4^ Parte: Oman

4^ Parte - OMAN 

Il percorso fatto in Camper: da Dubai-Oman-Musandam-Iran

Da Anita e Michele - 9Feb15 – Aggiornamento n.38 dall’ Oman !!!
Carissimi che ci seguite, il nostro programma di viaggio puo’ ritenersi “Compiuto”!
Da ieri stiamo felicemente “calpestando” il suolo dell’Oman ! La meta che ci eravamo prefissati di raggiungere, mesi fa, sia pur con qualche difficolta’ ..ma poche, poche, e’ stata raggiunta! Siamo felicissimi, di trovarci in un ambiente a noi, piu’ congeniale.
Vi dico subito che psicologicamente ci sentiamo rilassati. Forse anche fisicamente !

Questo splendido paese ci ha accolti, come sapevamo, con simpatia e disponibilita’. Corre sottile, un’affinita’ con il comportamento del popolo iraniano, pur con caratteristiche diverse che a volte e’ sorprendente. A chi non e’ prevenuto, sempre e comunque a prescindere, suggeriamo di venirlo a visitare. Sia come Paese che come popolo. Certo, non ha la stessa Storia dei discendenti di Dario e Serse, ma penso che chi e’ un vero viaggiatore, debba saper valutare ed apprezzare tutto cio’ che un luogo sa offrire.

E poi, riteniamo che, come molti amici hanno scritto, bisogna “sentirsela”, avere la predisposizione ad osare. Amare anche la polvere, purche’ ti schiuda il mondo!
Alla nostra eta’ , ormai, solo la salute puo’ fermarci.
Fatte queste premesse e scusandomi se ho urtato qualche suscettibilita’,(ma non penso) passo a narrarvi quel che abbiamo fatto, aggiungendoci anche alcune informazioni, forse non da tutti conosciute.

Diciamo pero’ subito che ieri mattina, dopo alcune riflessioni, abbiamo deciso di rivoluzionare le mete.
Vi avevo annunciato che saremmo partiti per la bella Penisola del Musandam (che come sapete, e’ una “enclave” staccata dall’Oman) ed invece abbiamo preferito, lasciarla al ritorno e partire per l’Oman vero e proprio. Infatti vi sto scrivendo da “Muscat” la bella capitale di questo paese.

I motivi sono principalmente due e forse anche tre. E ve li spiego.
Il caldo, il Carnet ed il Visto di ritorno per l’Iran.

Il caldo. Da informazioni ricevute da alcuni amici che erano gia’ in Oman, come Christine, la bella francese in giro con i figli, con la quale ci eravamo salutati a Dubai, 6/7 gg. fa, ma ne avevo accennato anche io in precedenti aggiornamenti, il caldo, laggiu’ ( e non solo) era gia’ tosto e si faceva sentire. Era quindi preferibile, partire per visitare, prima, le aree “hot”.

Il Carnet. Da altre info, venivo a sapere che alla frontiera fra Emirati e Musandam, non timbravano il Carnet ed io avevo il tassativo obbligo, all’uscita del paese, di avere timbro e firma su questo documento.
Diciamoci molto chiaramente, per entrare negli Emirati Arabi Uniti, (ed in Oman),anche se si legge diversamente, il Carnet, molti doganieri, non lo conoscono. A volte, non te lo chiedono e  comunque fanno pasticci, se glielo sottoponi. Come e’ successo al mio, che poi .. vi spieghero’. 
Ma e', a nostro avviso, fondamentale, farlo timbrare sempre, in entrata ed uscita,  in ogni Paese..

In ultimo il Visto. Come sapete, l’Iran nel concedere il Visto, rilasciato sia a Milano che a Roma, non chiede piu’ la lettera d’invito, ma dovendo noi richiederlo nuovamente a Muscat, per tornarcene a casa (essa, non concede piu’ per turismo, il multiplo, pur avendolo richiesto) era preferibile, passare quanto prima a farlo (non sappiamo ora, in quanti giorni ce lo rilasceranno, spero pochi e fra 2 giorni, o forse domani, ci arrivera’ da Teheran, il codice, che avevamo gia’ predisposto, prima di partire dall’Italia) e poi essere liberi di poter visitare l’Oman.

Bene, sulla base delle riflessioni di questi 3 fattori, abbiamo deciso di rivoluzionare il viaggio.

Siamo quindi partiti per il confine di Hatta. Questa dogana in cui si esce dagli Emirati e si entra in Oman e’ il posto di confine piu’ vicino a Dubai, da dove partivamo noi, ma e’ anche il “confine” piu’ singolare che abbiamo mai attraversato.

Esso ha una conformazione confinaria/territoriale, particolare, in modo che l’automobilista della prima volta, come noi, proveniente da Dubai, passa 2/3 “ceck control”, ma non sa mai in che paese si trova.
E’ da ridere, ma e’ cosi’ e vi spiego.. (nel frattempo.. su, su, gambe levate e correte ad aprire Google Earth o Maps, cosi’ vi renderete meglio conto di quel che scrivo e seguirete con maggior cognizione, come si snoda il confine fra queste 2 nazioni).

Dunque. Alla prima linea di confine, per capirci, quando si esce dagli Emirati e si entra in Oman (sempre provenendo da Dubai), vi e’ un posto di controllo, in cui chiedono il passaporto. Tu pensi che lo timbrino ed invece nulla. Resti un po’ perplesso e chiedi che ti timbrino almeno il Carnet e questi ti guardano come se fossi un marziano. Caspita, dico ad Anita, ma questo viaggio ci ha cosi’ stravolti? Boh.. 
In piu’ il personale, fa sbrigativamente cenno  di proseguire, anche perche’ la "coda", suona. Aggiungono pero’ “dont worry” (non preoccuparti) piu’ avanti ci penseranno. Ok, pensiamo noi e proseguiamo, sperando che di li’ a poco o pochi centinaia di metri piu’ in la’, essendo entrati in Oman, ci sia la dogana omanita. Macche’ , nulla per 38 km !.. al che’ cominci a preoccuparti. Oddio ed il.. carnet?
Dopo 38 lunghi km, altro “ceck control”, perche’ qui per un “ricciolo” della linea confinaria, rientri negli Emirati e stranamente ti richiedono ancora il passaporto,(ma tu non sai dove ti trovi, perche’ e’ tutto deserto intorno e cartelli non ce ne sono !) Chiedi allora in che paese ti trovi e ti rispondono Emirates. Boh.. pensi tu, ma non ero uscito km fa? ..Vabbeh, almeno qui non mi contesteranno nulla, perche’ visto e carnet sono ancora validi.
Anche qui, non timbrano nulla e la tua adrenalina comincia ad alzarsi ancora di piu.. ah! ah! (nel frattempo, ridendomela sotto i baffi, dicevo ad Anita di prepararsi a lavare quanti piu’ piatti potesse, perche’ una volta in Italia, ci sciroppavano il camper ah! ah!)
Ti fai, quindi, altri 10 km circa ed arriva il 3° ceck control.

Qui ti affianchi a destra e vai a piedi, ad uno sportello in un quasi Container.
Al nostro turno, ci guardano e ci chiedono: dov’e’ il camion? Diciamo che non siamo camionisti ed allora ci indicano di proseguire piu’ avanti. 
Dopo 1 km ancora, ci avviciniamo a 3 gate e qui che, realizziamo, si esce veramente dagli Emirates, perche’ vediamo che a quelli davanti a noi timbrano il passaporto.

Quando tocca a noi, presento i 2 passaporti ed il Carnet e questo Signore in tunica bianca, immacolata, mi rifiuta sia pur delicatamente il Carnet, facendo il gesto di riconsegnarmelo. E no eh, penso io e gli dico, Sir,ma questo Carnet chi me lo timbra? Mi risponde che non lo sa e mi fa anche capire che non sa cosa sia e che comunque non e’ compito suo. Perbacco, penso ,qui siamo messi male. Gli dico allora di non timbrarmi i passaporti e di riconsegnarmeli e chiedo se posso parlare con un suo Chef, in qualche ufficio.
Acconsente, mi riconsegna i passaporti e mi da’ un nominativo a cui rivolgermi.
Entriamo i questo enorme edificio con aria condizionata da polmonite, chiediamo di quel nominativo e dopo un po’ arriva un Signore elegante, sempre in tunica, ma stavolta marrone, al quale facciamo presente il problema.
Annuisce e ci dice: ma perche’ siete arrivati fino al gate finale? Gli rispondo, molto diplomaticamente e col sorriso che i suoi colleghi, non sono molto " preparati " e che alle nostre varie richieste, ci rispondevano con vaghezza e non conoscenza del documento.
Allora ci dice di riprendere il camper e tornare indietro di un km e di rivolgerci alla palazzina Custom che si trova a sinistra.

Rimettiamo in moto il camper e ritorniamo dietro di un km. Spegniamo il motore ed entriamo negli uffici. Anche al distinto Signore che ci riceve, spieghiamo il problema. Ci dice di attendere, facendoci segno di accomodarci.

Dopo pochi minuti arriva un poliziotto che ci chiede di consegnargli il Carnet, ma di attendere li’. Glielo consegniamo e costui va via. Ritorna dopo un quarto d’ora con un solo timbro su di un altro foglio, integro, non sul foglio sul quale siamo entrati a Dubai. Gli dico che non va bene e che hanno commesso un errore. Chiedo di andare in Ufficio ed una volta davanti all’autore del "mistake", gli chiedo di mettermi il timbro qui, in alto e di ritirare l’altro pezzo di foglietto di carnet che era ancora attaccato al blocco e di ridarmi indietro quel foglio che si era tenuto prima. Fa, come gli dico (a dimostrazione che brancolano nel buio e non conoscono il documento).
Saluto e vado via un po’ sudato.

Esco dal gate di prima e mi timbrano anche i passaporti. Siamo finalmente fuori dagli Emirates. (Chissa’ che succedera’ al rientro.. Michele, tieniti forte !)

Facciamo ancora qualche km ed arriviamo alla frontiera/dogana dell’Oman. 
Molto piu’ semplice. 
Visto per un mese (circa 50 euro a testa, come  per l'Iran) ed assicurazione del mezzo, sempre per un mese (25 euro) da farsi in uffici diversi, ma dello stesso edificio.(Negli Emirates il visto per un mese e’ gratuito, per noi italiani e l’assicurazione (min. 14 gg, 25 euro)
Non mi chiedono nessun Carnet, (a dimostrazione che non servirebbe e che anch'essi ignorano il documento) ed entriamo quindi in Oman.

Ora desidero, raccontarvi degli episodi, capitatici il primo giorno, per farvi conoscere questo popolo omanita. 

Stamattina, a Shinas,un paesino sulla costa dell’Oceano Indiano, dopo aver parcheggiato, sono entrato nel grande Mercato del pesce.




