dromedari di tutta l’Africa. Uhm...vedremo.
Desideriamo infine trascorrere alcuni giorni sulle belle spiagge della costa sud del mar Rosso in cui fare, sul Reef, qualche bella ripresa e foto subacquee. Ci dicono che il vento, domani, dovrebbe cessare o comunque diminuire.


Dopo alcuni giorni di beato relax su spiagge libere e pernottamento pure, altre presso villaggi vari,con giornate caldissime, (mancando i campeggi veri e propri, in Egitto le uniche strutture ove possiamo rivolgerci noi camperisti, sono appunto i villaggi turistici, naturalmente tutti a pagamento), decidiamo di puntare a sud per Al Shalatin.


Giunti qualche km prima di Berenice, presso uno degli sterminati "ceck-point" militari egiziani, veniamo appunto "bloccati", perche’ “pare “ non siamo in possesso del “permesso”,(?) ma soprattutto di una "guida" egiziana a bordo (2 anni fa, questa localita', poteva essere raggiunta tranquillamente, ma ora le autorita' pretendono un "accompagnatore". Alcuni dicono dopo i rapimenti avvenuti l'anno scorso nel "Gift El Kebir", altri pensano che, facendosi sentire anche qui la crisi, vogliono impiegare le loro "guide".
Chiediamo come e dove fare tutto cio’, ma il militare parla solo arabo e dopo aver scambiato alcuni incomprensibili suoni “gutturali” in modo irremovibile, veniamo risolutamente “respinti”.


Siamo quindi costretti a tornare indietro e doverci rifare gli oltre 140 km e con noi anche una coppia di olandesi che nel frattempo era giunta dietro di noi, con un’auto noleggiata addirittura ad Al Quseir.


In verita’ ci secca molto tornarcene di nuovo piu’ a nord e decidiamo di restare sulle spiagge del sud.


Ci fermiamo davanti ad un Centro “ Kite” e qui conosciamo Paolo, un italiano di Perugia, convertitosi all’Islam, che ci invita a dormire all’interno del "Camp" , che pero’ si trova dall’altra parte del mare e cioe’ nel deserto.
Ci andiamo, ma preferiamo dormire fuori (lontani dai maledetti, inquinantissimi, generatori di energia che funzionano...ahinoi.. 24 ore su 24, dal momento che, quaggiu' il governo non ha ancora portato l'elettricita').


Dopo aver dormito sotto uno splendido cielo stellato, che abbiamo lungamente ammirato col naso all'insu', il mattino successivo, ringraziamo, salutiamo Paolo e decidiamo di entrare, in un bel villaggio “5 stelle ” dalle parti di Berenice.

Qui conosciamo Monica (* nome inventato, per ragioni di privacy), l’assistente di un Tour Operator di Milano che appena conosciutici e non sappiamo per quale motivo, ci dice subito che nel villaggio dobbiamo dire che ci conoscevamo in Italia.

Al nostro iniziale stato di “disorientamento”, abbiamo accennato a qualche obiezione di opportunità, ma lei insiste che ci tiene molto a dire che siamo suoi “conoscenti”. Velocemente, ci racconta la sua storia, ci dice chi e’, quanti fratelli e sorelle ha, il nome di sua madre, cosa fa, dove abita, dove ha lavorato ed altre cose che i “ conoscenti” debbono per forza sapere e noi, sempre “disorientati” e quasi “balbuzienti” a rispondere, si, si, va bene, ma con qualche nostra timida richiesta di ripeterci alcune cose che per la fretta, non eravamo riusciti a ben memorizzare e potessero, ns/ malgrado, essere causa di involontarie contraddizioni, qualora fossimo stati chiamati a dare qualche delucidazione.
In pratica, in pochi minuti di conversazione, siamo stati costretti a fare una galoppante acquisizione mnemonica.