 Adocchio 2 bei pagelli e li acquisto. Il venditore, me li pulisce e poi faccio il gesto di pagare. Mi dice subito: Welcome ! rifiutando il denaro. Insisto, ma niente. Lo ringrazio, e come compenso, visto che guardava insistentemente il camper, lo invito a vederlo. Contento e felice, ha voluto fare una foto con me.
(Il pescivendolo che non ha voluto farsi pagare il pesce: ancora grazie!)
Faccio qualche km e scendo a comperare il pane. Un Signore molto distinto che lo stava acquistando anche lui, mi chiede da dove provengo. Rispondo che arrivo dall’Italia. Alla domanda se ho viaggiato “on the road” rispondo di si.
Iniziamo a parlare e molto affascinato del nostro viaggio, si rivolge all’altro Signore piu’ giovane, di fianco a lui, evidentemente un suo collaboratore o aiutante, facendosi dare un fogliettino di carta ed una penna ed annota sullo stesso il suo numero di telefono ed il suo indirizzo di Muscat, consegnandomelo e dicendomi che se avessi bisogno, di recarmici per acqua, doccia e di poter sostare anche col camper all’interno della sua villa.
Non avevo parole dalla sorpresa. Uno, per me sconosciuto, che invita un altro sconosciuto, mettendo a disposizione la sua villa. Proprio come succede da noi.

Arriviamo verso Al Khaburah, sempre sulla strada costiera e ci fermiamo per il pranzo. Parcheggio in un acciottolato, davanti ad una grossa area di  abitazioni.

Preparo la griglia per cuocere i pagelli, mettendomi in modo che sia riparato da un tenue venticello che mi avrebbe spento il fuoco.
Mentre preparo, vedo furtivamente due donne che guardano il camper, dopo che altre persone si erano avvicinate, chiedendoci la provenienza e se eravamo arrivati via terra con quel mezzo.

Passano pochi minuti e due bei bimbi, si presentano a noi, con un sacchetto di Datteri (l’Oman e’ un grosso produttore di datteri) ed un caschetto di banane e fanno il gesto di consegnarcelo. Li prendiamo e vediamo le loro mamme compiaciute che ci dicono che e’ un loro benvenuto.

Siamo commossi e ringraziamo, ma non e’ finita. Stavamo gustando i pagelli, quando sentiamo bussare alla porta del camper. Era un Signore anziano che parlava solo in arabo, ma che, anch’egli ci offriva una bottiglia di acqua minerale, portando inoltre con se una grossa caffettiera e due bicchierini, offrendoci di degustare, alla fine del pranzo, il loro caffe’ e regalandoci un’altra busta di ottimi datteri.
Alla fine, appuriamo che era il nonno di quei 2 bimbi.
Tutta la famiglia c’invita a casa loro. Il figlio piu’ giovane che parla inglese, ci fa da interprete e poi traduce per i parenti. Ringraziamo e dopo un po’ partiamo.

Proseguiamo per un po’ di km e giunto a Barka’, finisce il gas. Mi rivolgo cortesemente al primo che sta passando in auto. Si ferma, gli indico cosa ho bisogno e chiedo dove potrei trovarlo. Pensa un attimo e poi mi dice di seguirlo. 
Si fa circa 8 km di strada per accompagnarmi in una fabbrica, dove caricavano le bombole che per 4 euro mi fa il pieno. Cosa si puo' dire di piu?

Anche stasera ho fatto tardi. Christine, la francese, ci aveva scritto che ci avrebbe aspettato a Muscat. Abbiamo girato per Mutrah, ma non siamo riusciti a trovarla (lei viaggia senza internet, senza gps .. spartana al massimo ...
Ci ha scritto una email, dicendoci solo: quando arrivate gridate Chriiiiistiiiiine.. Eggia’.. come se fosse facile trovarla con un grido. Domani la scoveremo.

Ora siamo nel grande parcheggio sterrato, di fronte alla bella spiaggia in cui siamo stati l'anno scorso. Arrivera' anche lei, ne siamo sicuri.

Una felice buonanotte dal favoloso Oman
Michele e Anita.

simo il 4
Uuuuuuuanderfullllll
Simone

pinotto
Letto tutto di corsa in alternativa alle Ca...dei Tg mattutini.
Che dirvi, siamo felici di leggere le vostre avventure come quando si aspettava l'uscita del nuovo episodio dei vecchi fumetti (Rin tin tin ed altri!).
Buona caccia a Christine e quando potete inviateci qualche foto così possiamo somatizzare di più questo meraviglioso viaggio.
A presto
Pino

Lotus76
siete forti! Buon viaggio e buon relax! Ed in bocca al lupo.
Spero un giorno di potervi incontrare di persona... a me piace un sacco ascoltare chi mi racconta le storie... e la vostra è una favola!
Bravi! Roberto

gianfri55
Voi andate dove io (e signora) sognamo di andare.
Gianfranco
P.S.siamo due "nominati" della Sig.ra For...

Grinza
Fantastico, mi sembra di sentire l'odore del caffè offerto dalla famiglia...

Sandvik
Michele e Anita, ad ogni lettura penso di aver raggiunto il massimo dell'emozione ed invece, ogni volta, al successivo messaggio, l'emozione aumenta ancora di piu'...
Ho una domanda che mi tenevo per la fine del viaggio, ma a questo punto devo farvela subito:
"Ma una volta rientrati in Italia come farete a riabituarvi alle nostre brutte abitudini ? " Penso sia peggio della sindrome dell'astronauta.
Un abbraccio
Ciao. Giulio

Ummagamma
Sempre più appassionante questo racconto...
non sorprende tuttavia l'ospitalità dei locali che si vedono due occidentali con quel giocattolone...
un po' come se vedessi sotto casa un guerriero Masai


gordo 57
somatizzare, splendido il verbo usato da Pino, è il verbo giusto per spiegare cosa ci succede quando leggiamo i vostri aggiornamenti.
come il paragone con i fumetti di rin tin tin (li leggevo anche io nel corriere dei piccoli!) oppure Roberto, in paragone, innamorato delle favole.
Ormai anche mia moglie si ferma ed ascolta quando le dico che è arrivata una nuova puntata.
Comunque devo essere sincero che adesso che siete in Oman è ritornato il pathos dell'Iran, come avete detto anche voi, negli Emirati era tutto molto asettico, con questi ricconi nullafacenti, cioè che si fanno fare tutto dai poveri emarginati del mondo, che si ritrovano in qualsiasi parte del mondo , perchè in qualsiasi parte del mondo ci sono gli sfruttatori, non credevo veramente che esistesse quella realtà negli Emirati ed è grazie a Michele ed Anita se veniamo a conoscenza di realtà non dette.
Avanti tutta e urliamo tutti Christineeeeeeeee così ti aiutiamo a trovarla
Valter

robocop
Che meraviglia di resoconto Michele, ogni volta mi metti di buon umore, scene di vita ed abitudini per noi oramai inusuali, ma che a saperle ancora vive fanno stare bene
Ciao 'ragazzi'
andrea

bafomax
Michele grazie per le tue descrizioni e racconti...ogni volta ci fai sognare!

==========21==========
==========22==========
Baimar
Cari Anita e Michele e con piacere che dopo 15 giorni passati a La Kraà senza internet riesco a connettermi, il dispiacere di non avere internet era quello di non riuscire a leggere i vostri resoconti giornalieri  oggi siamo a Barbass, e dopo aver pescato un sarago (femmina ) questa mattina, il pomeriggio l'ho passato a leggere le "puntate" precedenti, mi è piaciuta molto Anita per quello che ha scritto e con un finale commovente.
Tu invece sei sempre il solito grande marpione.
Complimenti per i resoconti, veramente interessanti e fantastici, sia per i piacevoli incontri con i locali che per le difficoltà burocratiche. Vi abbraccio e vi seguo con immenso piacere, un saluto anche da parte di Anna. Marco

maupensa
Mike, mi accodo casualmente al comune amico Marco che da poco è in "pesca" in quel desolato bellissimo posto del Sahara Occidentale ove lo scorso anno hai assaggiato la favolosa cucina di Anna in compagnia dei simpaticissimi bolognesi Roberto e Carla. Io e Annalisa, assenti giustificati, abbiamo comunque trepidamente partecipato attraverso il vostro "gustoso" filmato. Mi chiedo ora se ti stà venendo a noia la cucina della tua favolosa 50 (Anita) mai intervallata dai gusti delle supercuoche appena citate ! Del tuo ennesimo resoconto poi...che dire !? nulla perche hai detto tutto e di più...che nulla si può aggiungere se non ribadire che siete degli astronauti del camper ...Hymernauti per la precisione ! Alla grande ...dunque ! maurizio + annalisa maupensa

Ummagamma
Il cibo...viene offerto a Michele un pagello..una bevanda ..loro non parlano inglese, eppure un gesto elementare vecchio come il mondo ..un significato profondo ..un gesto di amicizia..nell'antica Arabia Felix..un mondo fantastico che Pasolini descriveva più di 40 anni fa...due mondi che in questo momento sembrano allontanarsi...ma che che cercano disperatamente di essere vicini.. questa è l'essenza di questo viaggio

paul747
...certo,..senza ombra di dubbio  ad Anita e Michele propongo ad honorem il titolo di grandi " Hymernauti " Sollecito gli amici (che contano...) appartenenti al nostro marchio a leggere i loro affascinanti resoconti, se ancora non lo avessero fatto e ad adoperarsi di conseguenza...loro se lo meritano veramente...anche se...non mi sembra che si possano considerare degli... "Orsi Solitari"

Popotamus
(In risposta al messaggio di Ummagamma)
CLAP CLAP

Da Anita  – 11 Febbraio 2015 - aggiornamento n.39- ..da una spiaggia dell’Oman
Ciao a tutti. Ieri mattina, il suono delle onde dell’Oceano Indiano, mi han dolcemente svegliata. Apro leggermente l’oblo’ del camper e controllo l’ora. Sono le otto. Oh…mi sono detta.. non ho sentito il classico suono mattutino del muezzin, eppure ieri sera, quando siamo giunti sul parcheggio antistante la spiaggia, era buio pesto e mi era parso di scorgere, non molto distante, una piccola Moschea. Ottimo, penso, fra me e me, mi sto abituando al nuovo ambiente ed il ricordo, corre a quanto mi aveva detto una nostra connazionale, che dopo un po’ di tempo il nostro udito si adegua. Ero inoltre, particolarmente felice, perche’ il nostro lungo viaggio era stato coronato da successo, per aver raggiunto l’ obiettivo che ci eravamo prefissati molti anni fa e lo scorso anno, quando, sia pur per pochi giorni, assieme a Riccardo e Patrizia, i nostri cari amici by air , avevamo visitato la capitale omanita, il nostro lontano desiderio di ritornarci in camper aveva ripreso forte vigore.

Ottima scelta, mi sono detta ! Fugace colazione, motivata dal desiderio di correre in spiaggia a respirare aria marina, quando un gruppo di ragazze omanite, piu’ o meno 5/6 , curiose nel vedere il nostro mezzo, si avvicinano al camper, dandoci il benvenuto ed iniziando a dialogare.
Mi dicono che studiano a Muscat, ma provengono da varie regioni dell’Oman: Nizwa, Shinas, Sur ..ecc. Questo ci conferma alcune positive cose, che in parte conoscevamo. Le condizioni femminili in Oman, sono fra le piu’ evolute dei paesi della Penisola arabica, in quanto le scuole , sono frequentate da piu’ del 50% da donne che possono assurgere a carriere di prestigio,(vi sono ben 2 ministri donne e molte ambasciatrici), grazie ad un Sultano che spinge la presenza femminile a tutti i livelli.
Infine, l’affabilita’ e la predisposizione delle giovani a voler instaurare un contatto con gli stranieri e la maggior liberta’ che notiamo qui, nei rapporti tra i due sessi. Dimenticavo di aggiungervi che, queste ragazze, dopo alcuni minuti, sono ritornate e mi hanno donato dei dolci.. Veramente carine.

Nel frattempo era giunta l’ora di pranzo, ma della nostra amica francese Christine, con i figli, Julie e Thomas.. neppure l’ombra. Al pomeriggio, partiamo alla ricerca della simpatica famigliola. Percorriamo tutta la Corniche di Mutrah e vediamo in lontananza la sagoma del suo camper e nell’avvicinarci, scorgiamo lei, con una salopet da meccanico, tutta unta e bisunta, ma con un grande sorriso nel vederci. 
Baci ed abbracci e ci racconta che anche il suo mezzo ha un problema. Michele gli da’ una mano. Ora e’ da un meccanico per vedere se puo’ risolvere il problema, forse alla frizione, mi dicono. Christine, pero’, avendole detto che veniamo seguiti, su di un Forum, da molti appassionati, le abbiamo chiesto di rilasciarci un suo scritto da pubblicare su questo topic, mediante il quale ci esponesse le sue motivazioni e convinzioni ed il perche’ affronta questi viaggi assieme ai figli.
Eccovelo.
------------
Bonjours a tous !
Je m’appelle Christine et j’ai connu, Anita et Michel, deux sympathiques italienne en Dubai et sollicitée par eux, d'écrire pour vous, et voila’. J’ai decide’ de partir “ sur les routes du monde” pour faire connaitre a mes enfants, les autres cultures, les autres facons de vivre, qu’il existe ailleurs. Aussi pour montrer a mes enfants qu’il ya d’autres possibilities de vie, que la vie dans une maison avec l’eau courante, l’electricite’ et le gaz a’ volonte’. Mes 2 enfants ont 12 et 14 ans et c’est bien pour eux d’avoir, parfois, trop chaud ou trop froid, ou trop soif or trop faim, car ils apprennent a’ apprecier les choses varies. On a deja’ decouvert que les gens du monde sont pour la plupart tres gentils et que ce qui est dit par la television e les journalistes, est en general, helas, completement manipules, voire faux ! Notre conclusion c’est: jetez votre television a’ la poubelle et achetez un Camper pour aller sur le routes du monde ! 
Christine. 
---------

Traduciamo per chi non ha dimestichezza col francese:

Buongiorno a tutti!
Mi chiamo Christine ed ho conosciuto, Anita e Michele, due simpatici italiani in Dubai e sollecitata da loro, di scrivere per voi, eccomi.
Ho deciso di partire “sulle strade del mondo” per far conoscere ai miei figli, le altre culture, gli altri modi di vivere che esistono altrove.
Anche per mostrare ai ragazzi quelle altre possibilita’ di vita che non quella di vivere con l’acqua corrente, l’elettricita’ e il gas a volonta’.
I miei figli hanno 12 e 14 anni e questo e’ un bene per loro che hanno a volte, troppo caldo o troppo freddo, troppa sete o troppa fame, poiche’ apprendono ed apprezzano altri modi di vivere.
Hanno gia’ scoperto che le persone del mondo sono per la maggior parte molto carini e che ciò che dicono in televisione e dai giornalisti, è in generale, ahimè, manipololato completamente, addirittura falso!
La nostra conclusione a questo è: gettate la vostra televisione nella pattumiera ed acquistate un Camper  per viaggiare sulle strade del mondo!
Christine. 
---------
….un abbraccio a tutti, anche da parte mia.
Anita
----------------
Da sx: Julie, Christine, Thomas

Anita con le studentesse Omanite

La spiaggia





Sandvik
Michele e Anita... ciao..  ho esaurito tutti gli aggettivi.
Ciao. Giulio

paul747
...troppo forte Anita......stai dando dei punti allo scriba Michele... Continuate ad aggiornarci...seguirvi è proprio una vera delizia..

paraca44
complimenti Anita ! Manda un saluto affettuoso e fai i miei complimenti a Christine e ai suoi ragazzi.
Erminio

gianfri55
Che dire...siete una "forza motrice". Tanto di cappello alla Sig.ra Christine e ai suoi pargoli...ci vogliono le....per fare le sue scelte.
Cari Anita e Michele noi (io e mia moglie) siamo solo dei "camperai", con la Vostra esperienza ci state facendo crescere e prendere coscienza di quello che vuol dire "camperista".
Gianfranco e Giuliana

galelo
Complimenti...se ancora ce ne fosse il bisogno...e a Cristine. Ecco chi ha gli attributi, altro che noi camperai maschietti, come qualcuno ha detto giustamente!.. Alighiero.

Maso Val
Mi fate sognare e di questo vi ringrazio. Bruno

maupensa
Colleghi Hymernauti, non scherzavo tempo fa dicendo a Michele che dovrebbe farsi parte attiva con HYMER a farsi riconoscere la propaganda che fa con il suo motorhome in giro da anni per una moltitudine di stati che poi pubblica nel suo Blog...........

brighela
Cari Anita e Michele, vi leggo sempre con molto interesse. Ho sottoscritto la discussione così da sapere subito quando pubblicate un vostro contributo. Congratulazioni per l'obiettivo raggiunto, anche se mi pare di aver capito che la vostra meta è il viaggio e non la destinazione finale in sé. Apprezzo molto il vostro "stile" di viaggio, in particolare la ricerca del contatto con le persone del luogo e i viaggiatori che incontrate.
Anche l'uso del tempo che fate mi colpisce molto e mi rimanda a letture di vari grandi viaggiatori. Spero un giorno, non troppo lontano, di potervi incontrare, magari durante un viaggio, per ascoltare dal vivo il racconto delle vostre esperienze. Buona strada. Walter

pinotto
Carissimi tutti, diventa sempre più accattivante questo viaggio anche con interlocutori transalpini. Bellissime le foto (poi ci direte se le ragazze vanno a scuola scalze!),bella la narrazione di Anita che prende in mano il diario di bordo, interessante le motivazioni di Christine......

Ummagamma
Da sogno l'idea del camper parcheggiato di fronte l'oceano indiano...riesco pure a percepire il tepore ... Fantastico!

PoesiadAmore
Notre conclusion c’est: jetez votre television a’ la poubelle et achetez un Camper pour aller sur le routes du monde ! Christine.
Amo molto questa frase, bellissima complimenti e in bocca al lupo a tutti!  PdA

luki59
Mi piacerebbe sapere cosa pensano i figli della coraggiosa Christine di questi lunghi mesi di viaggio; mio figlio di 16 anni non vuole più venire con noi perchè stufo di trascorrere molte ore sul camper durante gli spostamenti e preferisce restare a casa per coltivare i propri interessi , che poi sono quelli della maggior parte dei ragazzi della sua età: amici play station, chitarra ecc. .non sono riuscita a comprendere tutto ciò che christine ha scritto perchè non so il francese, magari c'è già una qualche considerazione dei ragazzi e allora forse la grande anita potrà soddisfare la mia curiosità.ciao , siete grandi, ma forse già qualcuno ve lo ha detto!
Alla prossima.
  ==========22==========

==========23==========
bafomax
Michele ed Anita salutate Christine ed i suoi ragazzi e ditele che l'ammiro molto per le motivazioni di questa sua corragiosa scelta! Sicuramente i suoi ragazzi sono molto motivati e la seguono volentieri in questo viaggio. Grazie sempre per farci partecipi delle vostre avventure. Aspettando la prossima puntata...

030146
forse con l'aiuto della Sonia sono riuscito ad inserire una risposta. Finalmente siete arrivati alla meta ma ci sono ancora tante cose da raccontare... Noi siamo a Sidi Bou Ifedayl, porto di pesca vicino a Sidi Ifni. Fa caldo e si sta bene ... Arrivederci Gero e gli altri

030146
Ciao ragazzi dentro. Finalmente riesco a scrivervi. Sto leggendo tutto e non mi meraviglio più di tanto, avendo avuto il privilegio e la fortuna di avere viaggiato con voi.
Leggo che avete tanti splenditi camperisti che vi seguno e stanno dicendo tutto e di piu’, quindi proseguite a gonfie vele. Viva il viaggio itinerante
Un abbraccio

cruiser
Accidenti, mi assento qualche giorno dal forum e al mio rientro vi ritrovo in... Oman.
Bravi, sia per l'organizzazione che per come state gestendo le situazioni. Complimenti anche per le "ottime" amicizie che state facendo per strada, con riferimento ovviamente a Christine e ai suoi sani suggerimenti sulla rottamazione della TV in favore dei viaggi in camper.

robocop
Ciao Giuseppe, anch'io condivido in pieno, ma il difficile è riuscire a farlo veramente, loro ce la fanno, congratulazioni e tanta sana invidia.
andrea

Da Anita e Michele – 13 Febbraio 2015 - aggiornamento n. 40 - ..da Nizwa (Oman)
Simpaticissimi rilassati sulle poltrone di casa ... ciaooooo.
E’ sempre forte il ns/ ringraziamento per tutti coloro che ci..s(u)(o)pportano..eh! eh! Scegliete voi la vocale che meglio vi aggrada...ah! ah! . 

Leggiamo post di nuove entry.. che ci seguono e scrivono e ci congratuliamo con loro… hanno veramente fegato a leggere le ns/ baggianate..ahhahhhhhh!