Anche da noi, ovviamente Monica (*) ha voluto sapere alcuni particolari che approfondissero la sua "precaria" conoscenza.
Alla fine, pur con qualche “ legittimo” dubbio in cuor nostro, decidiamo di accettare, curiosi, forse (o anche) , di sapere come andra’ a finire questa strana ed inaspettata vicenda.

Veniamo, quindi, subito presentati al Direttore… …caspita!!! pensiamo.. costei fa le cose in grande… ed il Direttore, dopo essersi simpaticamente presentato, in perfetto inglese, ci dice: ma come mai alla "Reception" non avete detto che conoscevate .. Monica?
Azz!! Penso io.. in che casino ci siamo cacciati...e sento che una goccia di sudore mi era gia’ arrivata giu’ …fra i glutei.. …..macchè… nemmeno il tempo di finire di pensare e di... sudare che .. Monica, subito gli risponde: ma per farmi una sorpresa.. caro il mio Direttore.. e lui: ahhhh!! .. che bravi che siete stati..non ci avevo pensato… ed io e Anita, pur trovandoci nella calda “hall” del Resort , ci siamo sentiti qualche “brividino” di freddo attraversare la schiena mentre ci lanciavamo fuggevoli ed incredule occhiate di circostanza…come per dire…ma chi ce l'ha fatto fare!!

Il Direttore, bonta’ sua, ha voluto infine ripagare questa nostra “sorpresa” con un tutto “gratuito” per ben 3 giorni.. facendoci ripiombare nel piu’ totale… imbarazzo(..vedevo Anita che quasi mi scalciava perche’ volesse che pagassimo, mentre “Monica”, dall’altro lato ci sorrideva compiaciuta e ci invitava ad accettare.. ed io, in mezzo, come un “ babbeo” che mi rivolgevo verso Monica ed il Direttore e cercavo (forse goffamente) di fare un leggero accenno di quasi inchino, in segno di gratitudine… ma anche per aggiungere (veramente ..a mezza voce) .. che non era il caso ..in fondo la nostra era solo una “sorpresa” e via di questo passo…. Nulla da fare…ormai cosi’ era stato deciso.


Dulcis in fundo, ogni giorno.. infine, venivamo pure invitati a mangiare al tavolo del Direttore assieme a “Monica” e, supponiamo noi, con grande invidia.. (forse) dei veri turisti “paganti”.

Ammettiamo comunque che, pur avendo trascorso 3 gg favolosi in questo bellissimo villaggio vacanze, in cui ci sono state dedicate le piu’ “inaspettate” cortesie, non vedevamo l’ora di fuggire da questa anomala situazione e ritornare a fare i " nomadi” nel deserto, perche’ non sapevamo dare una risposta plausibile, a quanto ci stava accadendo.
Alla fine, qualunque siano stati i motivi, (forse di amore e/o ripicca fra i due? Boh!! Non lo sapremo mai !!! E noi cosa centravamo? Mah!!!) desideriamo ringraziare sia “Monica”, (giovane, dolce e bella italo/araba, non egiziana), sia il Direttore (giovane e preparato laureato egiziano) per questa vera “sorpresa” che han voluto dedicare a noi due, sconosciuti ed inconsapevoli italiani. Vai a capire la gente del ..mondo!!!

Usciti da questo incredibile, ma piacevole soggiorno, abbiamo cincischiato di qua e di la’ per alcuni giorni ed avendo il camper che faceva sempre da “catalizzatore” abbiamo conosciuto “Mohammed” il Direttore del Parco del Wadi Gimal, situato fra Berenice ed Hamata, dove si possono, se si e’ fortunati, scorgere volpi, agili “gazzelle “ del deserto ed altri animali endemici della zona protetta.
Grazie a questa conoscenza e dopo aver regalato ai beduini che lavoravano per il Parco alcuni indumenti dismessi che avevamo portato, abbiamo potuto goderci alcune giornate libere sull’incantevole spiaggia di Sharm Luli.