Ragazzi.. qui fa gia’ un caldo terribile. Vi scrivo da Nizwa, 160 km da Muscat , la 2^ citta’ piu’ visitata dell’Oman. Essa trovasi a ridosso delle vette piu’ alte del Sultanato, sulla desertica strada per Salalah.
Alcune fonti dicono anche che questa graziosa cittadina, sia stata Capitale, circa 3-4 secoli fa. Ma veniamo all’inizio. Ieri mattina, eravamo sulla bella spiaggia dell’Oceano, dove abbiamo fatto il bagno e preso un po’ di tintarella ed al pomeriggio, dopo essere passati dalla moschea per il consueto, carico e scarico, siamo andati alla ricerca della spumeggiante Christine e dei suoi rampolli, sempre allegri anche loro, che ci aveva cercato tramite email e poi, mentre facevamo la spesa al Lulu’, il grande Hypermercato di Muscat, nell’uscire ci aveva fatto trovare un grazioso biglietto

 sul parabrezza, dicendo di trovarci in Ryiam Street , ma che adesso era di fretta, perche’ doveva correre al Souq per preparare la grande festa di Compleanno per Julie, la quale oggi, compie 15 anni!
Tutto come previsto, Christine e’ arrivata tardi e grande e’ stata la festa nel vederci e poi, con Anita si e’ messa al confezionamento del regalino. 

Anche a nome di mia moglie, consentitemi pero’ di aprire, prima di proseguire, una breve parentesi.
La lettera di Christine, com’era prevedibile, ha suscitato sia plausi che alcune giuste perplessita’, da quanto abbiamo letto. Possiamo capire, donna sola, con 2 figli al seguito ecc. ecc. Ci sembra quindi doveroso, darvi alcune risposte, sulla base di quanto ci era stato riferito e nel rispetto delle motivazioni che ha scritto, senza pero’ inoltrarci in un trattato di sociologia.
Quando ci siamo conosciuti negli Emirati, Christine, in un discorso, ci aveva parlato, alla presenza anche dei suoi ragazzi. Prima di partire, ci aveva riferito, aveva esposto ai propri figli il progetto del viaggio, prospettando loro, sia il piacere di raggiungere alcuni luoghi mai conosciuti, sia le difficolta’ di stare molto tempo lontano da casa e dai propri amici e vivendo per giunta in un mezzo con spazi ristretti.
I ragazzi avevano accettato con entusiasmo la proposta della mamma. Lei ci aveva anche aggiunto che qualora i ragazzi, avessero detto di no, non l’avrebbe mai fatto. Ricordiamo che aveva infine concluso che questa parentesi sulle strade del mondo, ormai soddisfatte dell’arricchimento per le conoscenze acquisite, potrebbe non ripetersi piu’.

Proseguiamo ora col nostro viaggio. Stamattina, prima di partire per Nizwa, nell’attendere che la famigliola si svegliasse, anche perche’ Anita, desiderava consegnare il suo personale regalino a Julie, ho smontato il bruciatore del frigo e con il piccolo compressore, pensate acquistato anni fa, ad Aqaba in Giordania, l’ho pulito ben bene ed ho grattato il camino con l’elichetta, per eliminare la fuliggine depositata. 
Non rendeva piu' come prima. Abbiamo quindi fatto gli auguri alla francesina e messici d’accordo con Christine, di rivederci domenica sera o al massimo lunedi’ mattina sur la “plage”, in quanto noi, dovendo rientrare a Muscat, poiche’, abbiamo ricevuto il codice da Teheran, dobbiamo recarci presso il Consolato Iraniano per chiedere ed ottenere il Visto di rientro.
In verita’, Christine, ha lo stesso problema, essendosi pero’ rivolta ad un’agenzia locale, penso ci vorranno piu’ giorni e, siamo d’accordo che, qualora non si riuscisse ad ottenere il Visto, piu’ o meno insieme, l’aspetteremo a Sur o a Ras Al Hadd, al tempio delle tartarughe marine per poi proseguire assieme, verso il sud, sulla nuova strada costiera, fino a Salalah, nel Dophar.

Anche lei, come ha gia’ spiegato Anita nel suo aggiornamento, ha qualche problema col suo Ford, ma pare che, un meccanico locale, l’abbia rassicurata, dicendo di andare tranquilla (molla della frizione?) e caso mai e’ d’accordo che quando rientreremo negli Emirati, la portero’ dal grande Fabio. Nel frattempo, e’ arrivato a Muscat, anche Cristian, l’amico romeno con moglie francese e 2 bimbi al seguito, conosciuto anch’egli a Dubai, che mi ha scritto una email.

C’e’ l’abitudine in tutti questi “giramondo” di comunicare fra di loro, solo via email, non amando, dicono, la comunicazione immediata quale ad esempio, Whatsapp, Viber, Telegraph o altre app e quindi per comunicare fra di noi, ci vogliono giorni. (personalmente penso che tutti costoro che stanno via molto tempo, siano molto sensibili al budget, eliminando il superfluo e non potrebbero fare diversamente, con famiglie al seguito.) 
Pure di Arnoud e Melanie, la famille dei BosTrotter, ho solo l'email. (sono gli altri amici francesi con  i 3 figli, diretti in Sud Africa ed in giro per il mondo per circa 3 anni, di cui avevo parlato in un precedentemente aggiornamento e  che ieri ci han scritto, dicendo di aver appena attraversato l'intera Arabia Saudita, in 20 ore e 23 minuti, guidando sempre per coprire i 2.200 km circa, poiche’ l’ambasciata di questo paese, dopo avergli rifiutato i Visti ad Abu Dhabi, gli aveva successivamente concesso gli striminziti 3 giorni di transito).

Ora, dicevo all’inizio, siamo a Nizwa ed oggi pomeriggio, abbiamo visitato il suo imponente Forte, formato da poderose mura nel cui interno, vi sono ancora agglomerati urbani molto caratteristici ed antichissimi, con case fatte di pietra e fango ed ogni casa, ha delle caratteristiche architettoniche inconfondibili e quasi rassomiglianti a piccoli fortini, in stile tipicamente arabo.
(VIDEO n.17)
Oasi di Nizwa (Oman) - Incontro con un Bengalese

Domani ci sposteremo al forte di Bahla e poi non so se faremo il Wadi Ghul, che necessita di fuoristrada. Al prossimo aggiornamento, fra qualche giorno, vi parlero’ dell’arredo urbano e la pulizia delle citta’ di questo splendido paese, che neppure noi abbiamo. 
La nostra piu’ viva e cordiale buonanotte da Nizwa in Oman !! 
Michele e Anita

X Sandvik: hai ragione, come faremo ? Semplice ah! ah! dopo 2 mesi per non annoiarci, si…riparte !

x tutti gli altri: Christine vi saluta e vi ringrazia!

Kitab69
Sempre emozionante. Aspettiamo altre foto. Ciao

Pascia2
forza giovanotti! vi ammiro sempre di più! carpe diem

katia74
vi leggo ogni sera nella speranza di trovare un vostro nuovo scritto...sogno e mi sembra di essere con voi. Ormai siete i nostri eroi.

Baimar
Michele per il frigo, visto che anche io avevo dei problemi, dopo la riparazione entrava cattivo odore di gas incombusto e rendeva poco, ho tolto la spirale del camino, funziona benissimo e non puzza più, amici francesi mi hanno detto che in Norvegia (per dirti dove fa freddo) la spirale serve, ma nei paesi caldi e meglio toglierla, io così ho fatto e in effetti funziona. Ciao un abbraccio a te e alla grande Anita.
Ps Noi siamo a Barbass
Marco
  
alfamike
Leggendo il resoconto del viaggio di Anita e Michele ho la piacevole sensazione di conoscerli da sempre e di viaggiare con loro.
Sono racconti che si leggono con una facilità estrema e che si vorrebbe non finissero mai.! Quando rientreranno a casa ci mancheranno …. i racconti. Al di là delle presunte sviolinate (ma credetemi non lo sono) vi chiedo se può esservi di aiuto avere una serie di informazioni sull’Iran, che ho letto dovete riattraversare con calma, che ho visitato due volte negli anni 2009 e 2010.
Tra le altre cose ho anche tutte le coordinate GPS delle nostre soste notturne. Non credo che in cinque anni le cose siano cambiate più di tanto. Se vi interessa vi posso inviare il tutto per e-mail. Vi lascio al vostro ozio sulle spiagge omanite e raccontateci ancora tante cose. Un saluto. A presto.
A.M.

Grinza
Accidenti, manco un giorno e ci sono giá due puntate. Adesso oltre a me anche mia moglie, che non entra mai su camperonline legge le vostre avventura. Alla prossima
  
Da Anita e Michele – 14 Febbraio 2015 - aggiornamento n.41 da Al Hamra (old town) (Oman)
Cari “sudditi” ah ! ah! ..e voi gia’ direte .. uheilaaa’ .. Michele.. ti stai montando la testa? No, no, cari “followers”..adesso vi sorprenderemo ...eh! eh! 
Oggi ci hanno nominati “ Vice Sultani ” ahhhhhhh! E chi ci tiene piu’! Uhhuhhhh!
Non ci credete? .. ed allora guardate qua, come ci hanno (ac)conciato.. ah! ah! 
Se potete ridere? Ne avete facolta’!

(…immagino gia’ che qualcuno di voi, maliziosamente , stara' pensando che, anche noi qui, festeggiamo il Carnevale .. eh! eh! )

Oggi e’ stata una ricca giornata di visite . Stamattina, siamo partiti da Nizwa (..abbiamo dormito con forti rumori, provenienti da una gara di enduro o trial (non siamo riusciti a capire) sulle piste di montagna che fino alle 2 di notte ci hanno martellato) alla volta di Al Hamra, l’antico villaggio semi-abbandonato, sotto il massiccio montuoso del Jebel Shams, con vecchissime case in stile yemenita, risalenti a circa 400 anni fa, costruite con mattoni fatti con un impasto di paglia, argilla e sabbia. Questa una immagine:

In una di queste case, ora adibita a museo, 
ci hanno offerto il caffe’ al cardamomo:

Alla fine, in un giro fra le sue viuzze, abbiamo incontrato questi anziani omaniti:
 



Al pomeriggio, rientrando nell’Hamra moderna, abbiamo catturato un particolare di una sua bella casa:


(Abbiamo fatto, inoltre, molti video e tante foto, ma non e’ possibile pubblicarli, ci vorrebbero troppi megabyte che non abbiamo e Wifi, che non troviamo) Poi siamo partiti per il Jebel Shams, la montagna piu’ alta dell’Oman, oltre 3.000 metri, costeggiando il fondo del “Wadi Ghul”, con le sue imponenti pareti di oltre 1000 metri di strapiombo, che, data la forte pendenza della strada che s’inerpicava in tornanti mozzafiato, ho preferito non proseguire, dato lo sforzo titanico che faceva il mezzo per arrampicarsi , ma soprattutto per non compromettere il prosieguo del viaggio, dal momento che l’acqua del radiatore del camper, quello nuovo e con ventole pure nuove, era arrivata al massimo, sull’H e faceva fatica a riportarsi su valori normali, anche se ogni 2 tornanti mi fermavo per farlo prendere..fiato. Mai vista in vita mia pendenze cosi’ forti. Ora, ragazzi siamo giu' quasi a valle, ma su un bel pianoro, soli soletti a pernottare, con un cielo cosi stellato, ma cosi' stellato che invita a non dormire. La nostra cordiale buonanotte da Al Hamra (Oman) Michele e Anita 
x Marco (Baimar): grazie, se il frigo, non dovesse piu' rendere, togliero' l'elichetta. 
x AlfaMike: si, se non ti spiace, mandaci pure il tuo diario con le coordinate dell'Iran e tante grazie. 
Un grazie infinito a tutti quelli che ci scrivono e da adesso in poi, data l'onorificenza di vice aiutanti sultani.. ahhhhh! mi raccomando..non ci allarghiamo troppo.. ehehhhhhhhh!

ciarliromeo
belle foto e nel leggervi che li fa molto caldo qui da noi a Torino nevica e fa freddo....
ciao Carla

cruiser
in risposta al messaggio di giramondo61)
>... dal momento che l’acqua del radiatore del camper, quello nuovo e con ventole pure nuove, era arrivata al massimo, sull’H e faceva fatica a riportarsi su valori normali, ...<
Se succede di nuovo, accendi il riscaldamento della cabina e la ventola interna. L'acqua del motore circolerà nel radiatorino interno e questo aiuta a dissipare il calore. Ovviamente il climatizzatore dev'essere spento. Per il resto belle foto, non vedo l'ora di avere l'album integrale.

robocop
Cari Michele ed Anita sono stupito ed ammirato per la vostra promozione, non mi rimane altro che...inchinarmi e genuflettermi davanti a cotanta nobiltade
andrea

napoleone 2
ciao Anita e Michele, vi seguiamo sempre con interesse e con invidia per quanto riguarda il caldo. Quest'anno anzichè svernare in Marocco siamo venuti in Sicilia, ma pare che quest'inverno sia anomalo. Abbiamo avuto 4 grandinate e una nevicata e giornate di vento da far invidia a Dahkla! Quando abbiamo 15 gradi è un lusso. Un caro saluto Vanni e Carla

paraca44
complimenti Anita ! Manda un saluto affetuoso e fai i miei complimenti a Christine e ai suoi ragazzi Erminio

pinotto
Buongiorno Vice Sultani, non ci avete detto quali sono gli appannaggi che il Sultano QABUS vi ha concesso e se confermate di apparire sulle Falde del Kilimangiaro (ndr). Parlateci anche sul cambio valuta e sui costi di vita. A presto con affetto e simpatia
NOTA : Michele c'è posta x tè
pino

==========23==========
==========24==========

Sandvik
Michele e Anita del Sultanato Mich.Ani... come sempre belle foto e bellismi report.
Ora pero' mi invidierete a sapere che sto' per arrivare in Tibet ahah... si il Piccolo Tibet comunque  chiamato... Livigno...

solena
Salve, Michele e Anita, non sono mai intervenuta, ma ho seguito sempre, passo dopo passo il vostro viaggio, aspetto sempre con ansia il vostro resoconto, e quando lo trovo, chiamo ad alta voce mio marito dicendo" I nostri amici hanno scritto "poichè tali, ormai vi considero. Siete bravissimi a risolvere qualsiasi situazione, dimostrate in ogni momento il voler essere cittadini del mondo. Buon proseguimento.
Emilia
  
Da Anita e Michele – 16 Febbraio 2015 - aggiornamento n. 42 ..dall’Oman
 Magnifici che scrivete, desideriamo porgervi il nostro piu’ profondo ringraziamento. Anche per noi, da quest’altra parte del mondo, leggere che sempre nuove persone, sentono il piacere di lasciare una loro testimonianza, e’ motivo di grande soddisfazione, perche’ ci fate credere che questo magnifico viaggio, non e’ solo fine a noi stessi che lo stiamo vivendo, ma, mediante i nostri mediocri racconti, riusciamo a coinvolgere sempre piu’ appassionati, soprattutto donne, affascinate da questo genere di viaggi che probabilmente non faranno mai e che noi, non immaginavamo mai potesse loro interessare.

Bene, se alla fine di questo nostro tour, fossimo riusciti a convincere, sia pur una sola donna, ne saremmo veramente felici.

Allora, tenetevi forte che…partiamo.

Dopo “esserci” nominati virtualmente “ aiuto vice sultani” .. ah! ah! ci siamo subito “spogliati”..sapeste che caldo..cosi’ intabbarati.. ah! ah!.. e siamo andati a vedere un’ altra fortezza nel deserto omanita, distanti pochi km da Al Hamra, quello di Jebrin (o Jeebrin), dove c’e’ la tomba dell’Imam che lo fece costruire nel 1062 (anno dell’Egira), come si leggeva sulla targa posta all’ingresso.
(Castello di Jebrin - Oman )
Al costo di un solo euro, per 2 persone, abbiamo visitato un bel castello/fortezza, 
certamente residenza lussuosa ai suoi tempi, ma soprattutto freschissima, in un deserto assolato, perche’ costruita con notevole spessore delle sue mura.
(VIDEO n. 19)
Visita al Castello di Jebrin (Oman)
Avevamo quasi esaurito il nostro tour ed al pomeriggio,nel visitare un tipico Souq, nel quale avevamo acquistato il prodotto per eccellenza dell’Oman e cioe’ i gustosi datteri, (..ahi! ahi! Ci fanno ingrassare!) avevo pensato bene, dato il caldo sempre piu’ opprimente, di entrare in un Barber Shop, che all’apparenza mi era sembrato decente e farmi tagliare gli ormai pochi, ma lunghi capelli.

Entra anche Anita ed al giovane barbiere che ci riceve, salutandolo, chiedo “Can you, cut my hair , please? ” (Puoi tagliarmi i capelli, per favore?). Risponde di si, ma un po’ sorpreso, forse nel vedersi in negozio, due attempati turisti occidentali e per giunta un uomo e una donna.
Ci aggiunge comunque di accomodarci, perche’ sta terminando un altro cliente.

Dopo pochi minuti, mi fa accomodare sulla sedia dell’intervento e mi chiede come desidero il taglio. Gli spiego che fa caldo e vorrei che mi lasciasse solo un cm di capelli. Nel frattempo gli chiedo anche da quale nazionalita’, egli provenisse. Mi risponde dal Bangladesh.

Un po’ impacciato, inizia quindi a “duellare” con le forbici sulla mia testa, ma notavo che di tanto in tanto, non governandole molto bene.. qualche sforbiciata partiva per la tangente ed io, alquanto sul.. chi va la’.. che oltre ai capelli, potessi rimetterci anche qualche punta d’orecchio, con un bel sorriso, gli ho indicato di far uso della macchinetta elettrica che faceva bella mostra sul banco, davanti a me, che ne sarei stato felice ugualmente. Anche per fare prima, avevo aggiunto, onde coprire con diplomazia i miei timori.
Pure il barber, mi era parso contento di potersi finalmente sbizzarrire a disegnare tante autostrade sulla mia capoccia.
Verso la fine del taglio, mentre vedevo Anita che con la videocamera si divertiva ad immortalare il nuovo look del sottoscritto, il Bengalese, tutto ad un tratto, finisce il taglio, posa la macchinetta ed inizia a picchiarmi sulla testa, facendo schioccare le dita a mo’ di nacchere, poi, inizia a massaggiarla e dulcis in fundo.. con alcuni pugni ben assestati, ha tarellato il mio capo…al che’, siccome ripeteva queste operazioni piu’ volte, .. ho iniziato a fargli da clack con un tipico pepperepe-pe-pe’ e lui forse, seguendo il mio ritmo..cambiava movimenti e naccherate ..beh.. che dirvi..e’ finita in comica.. dove tutti e tre ridevamo. 

Vabbeh.. pago i 5 euro, ci salutiamo e torniamo in camper.


Ora, occupiamoci di altro e traendo lo spunto dall’amico Pinotto, passo a parlare del costo della vita di questo paese, ovviamente sulla base sia della spesa che della nostra percezione.

Tutto sta, cosa comperi e dove acquisti. Se vai a fare la spesa in certi Hymermercati “in” costicchia tutto.
In altri, come il Lulu’, che penso sia un po’ come la nostra Esselunga o Coop, i costi ci sembrano piu’ o meno come quelli italiani.
Esempio, abbiamo acquistato un pack di 6 bottiglie di acqua min. da 1,5 lt (come da noi) e ci sono costate euro 0,700 OMR = euro 1,60. La frutta in generale, costa un po’ di piu’ , perche’ e’ quasi tutta d’importazione.
Anche andare a mangiare fuori, tutto sta a dove vai. Ieri sera, di ritorno da Nizwa, abbiamo ordinato, con Christine, la “Shuwa”, il tipico (o uno dei tipici) piatto nazionale dell’Oman (trattasi di carne di montone o capra, macerata e lasciata cuocere sotto la cenere per circa 24 ore) (solo come asporto, poiche’ qui si puo’ dappertutto) con riso, a 6,5 OM Riyals, quasi 15 euro, ma in un Ristorante di Mutrah, ritenuto ”in” e pensiamo che se questo piatto, fossimo andati a comperarlo in un ristorante meno rinomato, l’avremmo pagato meno. Come da noi.
Complice anche la sua moneta (OMR , cioe l’Oman Ryal) che adesso vale piu’ del doppio dell’euro (precisamente con 100 euro, ti danno appena 42 OMR, quattro anni fa con l’euro a 1,50 sul dollaro era molto piu’ conveniente).
In compenso, il gasolio che costa 0,146 OMR, cioe’ quasi 0,33 euro al litro, piu’ della benzina super che costa 0,126 OMR , e’ veramente una pacchia fare il pieno. Oggi ho messo circa 50 litri di diesel, al costo di 7.3 OM Ryals, cioe’ euro 16,49.
Qui, inoltre, il costo di gasolio e benzina e’ la meta’ del prezzo degli Emirati.

Purtroppo, la cosa negativa che somiglia un po’ all’Italia e che molti vogliono essere pagati per contanti. Soprattutto i benzinai. Solo la Omanoil accetta la Visa. Shell ed altre niente!
 (con i nostri amici tedeschi Betty e Gephardt, incontrati  a Muscat, in Oman)

(Anita e Betty) 

Gli omaniti, a mio modo di vedere, sono abbastanza tranquilli e rispettosi nella guida, meno irruenti degli emiratini, pur vedendo circolare anche qui, mezzi potenti e costosi.
La cosa che da queste parti, fa un po’ arrabbiare, a noi, guidatori europei, e’ la forte canalizzazione del traffico. Come anche in Iran e negli Emirati. Se sbagli a girare, puoi fare anche molti km per poter tornare indietro. Le carreggiate sono separate fra di loro da alti cordoli, se non addirittura da palizzate ed e’ molto difficile e pericoloso, ad esempio, in vari paesi, poter attraversare la strada e passare a visitare gli eventuali negozi dell’altro lato. Adesso vediamo pero’ che anche qui, stanno iniziando a costruire rotonde che facilitino l’inversione di direzione.