VIDEO 



In questo bellissimo paese, il controllo di coste, spiagge e di tutto il territorio, e’ veramente capillare e viene imposto con veri e propri presidi militari.
Ad esempio, su tutta la lunghezza del Mar Rosso, ormai l'accesso ad una "libera" spiaggia e’ quasi un’utopia sia per camperisti che piu’ in generale per turisti “non Alpitour”. E' evidente che il governo egiziano, desidera che il ben 28% del bilancio statale, derivante dal turismo, sia fatto solo ed esclusivamente da quello “via aereo".

Il Marocco invece, ha saputo coniugare perfettamente, sia il turismo tradizionale che il nostro ed ha fatto del plein air in camper, la sua punta di diamante.

Qui invece il nostro modo di fare "vacanza" non sanno cos’e’ e pensiamo, per adesso, non desiderano incrementarlo.
Non vi sono , infine, strutture adatte ad ospitarci, per capirci, camping e/o aree Camper, che conosciamo in Europa.
A conferma di quanto diciamo, in alcuni degli innumerevoli posti di blocco, la polizia si avvicinava, incredula, per giunta nel vederci circolare in 2 sole persone su di un mezzo cosi’ grande, inusuale per quei luoghi e spesse volte guardavano la lunghezza del camper e si allungavano per sbirciare all'interno, chiedendoci ulteriore conferma se fossimo realmente solo in due a bordo, loro che nei pullmini turistici, sono abituati a vederne viaggiare, ammassati anche 14 o 15.

A volte ridacchiavamo senza farci scorgere, perche’ ci sembrava proprio la scena di quel famosissimo film del compianto Troisi e Benigni, quando la guardia diceva: Quanti siete? Dove Andate? Cosa portate? Un Fiorino !!

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Respinti ed ormai impossibilitati, ma non rassegnati, di poter raggiungere Al Shalateen, laggiu’, sul confine del Sudan a circa 260 km da Marsa, per vedere il piu’ conosciuto e famoso mercato di Dromedari di tutta l’Africa, ci siamo rilassati sulle piu’ incantevoli spiagge del Mar Rosso, forti del fatto che mai come quest’anno la temperatura ed il caldo, alle attuali latitudini, sta toccando punte inusuali per questo periodo, a detta anche dei locali, con livelli che raggiungono i 34 /35 gradi ormai da piu’ di 2 settimane e si fa veramente fatica a stare al sole.



L’acqua del mar Rosso infine e’ calda e ci aiuta a trovar refrigerio nell’immergerci in questo naturale acquario (mentre dai TG italiani vediamo e sentiamo che nel nostro paese, si trova caldo solo con le…"trapunte" e dai meteorologi, le previsioni piu' cupe, che il freddo si protrarra’ ancora per molto.

Abbiamo quindi trascorso, da soli, alcune giornate sulla bellissima spiaggia di Sharm Luli,




(un paradiso, sopra e sotto, e’ dir poco) a circa 60/70 km a sud di Marsa Alam, in compagnia di 2 stupendi Aironi bianchi che affatto impauriti dalla nostra presenza, nel totale silenzio che caratterizzava lo scenario, ci tenevano compagnia facendosi pure abbondantemente filmare e fotografare, con il loro elegante portamento, assumendo a volte atteggiamenti da “consumati” attori, al che abbiamo persino pensato se fosse stata la Pro-Loco ad inviarceli. Ahhhhhhh!!!!





Abbiamo anche fatto delle belle riprese subacquee sulla barriera corallina, in acque talmente trasparenti e ricche di fauna, grazie soprattutto al fatto di essere da soli ed in assenza di altri turisti in mare.





Essendo pero’ dei turisti “ particolari” perché camperizzati e siccome da queste parti di veicoli ricreazionali, ne vedono molto pochi, siamo anche abbastanza “visibili” e destiamo, nostro malgrado, la curiosita’ di altri turisti, quelli “Alpitour” per intenderci, sia europei che italiani, i quali scesi a decine dai vari bus turistici, si avvicinano a noi e con atteggiamento fra il “dormo o son desto” nel vederci da soli, con un camper in posti cosi' sperduti, ci sommergono di domande (in realta’ noi, sotto sotto, ce la ridiamo pure nel pensare che qualcuno si avvicini a noi con tale stupore, forse chiedendosi, se siamo… sani di mente… ehehhhhh!!!)


Tre giorni fa’ mentre eravamo appunto stravaccati al sole nella pace piu’ assoluta su una di queste bellissime spiagge, si avvicina a noi un certo Al Gott (cosi’ pare si chiamasse) un egiziano di un Diving, che chiedendoci una sigaretta ed offrendogli noi un intero pacchetto, (acquistiamo qualche stecca, proprio per regalarla in giro) gli chiediamo come potevamo fare per raggiungere Al Shalateen. Figuratevi.. appena saputo che cercavamo di visitare questa localita’, si e’ attivato subito, dicendo che ci avrebbe pensato lui.


In effetti, poco dopo, ci da’ appuntamento per l’indomani mattina alle 7, 00 al Diving che noi conoscevamo, aggiungendo che ci avrebbe fatto accompagnare personalmente da una “sua” guida. Caspita, abbiamo pensato.. che fortuna aver trovato costui.
Bene, l’indomani mattina alle 8,30 eravamo in viaggio con “Momen”, simpatico ed educato giovanotto ed assieme a Luca e Donatella,





due simpaticissimi turisti “FrancoRosso” della mitica Caldonazzo in provincia di Trento, camperisti anch’essi ed entusiasti come non mai, di poter un giorno, effettuare un analogo viaggio, conosciuti giorni prima al Gorgonia Village di Berenice che percorrevamo i 260 km che ci separavano da Al Shalatin.

Avevo qualche seria preoccupazione che l’autonomia del gasolio, essendo il serbatoio pieno a ¾ non potesse bastare per il ritorno, dopo che “voci” avevano riferito che sui 500 e passa km dell’andata e del ritorno, non vi fossero rifornimenti e che laggiu’, a Shalateen, vi erano solo beduini sudanesi che vendevano gasolio in bottiglie e bottiglioni pure sporchi.

Uhm!!! Dubbioso.. avevo comunque rallentato la velocita’ di crociera ed inserendo lo “speed cruise control” mi ero attestato su 70/80 Km/h, per economizzare ed eventualmente poter fare il viaggio di ritorno, col gasolio che mi restava, qualora non l'avessimo trovato.
In realta’ ad Al Shalatin, abbiamo trovato un’efficiente area di servizio, dalla quale, appena giunti, abbiamo fatto il pieno con appena 9 euro circa !!!
Ai vari ceck-point,invece, i controlli sono stati estenuanti ed un po’ asfissianti e debbo dire che il simpaticissimo Momen, se l’e’ cavata da vero professionista. Ovviamente all’ultimo controllo di polizia e’ salito a bordo del camper un militare di scorta al quale sotto mano, gli abbiamo pure mollato 20 Pound (3 euro) e tutto felice, ci ha accompagnato per l’intera permanenza.


Ci ha portati all’interno dell’enorme mercato e dopo aver “parcheggiato” il camper, fra i cammelli, abbiamo visto molti poveri animali immobilizzati ad una gamba in modo che non potessero fuggire, in un nauseabondo “profumo” con una temperatura che sfiorava quasi i 40 gradi (si, si, c’erano proprio tutti !!!) in cui abbiamo fotografato e filmato sia i cammelli che i loro “puzzolenti” commercianti




i quali trattavano gli acquisti, con le consuete strette di mano e pacche sulle spalle.
Ci siamo infine fatti anche fotografare a fianco di loro, che da buoni arabi, sprizzavano “gioia” nel potersi “stringere” per pochi secondi, vicino a donne vestite all’occidentale, e sapete com’e’.. anche qualche “mano morta” era all’opera…
(In verita’ fra tanto bailamme, ho cercato di “piazzare “ Anita in cambio di qualche cammello, ma costoro volevano il… camper.. Mica fessi! Ehehhhhhh!!!)