La cosa che colpisce molto, sia qui nella capitale che nelle principali citta’ quale Nizwa, Suhar,ecc. ecc. sia sulle grandi arterie di comunicazione (meno nei paesi interni, ma nei loro Centri, c’e’) e’ la cura, quasi maniacale, del verde e dell’arredo urbano.
Vedeste le rotonde, come sono fatte bene e pure belle ed arredate con gusto. Ed i grandi Boulevard, con ai lati, composizioni di centinaia di metri, di meravigliosi fiori, bounganville e di altri colori. Diciamo pure che viaggiando, si ammira, ai lati della strada, per km e km , mosaici e composizioni floreali da restare a bocca aperta. Giardini veri e propri. Tutti rigorosamente annaffiati in automatico. Supponiamo, tonnellate di acqua, proveniente da osmosi marina.
Ragazzi.. anche qui..la forza del petrolio e del gas.
Come anche le Moschee, fornitissime del bene primario, sia per il lavaggio delle mani e dei piedi dei fedeli, sia con acqua filtrata, ottima da bere e refrigerata, come negli Emirati.

E pensare che un amico ci ha riferito che d’estate il termometro, in alcuni luoghi, raggiunge anche i 50 gradi centigradi!

Anche qui, pero’ , come penso, in tutti gli Stati della Penisola arabica, la manovalanza orientale: pakistani, indiani, bengalesi, ecc. ecc. sono i lavoratori che supportano , tutti gli altri servizi di fondamentale, ma secondaria o terziaria importanza. Insomma …i poveri ..cristi.
Penso (ripeto: penso) pero’ che qui siano trattati meglio.

Ohh…dimenticavo. Brevemente, vi narro di stamattina.

Come avevo annunciato, ieri sera ci siamo sbobbati oltre 250 km per far rientro a Muscat, per recarci stamattina all’Ambasciata iraniana e richiedere il visto per il rientro, come gia’ avevamo pianificato dall’Italia.
Cosi’ abbiamo fatto. Giunti pero’ davanti all’edificio Consolare,dopo esserci sottoposti, lungo il percorso ai controlli della polizia, per poter accedere nel quartiere delle Ambasciate, la rappresentanza del paese islamico, pur avendo ricevuto da Teheran, il nostro codice, non rilascia piu’ i Visti direttamente (recentemente dicono e’ cambiato tutto, ma nessuno ne sa niente !)
Ci siamo quindi presentati davanti ad una finestrella “blindata” dal cui “buco” esce una mano che, alla richiesta del Visto, ti consegna un foglietto, con poche adeguate informazioni, sul quale sono scritte alcune Agenzie di Viaggio, anche distanti molti km e tu devi “intuire” che bisogna  recarti cola’, presso una di quelle.
Bene. Riprendiamo il Camper e ci facciamo circa 12 km. Grazie al Gps ed alle poche info che ci hanno dato,
(voi avreste potuto mai capire, dove recarsi, avendoci solo detto: <“ is near “Pizza Hut” > (e’ vicino la Pizza Hut) ? Beh.. noi abbiamo dovuto farlo. Bisognava solo capire, quante Pizze Hut, ci sono a Muscat ?

L’abbiamo trovata finalmente, una di quelle agenzie ed abbiamo dovuto consegnare i 2 passaporti, pagare una bella cifra per costo visti, assicurazione e diritti d’Agenzia (tenete presente che noi abbiamo gia’ pagato la lettera d’invito dall’Italia ad un’agenzia di Teheran e questa ci ha inviato pure il codice e forse non era al corrente neppure essa ed ora qui, ci dicono che non serviva.(?) .) e dopo 5 giorni possiamo passare, sempre in questa agenzia, a ritirare i passaporti.
…E pare che il nuovo Primo Ministro, voglia incrementare il turismo in Iran…

Noi pero’ domattina, assieme alla “Princesse de France”, Christine che si aggrega a noi, ma anche lei senza passaporti, partiremo per il sud, Sur, Salalah, il pauroso e desolato deserto del Rub Al Khali, a circa 1.100 km da qui. .. ah! ah! ..non siamo solo noi due ,Fuori di testa, ma abbiamo contagiato pure Christine , che secondo noi, e’ ancora piu’ fuori di testa di noi…ahhhhhhh! )
E’ proprio il caso di dire: Dio li fa e poi li accoppia ! Ehehhhhhh! Qui il caldo aumenta ed allora ci siamo fatti fare 2 fotocopie dei passaporti e fra 10 o 15 giorni rientreremo a Muscat per ritirarli. Tie !

Viva la liberte’ grida Christine ! E noi pure! Che divertimento ragazzi !

La nostra piu’ cordiale buonanotte da Muscat.. in Oman.

Michele e Anita

robocop
Ma dico Michele, non è che quello ti menava sulla testa per paura che tu non lo pagassi?
Bel resoconto, come ormai ci siamo abituati ad aspettare ed assaporare, buona continuazione e soprattutto buon deserto.
andrea

juanin
Che bello potervi leggere!  Poi sognare ... E quindi lasciarsi dormire ...
P.s.:È la prima volta che prima sogno e poi dormo ! Mah ! Casi strrani della vita !
Giovanni

gordo 57
Grandi ancora una volta. Chissà perchè mano a mano che leggevo il capitolo del barbiere la scena che mi appariva nella mente era di quel film di Totò che fà il barbiere, papale papale.(ah ah ah ahh, non vedo l'ora di vedere quel filmato).
Siete dei narratori stupendi, non fate solo i descrittori, ma inserite pathos nel racconto .
E avete catturato anche l'attenzione di mia moglie nella descrizione delle strade infiorate per km e km, magnifico.
Certo che il visto dell'Iran è proprio una palla al piede ! Tutti quei km per un pezzo di carta, vabbè.. grandi continuate
Valter

fucs
Continuiamo a seguire i tuoi racconnti, sempre molto interresanti quando poi li commenteremo nelle nostre sedute entreremo di più nei dettagli. Saluti a te e Anita.

banacoa
""Bene, se alla fine di questo nostro tour, fossimo riusciti a convincere, sia pur una sola donna, ne saremmo veramente felici.""
un saluto a tutti i follower...
dopo dure lotte, sono riuscito a convincere Nadia (mia moglie) a leggere i racconti dei ""cercatori di rapporti umani""...dicasi, Anita e Michele...unici e leggendari, veri interpreti dello spirito camperistico e devo ammettere che avete "mosso" molta curiosità (per me sono un pò matti, dice)...però è già molta cosa.....................
Beh... saluta anche la bella famiglia francese, così giovani e così esperti di viaggi...davvero da invidiare...

pinotto
Michele e Anita, il vostro scorazzare anche dal barbiere, che forse voleva allenarsi come tagliagola, ci tiene su con allegria in queste serate di noia.
Aspettiamo sempre e più foto che ci fanno partecipi virtuali delle vostre avventure.
Raccontateci tutto su usi e costumi del popolo omanita anche quello che per voi può giá essere normale.
A presto
pino

maupensa
Ahahahahahhh sicuramente il barbiere voleva riattivare la poca circolazione sanguigna sotto il cuoio capelluto di Michele ! Chissà...adesso gli cresceranno alberi ...in testa ! pensate, per soli 5 euro !
maupensa
  
Federthago
Che fine hanno fatto i nostri magnifici eroi?
Sto andando in crisi di astinenza.
Troppi giorni senza notizie, mi stanno facendo preoccupare.
Federico

robocop
l'altro ieri erano nel canyon di WADI SHAPS, ed erano in procinto di scendere di 1000 km verso sud, credo in direzione di Salalah.
Non hanno molto campo, ma con difficoltà mi ha inviato una foto che 'onora' il gruppo degli scooteristi
andrea

robocop
....Bello il viaggio, belli i luoghi, ospitalità e...cibo a volontà......


da Anita e Michele – 22 Febbraio 2015 - aggiornamento n.43 - da Al Lakbi ..a sud del 18esimo Parallelo e a Est del 56° Meridiano.
Carissimi amici “followers”… ciao. Da circa 2 giorni di attraversamento nelle immensita’ desertiche, non abbiamo avuto molto campo e ci e’ stato impossibile aggiornare, come alcuni amici hanno scritto, verso i quali ringraziamo e ce ne scusiamo con voi. Prevediamo quindi, che avremo difficolta' per i prossimi e vi preghiamo in futuro di pazientare.
Come avevamo programmato, siamo partiti per il profondo sud dell’Oman. Terra veramente assolata e desertica, anche se abbiamo deciso di percorrere le piu’ ventilate strade costiere, non sempre pero’ , esse corrono vicine al mare.. anzi a volte il mare ... pardon l’Oceano.. si vede o s’intravvede poco e comunque l’accesso alle candide e forse vergini spiagge, risulta alquanto difficile per i nostri mezzi.
Non sempre ci sono strade asfaltate o comunque “dure” per poterci avvicinare. La sabbia imperversa dappertutto. Poche sono fruibili.

E’ bene, tener presente che gli abitanti di questo splendido Paese ammontano a circa 2,9 - 3 milioni, e vivono su di una superficie poco piu’ grande dell’Italia.(309.000 km/q), di cui un buon 70% e’ formato da aree desertiche.
A questo, aggiungete che i locali, non tutti, sono amanti della vita di spiaggia, come la intendiamo noi ed il bagno lo fanno pure in pochi, soprattutto in questo periodo, freddo per loro. Essi hanno anche la cultura di doverlo fare quasi vestiti e da tutto questo vi renderete conto, quanti e quanti km di spiagge, restano deserte ed immacolate, sulle quali, forse, non si e’ resa la necessita’ di renderle fruibili, con strade e/o accessi.
Da quel che vediamo, siamo quasi tutti noi occidentali a stare in costume ed a fare fisicamente il bagno.

Come dicevo, l’altro ieri, abbiamo abbandonato Muscat e siamo partiti per Sur, lasciando i passaporti a quell’agenzia poiche’ ce li riconsegni, col Visto iraniano… al nostro ritorno.

A circa 130 km da Muscat, ci siamo fermati e siamo scesi nel “Sinkhole” Bimmah Park, mediante una gradinata. Molti di voi, suppongo, si chiederanno: cos’e’ ?
E’ una grande buco nel terreno, profondo all’incirca 20/25 mt e largo circa 40/50 mt. Nel fondo vi e’ un’ accattivante acqua salata, con sfumature verdine, dove molti fanno il bagno.
Le teorie della provenienza di tale “buco” sono varie, si va dalla caduta di un meteorite, ad una depressione del terreno, come ad esempio, le famose doline carsiche che abbiamo noi, in Friuli.