Questi "dromedari" provengono quasi tutti dal Sudan e vengono venduti per essere portati al Cairo, alla macellazione. Il loro costo varia dai 400 ai 600 euro a seconda dell’anno e dalle condizioni della bestia.

Alle 14,30 circa, dopo aver esaurito la visita a questo lager ed aver fatto un giro nella Casbah sudanese (...mamma mia!!) , fradici di sudore, abbiamo detto alla nostra "Guida" che era giunta l’ora di prendere la via del ritorno.

...Continua....

Nei giorni successivi la visita ad Al Shalatin, abbiamo continuato il relax piu’ assoluto, recandoci, quotidianamente, su diverse spiagge ed alternando pernottamenti liberi ad altri presso villaggi turistici.

Nel frattempo e molto piacevolmente i giorni passavano ed il mese di permesso egiziano al camper volgeva al termine.
(Le persone possono avere un’estensione addirittura di un anno 6+6 mesi, ma i camper no, per adesso solo 1+1)

Si poneva quindi l’esigenza d’interrompere lo “svernamento” nel profondo sud dell'Egitto ed iniziare la risalita della costa del Mar Rosso per portarci nuovamente al porto di entrata e l’unico (dopo il Cairo) autorizzato a concederci il rinnovo del “visto” al camper per il secondo ed ultimo mese. (ci avevano anche detto che si potesse rinnovare a Safaga, purtroppo, l’informazione non era esatta.)

Nel frattempo, ci ha particolarmente e piacevolmente “colpito” l’SMS, giuntoci da Lorenzo e Samira (gli stupendi amici, Responsabili del “Settemari) che, forse preoccupati dal fatto che da molti giorni, si erano perse le nostre tracce, ci chiedevano, come stessimo e dove fossimo.


Due giorni dopo, di ritorno dal sud, ritornavamo a rassicurarli ed a goderci la loro squisita ospitalita’ e simpatia.
Salutati questi due superlativi amici, che desideriamo pubblicamente ringraziare e commiatatici infine da altri, quali la Sig.ra Colonnelli e suo marito Hussein, proprietari di un lussuoso “Residence” a Marsa, con annesso ottimo ristorante con specialita’ italiane, abbiamo iniziato a risalire la costa.

Per ritornare a Nuweiba, che si trova nel sud-est della penisola del Sinai, i km da percorrere, partendo da Berenice, sono tanti e, siccome da circa 5 anni, e’ stato eliminato l’unico traghetto che trasportava anche le auto ed accorciava il percorso di vari km, collegando Hurghada con Sharm, si e’ ora costretti a costeggiare tutta la costa, fino a Suez, oltrepassare il tunnel e proseguire per altri 300/400 km nella Penisola del Sinai.
Non si puo’ infine arrivare in ritardo per l’uscita dal suolo egiziano o per il rinnovo del permesso, pena una salata sanzione giornaliera per ogni giorno di ritardo.

Sulla base del nostro standard di viaggiatori, al quale desideriamo tassativamente attenerci, soprattutto per viaggi cosi’ lunghi e defatiganti, in cui anche il semplice trasferimento dovra’ sembrarci una vacanza, per raggiungere Nuweiba (1200 km circa ) ci abbiamo impiegato ben tre giorni.


Dopo aver pernottato a Suez, abbiamo deciso di “tagliare” il Sinai e percorrere l’ignota strada del deserto che, da Suez porta a Taba, lunga circa 360 km.
Accertatici innanzitutto che la strada fosse libera e percorribile, dopo i disastri causati dalla eccezionale pioggia di oltre 1 mese e mezzo prima, ove interi pezzi di asfalto ed a volte di territorio, erano stati letteralmente sollevati e portati via dai Wadi (fiumi.. in arabo) in piena, abbiamo iniziato a percorrerla.
Il deserto del Sinai ci e’ sembrato decisamente desolante. I pochissimi abitanti sono solo beduini, le cui tende, capre e dromedari, si vedevano, di rado, in isolati villaggi poco distanti dalla strada, con 2 soli, polverosi paeselli, Naqhl ed El Thamad, talmente atavici e fatiscenti, che nell’attraversarli, sembrava di percorrere il deserto dei Tartari.
Dopo aver superato l'incrocio della strada che portava a "Rafah", l'ormai noto valico di confine fra la palestinese Gaza e l'Egitto,recente teatro di scontri e morti, alcuni km dopo, giungevamo a Taba.