 .. escursione al " Sinkhole Bimmah Park " in Oman




  

Dopo pranzo, siamo ripartiti per il “Wadi Shab”, sempre piu’ a Sud. Esso e’ un profondo e spettacolare Canyon, nel cui ampio letto, scorre il Wadi, ora fiumiciattolo che, nell’arco di migliaia di secoli, scavando la montagna, per molti metri, ha formato, come in altre parti del mondo, questo imponente Canyon.
Alla sorgente, dopo circa un’ora di cammino, vi sono delle fantastiche grotte, nelle quali si accede per feritoie nella roccia e nelle cui cavita’, si getta una cascata, al cui interno, vi sono giochi di luci dai riflessi inimmaginabili.


..escursione al Wadi Shab...









Dopo aver pernottato al Wadi, il mattino successivo, siamo ripartiti per Sur, la cittadina a circa 230 km a sud della Capitale.
Questa citta’ , fra le altre cose, ha una tradizione molto rinomata in Oman, per la costruzione dei “Sambuchi”, le famose barche di legno, tipiche dell’Oceano Indiano e molto usate anche nel sud dell’ India.


Con Christine, siamo entrati in questo cantiere, per visitare il grande “Sambuco” che stavano costruendo (infatti i maestri d’ascia, erano tutti indiani del Kerala).
Lo Chef, ci ha spiegato che il grande barcone in costruzione, era stato commissionato da un riccone del Qatar che lo avrebbe adibito a bar galleggiante per turisti. Il costo era di circa 140.000 euro.
l'amico indiano

 Rifornimento prima di Sur


a Sur in Oman , nella fabbrica della lavorazione dei "Sambuchi"





  




l'eccezionale bassa marea dell'Oceano Indiano



a Ras Al Hadd, sulla Spiaggia delle Tartarughe e delle Conchiglie














Notte rumorosa a Sur. Abbiamo dormito poco e male. Vabbeh..puo’ capitare.
Il mattino dopo, partenza per Ras Al Hadd.. il luogo delle tartarughe. Giunti sulla spiaggia, siamo stati subito contattati da locali che ci proponevano gite notturne per vederle. Complice il vento che si era alzato, abbiamo preferito entrare nel parcheggio dell’unico Resort, nel quale, cosa rara, davano anche il Wi-Fi gratuito. (ma era piu’ lento di una connessione analogica!)
Nell’entrare mi ero accorto che una Toyota, dopo averla incrociata, aveva fatto una inversione a U per raggiungerci.
Erano due simpatici turisti italiani di Arona, Ruggero ed Elena che incuriositi dalla targa italiana, ci hanno chiesto info sul percorso che avevamo fatto per raggiungere l’Oman.

Grazie a costoro, siamo venuti a sapere che per 3 Ryals, la stessa sera alle 20, si poteva accedere a “Ras Al Jnyz” nel tempio vero e proprio (e’ anche Riserva) delle Tartarughe.

Alle 20,00 eravamo nella Toyota degli amici di Arona, avendo chiesto anche un passaggio per Christine e Julie, cortesemente accordato dai nostri amici italiani, per vedere le tartarughe che depongono le uova.

Arrivati, i Rangers omaniti, ci hanno prima erudito bene, su cosa potevamo fare, se fossimo stati fortunati nell’avvistare sulla spiaggia, una tartaruga che stava deponendo le uova.
a)     Non usare per nessun motivo la macchina fotografica
b)     non avvicinarsi piu’ di tanto
c)     fare possibilmente silenzio.
(Questo non e’ il periodo giusto per avvistare le tartarughe che depositano, ma quello idoneo e’ luglio - agosto).

Siccome pero’ lo “Stellone” ci assiste, ragazzi, abbiamo trovato ben 2 grosse tartarughe che stavano facendo il loro compito di mamme !
Di cui una, l’abbiamo pure seguita, quando, avendo terminato il versamento delle uova nella sabbia, si trascinava sulla battigia, fino a sparire fra i marosi dell’Oceano. Semplicemente entusiasmante !
(I Rangers, hanno delle buone torce, per indicare da circa 5/6 metri di distanza, gli animali)
Dopo circa piu’ di un’ora, abbiamo ripreso la navetta che dalla spiaggia riservata alla cova, ci riportava alla Reception della Riserva.
(A detta dei Rangers, l’area di spiaggia, sulla quale da decenni, le tartarughe , vengono a “depositare” le uova, e’ molto limitata ed e ‘ sempre quella)
P.S.. in verita’, vi confido che, ho cercato di filmare, perche’ sono i flash che danno fastidio, non i video, ma mi e’ andata male.. sorry)
Ok.. fa niente.. proseguiamo.
(VIDEO n. 21)
Le Tartarughe del Parco di Ras Al Jinz 
(quel poco che ho potuto riprendere)
Dopo aver dormito nel parking del Resort, il mattino, abbiamo iniziato a tarellare per raggiungere Salalah a circa 1000 km piu a Sud, quasi ai confini con lo Yemen. Come da programma.

Christine, ci ha chiesto che sarebbe stata ben felice, se si fosse potuta aggregare a noi due per raggiungere Salalah. I motivi, potete capirli. Anche se siamo in un paese arabo, tranquillo, andando sempre piu’ nel profondo sud, la popolazione, pur essendo sempre cordiale, quando vede una donna sola alla guida e con figlia 15 enne, in eta’ di matrimonio, da queste parti , e’ preferibile essere assieme ad un uomo.

Oggi, rivolto ad Anita e Christine, scherzando, ho confidato loro: vuoi vedere che qui mi prendono pure per uno sceicco che mi porto appresso l’harem ? ah! ah! 

(Anche i ragazzi, han detto alla mamma, che la presenza di Michele e Anita, li tranquillizza e si accertano se siamo davanti o dietro di loro)

Ok.. finiamo in bellezza.

Stasera ad un incrocio, stavamo aspettando Christine che arrivasse (…dovete sapere che la famigliola francese , (come tutti gli altri 5/6 che abbiamo incontrato in giro per il mondo!) viaggia senza nulla. Proprio nulla, ne’ telefono, ne’ whatsapp, ne’ altro. Solo Wifi, quando si trova.
Per poterla contattare, quindi, e’ un dilemma. Solo via e-mail che ovviamente verranno lette .. ( e se verranno lette) dopo molti giorni.
Il contatto immediato tipo Sms o altro che ho citato, neppure a parlarne.

Quindi, dicevo, stasera la stavamo aspettando ad un incrocio strategico, quando si e’ fermata una lussuosa Toyota con 4 persone a bordo che mi hanno chiesto, come fan proprio tutti, del nostro mezzo, una curiosa novita’ per loro e  da dove veniamo e se arrivavamo dall’Italia via terra e, cosa spesso richiesta, cosa ne pensiamo del loro Paese.
Come sempre, dico che sono entusiasta dell’Oman e con questi Signori, ho anche aggiunto che , nella Penisola Arabica, penso sia il miglior Paese ! Popolo aperto, disponibile ed ospitale.

Al che’ un Signore distintissimo, vestito con una candida tunica bianca, seduto sui sedili posteriori, scende dall’auto ed assieme ad un altro, si dirige al portellone posteriore della sua Toyota, prende due grosse Aragoste vive e le porta ad Anita in Camper, dicendo di accettarle come regalo di Benvenuto.
Eravamo senza parole. E dal momento che sbirciava all’interno del camper, l’abbiamo fatto salire e dopo avergli spiegato, alcune funzioni del nostro Hotel “Seven Stars “, l’abbiamo visto molto soddisfatto, nell’aver esplorato un mezzo simile.
Prima di scendere, mette le mani in tasca e mi porge il suo bigliettino da visita, dicendomi che se avessi avuto bisogno, potevo tranquillamente rivolgermi a lui o al suo Staff per qualsiasi motivo.

Ringrazio e chiedo di fare una foto assieme, come facciamo con tutti. Accettano tutti di buon grado. Dopo un po’ ci salutiamo, molto calorosamente e ripartono.

Nel rientrare in camper, mi ricordo del bigliettino da visita e curioso di sapere con chi avessi avuto a che fare, lo leggo.
Era il Direttore dell’Aeroporto di Al Qum.

Stasera abbiamo mangiato le ottime Aragoste del Direttore, bollendole e condividendole con Christine  ed i suoi figlioli, qui ad Al Lakbi.. un anonimo ed intermedio paese, sulla costa sud, a circa 400 km da Salalah.
In sosta solo per stanotte e domattina si riparte.

Che meraviglioso viaggio, ragazzi!
In assoluto, fino adesso quello che ci sta facendo assaporare, i molteplici contatti con altri popoli di terre lontane.

La nostra piu' cordiale buonanotte dal sud dell’Oman!
da: Michele , Anita, Christine, Julie e Thomas

P.S: faccio molta fatica a connettermi, anche da qui. Spero vi arrivi.

x Baimar: Marco, hai ragione. Sto ingrassando, accidenti! Solo la Guinea mi fa dimagrire. Ci ritornero'. ah! ah! Preparati a Barbass.. eh! eh!

Un grazie a tutti i nuovi che ci seguono e che non conosciamo.

Vorrei potervi postare, qualche bella foto, ma vuol dire non andare a dormire.

ciarliromeo
come ogni giorno vado vedere, che bello ! Ecco notizie
ciao Carla

Sandvik
Michele e Anita... splendido e' dir poco !!
P.S.:Guinea ? Ma siete stati anche li ? :o

==========24==========
 ==========25==========
robocop
Evvai Michele, nuova puntata con episodi...'dell'altro mondo' - andrea

da Anita e Michele – 22 Febbraio 2015 - aggiornamento n. 44 – sempre da Al Lakbi,sud dell’Oman !
Ciao ..ragazzi...non si riesce a dormire. Ora da voi penso siano le 4.30 del mattino o giù di li'. Nottata caldina. Dormito solo 3 ore. Ora sento cantare i galli...come una volta da noi. Intorno al camper, vedo le capre che libere circolano per il paese. Il muezzin, ha lanciato già i suoi urli. Perbacco, ma quegli altoparlanti squarciano il silenzio della notte. Dormiranno con i tappi. Ieri sera un sudanese che abita qui vicino e fa l'insegnante, voleva invitarci a tutti i costi a casa sua.
Abbiamo cortesemente declinato...Christine ci ha confidato che in vita sua era la seconda volta che mangiava aragosta ed ha fatto gli spaghetti'  ( con l'accento sulla i’, come li pronuncia lei) avec le tomato..ed ha detto che era Super ! (ma se n'è scappata quando ho dovuto uccidere le aragoste..si è nascosta nel camper..la fifona! Ah! Ah! Che ridere..poi si è messa le pentole in testa..Cinema ragazzi..cinema....
Vabbeh..se avrò piu' campo, forse stasera, nel paese che pernotteremo, postero' qualche foto.
Un abbraccio a tutti. …ora faccio la barba e fra poco si parte. Qui sono le 8 adesso.
Ronfate ancora? Beati voi..ciao
Mike