Superata questa cittadina confinante con Israele, abbiamo deviato per Nuweiba per recarci al porto di arrivo ed iniziare le nuove pratiche per l’estensione del “visto” al camper (si, anche se e’ un rinnovo, le procedure sono perfin piu’ complicate, ma soprattutto…piu' costose..del primo mese, essendo anche un camper a propulsione "diesel" (..se fosse stato a benzina avremmo pagato solo un terzo!!)


Ci hanno comunque riferito che fra circa 2 - 3 mesi , (…ovviamente ..trattasi di tempi ..egiziani..pensiamo noi..) il Parlamento di questo paese dovrebbe modificare la “bad law” (cattiva legge) come gli addetti doganali la chiamano qui, per le “karavan” ed in futuro, all’arrivo, (forse) si potranno avere subito 3 mesi di permesso.
Speriamo quindi si aprano anche al turismo dei veicoli ricreazionali.


Dopo il rinnovo, sostando qualche altro giorno in Nuweiba, abbiamo deciso di andare a vedere il famoso “Canyon Colorato”, attrattiva che si trova a circa 30 km di distanza, di cui ben 11 di pista, con saliscendi montuosi. Abbiamo contrattato il costo con Solymar, un beduino il quale, il mattino dopo, e’ venuto a prenderci al nostro villaggio con Toyota 4x4 e la solita onnipresente “guida” .
Faticosa, ma interessante, l’escursione, in realta’ , e’ una grande ..scarpinata per percorrere questa lunga e stretta fessura montuosa che somiglia ad un Canyon, dove il vento, erodendo la roccia, ha creato particolari venature colorate lungo le pareti che caratterizzano il percorso, con vere e proprie figure, in cui, con una buona dose di “fantasia” si puo' arrivare ad identificare dromedari, aquile ed altro. Per fortuna che avevamo indossato gli scarponcini da trekking, dimostratisi utilissimi nell’attraversare alcuni punti del Canyon, in cui, per proseguire, bisognava addirittura “infilarsi” in ripidi e stretti tunnel.


Canyon Colorato, Sinai
Video




Infatti , la scena che si e’ presentata davanti a noi, aveva decisamente del comico e ci ha creato del momentaneo buon umore. Ad un certo punto, vedevamo che non si riusciva piu’ a proseguire. Tutto bloccato. Il cospicuo gruppo di turisti che ci precedevano, totalmente fermi. Piu’ avanti, pero’, sentivamo vocii in lingua cirillica e mezze grida, per noi ovviamente incomprensibili che davano comunque l’impressione di qualche difficolta’ a far proseguire il cammino.


Era una nutrita comitiva di turisti russi, nelle cui fila c'era anche una donna dalle forme piuttosto “rotondette” che essendosi infilata in quella obbligatoria, strettissima “cruna” che dall’alto al basso permetteva di passare dalla parte opposta, si era ovviamente “incastrata” fra le rocce e non riusciva piu’ a “sbloccarsi”. Avvicinandoci, si vedeva un uomo, forse il marito o un altro turista che la tirava per i piedi, altri che con la scusa di aiutare, forse “palpeggiavano”, altri ancora che la spingevano dalla testa o dalle spalle e la poverina che ogni tanto lanciava gridolini, che non si riusciva a capire se di dolore o di piacere, il tutto fra schiamazzi ed esilaranti risate di tutti gli altri che assistevano alla scena.


Per fortuna, dopo vari spingi e tira, la ben nutrita “matrioska”, e’ riuscita finalmente a passare ed abbiamo potuto proseguire anche noi e terminare il canyon.


Il giorno successivo, siamo partiti per Ras Mohammed, il grande Parco Marino del Sinai, distante circa 200 km ed abbiamo trascorso diversi ottimi giorni, fra bagni, snorkeling, riprese video subacquee in Alta Definizione, corse, trekking, il tutto accompagnato da caldissime giornate e temperatura dell’acqua vicina ai 27/28 gradi. 
(Mar Rosso - Egitto - Ras Muhammad National Park)



Essendo anche da soli, parcheggiati a non piu’ di 10/15 metri dal mare, una spiaggia tutta per noi, una barriera corallina a pochi metri, un’acqua pulita e trasparente …indisturbati da tutto e da tutti ..anche dal muezzin che, in altri posti, alle 5 del mattino.. inizia ad urlare per diffondere la litania coranica…..




Il buon Gamea, inoltre, il bravo cuoco beduino che, opportunamente prenotato via telefonino, arrivava e ci deliziava, preparandoci, a pochi metri dal nostro camper ed all’ombra di un variopinto gazebo, delle ottime ed abbondanti cernie al cartoccio, (lui asseriva di non pescarle nel parco!) con gustose patate in umido ed insalatine varie, alla fallimentare cifra di 50 Lire Egiziane a testa ( 7 euro!!).


L’unica “variante” eravamo costretti ad introdurla noi. Mentre lui, da pio islamico, ci serviva acqua e Coca Cola, noi, senza dare nell’occhio, sfilavamo dallo zainetto il nostro fresco nettare chiamato “Prosecco di Valdobbiadene" e di tanto in tanto, umidificavamo le nostre asciutte gole. Si capisce, solo per rendere un miglior omaggio alla...cernia.. ehehhhhhhh!!!!


In verita’, Gamea,



passando fra i tavoli, lanciava fugaci occhiate al…" Prosecco ", ma ci e’ sempre restato il dubbio se lo guardava perche' tentato di assaggiarlo, oppure se pensava che chiedendocene un bicchiere commetteva peccato verso Allah.. Mah!?!?


Va da se’ che l’apoteosi culminava la sera, quando, i Tiggi, sfornavano le gelide notizie del meteo, in cui i poveri italici sotto coltri di neve e freddo pungente ricorrevano a “trapunte”, sempre piu’ spesse, mentre noi, ancora in costume da bagno, degustavamo il caffe’ sull’ancora calda bagnasciuga.
E’ proprio il caso di dire: gli “scherzi” delle latitudini !!!


Di questo piacevole passo, anche i giorni avanzano ed arriva ..ahinoi!!!...l’ora di iniziare a rifare i …km, anche perche’ troppo relax, fa venire la ruggine alle ginocchia.


Siamo quindi rientrati a Sharm, per festeggiare il compleanno di Anita,





ospiti, questa volta della lussuosa residenza dei cari amici Leo e Augusta che assieme ad Angelo, da noi, per scherzo, soprannominato il “Berlusca” del Sinai, abbiamo festeggiato il compleanno di Anita (...i soliti 19 anni e mezzo..ehehhhh!!!)


Oggi 9 Marzo,siamo a Nuweiba in un “camp” sempre a pochi passi dal mare e domani vorremmo provare a fare qualche immersione con videocamera per vedere che tipo di fauna c’e’ su questa barriera corallina…vento ..permettendo.





Fra qualche giorno salperemo nuovamente per Aqaba, in Giordania.


....Continua...


Rientrati in Giordania, abbiamo trascorso solo pochi giorni in Aqaba e siamo ripartiti per visitare la storica Madaba,la cittadina giordana, avamposto romano, con un’alta percentuale di cristiani (quasi 1/3 della popolazione).


Come inizialmente previsto, questo viaggio era stato programmato, solo per “svernare al caldo ed al mare”, senza eccessive pretese di occuparci anche di “cultura” (..d’altronde.. non essendo la prima volta che veniamo da queste parti, molti siti storici di Siria, Giordania e soprattutto d'Egitto, li abbiamo gia’ visti svariate volte).. , quindi “assottigliandosi” sempre di piu’ i giorni per poter essere a casa e festeggiare la Pasqua in famiglia, urgeva che iniziassimo speditamente a macinare i tanti km del rientro, non prima pero’ di aver visitato, Maluula, in Siria, il paesino abbarbicato nella montagna, a circa 1600 mt di altezza (brrrrrr..che freddo!!!!) in cui gli abitanti parlano ancora l’aramaico, la lingua parlata da Gesu’. Infine una breve sosta ad Hama, a contemplare le gigantesche “Norie” (..enormi ruote, utilizzate per il prelievo dell'acqua)e via per.. Lathakia, sul Mediterraneo, per goderci gli ultimissimi giorni di caldo in Medio Oriente.
Infine..Turchia, Grecia ed il 1° Aprile eravamo a… casa.


Riflessioni finali:


Mai come quest’anno, il nostro viaggio, e’ stato caratterizzato da temperature quasi estive, assenza di piogge, pochi giorni di vento ed acqua del mar Rosso veramente calda, clima ideale per.. svernare.


Muovendoci, infine, per la prima volta in camper, da soli, abbiamo “ri-scoperto” la piena liberta’ di decidere, dove andare, cosa visitare e quanto restare.


Ribadiamo che i cosiddetti “pericoli” nel dormire “in certi posti”, albergano prevalentemente nell’immaginario collettivo, ma nel calcolo delle probabilita', pensiamo che, qualora avessimo fatto le stesse cose nel nostro Vecchio Continente, avremmo corso il rischio che la gola ce la tagliassero piu’ facilmente in Italia, o in Francia o in Spagna o nella restante Europa.


Abbiamo incontrato sempre persone ospitali e disponibili.


L’arricchimento che apprezziamo di piu’ e’ la conoscenza e/o l’amicizia che s'instaura, sia con locali che con turisti di altri paesi, acquisendo, a volte, realta’ sorprendenti e condizioni sociali, molto diverse dalle nostre.


Pensiamo infine che i motivi per i quali pochissimi camperisti italiani, vanno a “svernare” in Giordania ed Egitto, nei 3 mesi invernali, siano principalmente due:


1°- I chilometri da fare sono veramente tanti e non a tutti piace guidare.
(l’unica nave che trasportava auto+passeggeri da Genova ad Alessandria d’Egitto, e’ stata tolta e la Grimaldi, attualmente, nella tratta Salerno – Alessandria, trasporta solo “merci”. Si potrebbe arrivare ad Ashdod in Israele, ma oltre ai costi (piu' di 1200 euro, di sola andata),si debbono calcolare ulteriori costi in Israele(200/300 euro) ed il "visto" israeliano, che impedisce poi di ritornare in molti paesi arabi.


Nell'analogo viaggio del 2008 abbiamo fatto circa 18.000 km. Quest'anno, piu' o meno,13.000.


2°- E' costoso.
E’ quasi 2 volte e mezzo, forse anche 3, piu’ costoso che andare a svernare 3 mesi in Marocco, sia che si vada dalla Turchia o che si passi dalla Libia.
Quest’anno solo per transitare dalla Libia e ritornarcene via Tunisia, l’agenzia libica ritenuta piu’ “modica” ci ha chiesto per soli 3 giorni di “obbligatorio” accompagnamento, qualcosa come 1300 euro circa !!!


Pur tuttavia, riteniamo che, almeno per noi, "svernare" in Giordania ed Egitto, abbia un "valore aggiunto", da ricercarsi oltre che nei siti storici ed archeologici di quei luoghi, nella incomparabile bellezza e fruibilita' del Mar Rosso.


Coloro che fossero interessati a conoscere maggiori dettagli e/o informazioni, possono contattarci.


Infinite grazie a chi ci ha seguito.