Max 59
...... .. Michele e Anita, continuo a seguirvi, cerco le vostre tappe su Google Heart, bellissimo viaggio, come tutti i followers, leggo con grande piacere i vostri report!
.......

alexf
..... Come si può notare non c'è nessuna distinzione ne’ di nazionalità, ne’ di religione, ne’ di portafoglio ma solo la voglia reciproca di conoscere, sapere, confrontarsi e soprattutto di aiutare!......
Alessandro

robocop
(in risposta al messaggio di alexf)
Direi che mi hai 'rubato' le parole dalla tastiera...Intervento che condivido al 1000x100
Questo topic di Michele ed Anita andrebbe catalogato nel forum in una nuova sezione: "didattica"....... andrea

alexf
Questo topic di Michele ed Anita andrebbe catalogato nel forum in una nuova sezione: "didattica"
Condivido!
Alessandro

galelo
Mi associo in pieno. Appena rientrato in possesso del PC, pulito da imbrattamento di "bigatti", ho riletto con piacere le novità e gli aggiornamenti. In questo viaggio vi state superando...
Se continuate così cosa ci insegnerete nei prossimi?
Buona continuazione...a voi e molto egoisticamente a noi!
Alighiero.

gordo 57
Da ciclista voglio chiedere ai vice sceicchi se si sono imbattuti nel giro ciclistico dell'Oman che ho visto ieri la sintesi su Bike Channel delle varie tappe, compresa tempesta di sabbia.
Tra l'altro con delle bellissime immagini di alcuni che ho riconosciuto avete attraversato e/o visitato
Salutoni
Valter
da Anita e Michele – 23 Febbraio 2015 - aggiornamento n.45 – da Salalah, sud dell’Oman
Grandi camperisti e casaioli…che ci seguite ah! ah! dalla poltrona o dal camper (penso ad esempio ai tanti amici che nel gergo telematico, “lurkano” cioe’ tutti quelli che su questo Forum vengono chiamati “silenziosi”…sia dal Marocco che dalla Sicilia)… bene.. a tutti costoro porgiamo un caro saluto da Salalah, nel profondo sud dell’Oman.

Siamo arrivati dopo oltre 1.280 km da Hatta, solo per iniziare dal confine con gli Emirati, ove siamo entrati in questo paese e dove dobbiamo ritornare.

In questa estrema citta’ del Sud, siamo arrivati questa sera, dopo aver attraversato parecchio deserto, anche se , come ho spiegato nei precedenti aggiornamenti, abbiamo cercato di percorrere la nuova strada costiera, terminata solo l’anno scorso, come ci e’ stato riferito.

Moltissimi sono stati anche i villaggi che abbiamo attraversato, alcuni, semideserti ed altri facendo delle grandi frenate all’ultimo momento per i micidiali “ cordoli ”in mezzo alla strada.

Il bello dell’Oman (e della Turchia), ad esempio, ma contrariamente all’Iran, e’ quello che indicano sempre, all’inizio del paese o del villaggio o di un solo piccolissimo gruppo di case, la localita’ in cui ti trovi.
Il problema, pero’ si pone con le carte stradali in nostro possesso e con qualche decantata marca di Navigatore GPS.
Andare a localizzare, dove ci si trova, leggendo prima la tabella del paesello e poi, volerla trovare sulle carte stradali che si acquistano in Italia, e’ impresa alquanto difficile. Anzi impossibile.
A volte non c’e’ proprio quella localita’. Altra cosa strana che abbiamo notato in diversi altri luoghi attraversati, e’ la difformita’ dei nomi, sia sulle mappe che sulle targhe dei paesi. Sulle mappe c’e’ scritto un paese e sul cartello un altro. Una delizia. Oppure, il sommo, a volte vedevamo il primo cartello con un nome e dopo poche centinaia di metri, un altro cartello con su quel nome, ma scritto con una vocale o consonante differente. Una Babilonia.

Sorprendente, ma ne conoscevamo la fama, e’ stato invece il gratuito “Maps.Me “ - GPS che consiglio a tutti coloro che volessero fare viaggi del genere. Ha battuto di gran lunga il piu’ blasonato Sygic , decisamente scadente e poco aggiornato, appena si mette fuori il naso dalle citta’. Altri utilizzano anche OsmAnd, ma pur avendolo, non l’ho mai utilizzato in questo viaggio.

Dopo queste info, torniamo a questo profondo sud omanita.

La fascia che va dai 100 ai 500 km a sud della capitale Muscat, ma anche meno, e’ prevalentemente abitata da arabi, diciamo, “piu’ puri o ortodossi” , che come ho accennato , nei giorni precedenti, pur essendo sempre ospitali, sembrano un po’ meno “liberal” se mi concedete questo termine, dei loro connazionali che abitano nelle citta’.
Piu’ restii, insomma, ad accettare una donna in costume su di una loro spiaggia. Questa loro “diversita’” e’ comprensibile, a nostro parere, in quanto essi sono meno permeati da anni di turismo come Muscat o altre localita’ piu’ note. Ed e’ quindi la sensibilita’ del turista, in questi luoghi, che deve essere, a nostro avviso, piu’ attiva. Altra cosa evidente che abbiamo notato e’ la convivenza fra il moderno e la tradizione.
A volte , in alcuni paesi o villaggi, ammiravamo belle case, con parcheggiate sul davanti potenti auto, ma poco distanti un gruppo di capre pascolavano libere a pochi metri e questo e’ una costante in molte localita’, a mano a mano ti allontani dalle citta’ piu’ importanti.

Il sud dell’Oman, invece e’ maggiormente caratterizzato dall’arabo che proviene dall’Africa. Da Zanzibar, dalla Tanzania e dal Sudan, in modo particolare. Infatti qui, gli uomini di pelle nera, sono molti di piu’.

Tutto cio’ e’ dovuto all’effetto della politica coloniale fatta dagli arabi, nei secoli passati. Essi sono stati dei grandi “negrieri” di schiavi ed il loro bacino di utenza, come anche per le potenze coloniali europee, e’ stata la povera Africa.

Non e’ affatto difficile, in Oman, incontrare persone che parlano lo “Swahili” tipica lingua delle coste occidentali dell’Africa: Kenia, Tanzania, Zanzibar. Anzi, i matrimoni fra arabi ed africani, han creato, secondo gli esperti, una positiva commistione di usi e costumi e notiamo infatti ancora maggior disinvoltura e meno ortodossia, fra questi abitanti.

La loro innata cultura dell’ospitalita’ e disponibilta’, verso chiunque, sia esso turista o straniero di passaggio e’ qualcosa di connaturato con l’essere arabo omanita.

Oggi , in uno di questi villaggi, ci siamo fermati, per fare acqua davanti ad una Moschea. Nell’accostarci, abbiamo visto del fumo uscire da un cumulo di sassolini, poco distante . Sorpresi, ci siamo avvicinati  di piu’, per conoscerne la natura e curiosare meglio da cosa scaturisse e siamo scesi dal camper.
Nell’approssimarci  e nel salutare le 2 persone che erano li’ vicine, abbiamo capito che trattavasi di “barbecue” formato da un  compatto cumulo di sassolini di mare, sotto  i quali, ardeva una brace, alimentata da ceppi di legna e sopra i sassi, erano stesi, brandelli di montone ben tagliato e 2/3 pollastrelli che rosolavano, emanando pure un buon profumo di arrosto.

Dopo aver cortesemente rifiutato, la consueta offerta di assaggiarne un pezzo, abbiamo chiesto se al porto, avremmo trovato del pesce da acquistare.
Un giovane locale e di colore, che nel frattempo si era fermato, per andare a pregare in Moschea, ci chiede da dove provenissimo e  dove eravamo diretti. Rispondiamo,con la solita cordialita’ che andavamo a Salalah ed avendo costui, sentito della nostra domanda sul pesce, ci dice che sarebbe andato lui a comperarcelo, mentre noi facevamo acqua alla Moschea.
Lo ringraziamo, dicendogli che non era il caso e che saremmo andati noi , dopo aver fatto un full di acqua. Neppure per sogno. Costui parte e con la sua Prado Toyota, si dirige, supponiamo, dallo Chef dei Pescatori, a chiedergli del pesce.

Lo vediamo poco dopo, di ritorno per un’altra strada che, mentre sta transitando su un precario ponticello, sciaguratamente questo manufatto, sprofonda ed incastra una ruota della sua auto. Noto l’accaduto, lascio Anita a fare acqua ed accorro per aiutarlo. Riusciamo a liberare la Toyota, senza danni apparenti ed egli subito dopo, prende una busta con all’interno un Pagello di quasi 2 kg, evidentemente acquistato prima dal pescatore e me lo porge. Gli chiedo quanto gli devo e lui con un sorriso, mi saluta e ripartendo mi dice “Welcome”. Era di origini sudanesi.

A Taqah, pochi km da Salalah, su di una spiaggia, dopo aver lavato il Pagellone nell’acqua di mare, ho fatto 2 filetti, cuocendoli sul mio barbecue.. ragazzi..ci siamo .. leccati i baffi.

Certo, mancava una buona bottiglia di vino bianco… ma non possiamo avere proprio tutto. Ci accontentiamo.

Oggi siamo andati a visitare il "Wadi Darbat", con tanti Alberi d’Incenso.

Tipico albero, da queste parti, assieme ai datteri. Poi un “orrido” profondo oltre 100 metri, ancora chiamato "Sinkhole" di Tawi A’tayr. Nulla a che vedere con il precedente, visitato al nord.

Il mio cruccio pero’ resta quello di non poter andare a visitare il famoso (e molto bello) leopardo arabico sulla catena dei monti del "Jabal Samhan".
Ci vogliono permessi speciali, forse un’auto 4x4 e bisogna stare fuori all’addiaccio per alcuni giorni ed essere fortunati di poterlo vedere. E non sempre si riesce.
Pazienza.
Il resto ve lo racconteremo. Qui ho fatto le 2,30 di notte. Ho sonno. Farei mattina se mi mettessi a raccontare tante altre cose. Non si puo’. Sono anche stanco, dopo aver guidato parecchio.

I programmi di quel che faremo cerchero’, di spiegarveli piu’ avanti .. ma i byte stanno finendo ed abbiamo ancora circa 6/7 giorni di Oman.
Il visto dopo 30 giorni ci scade, come pure l’assicurazione del mezzo e dobbiamo ancora visitare a 1500 km da qui il Musandam. (Purtroppo il visto iraniano, ci ha fatto perdere tempo prezioso a Muscat)
Vedremo di farcela.
La nostra cordiale buonanotte dal 17° parallelo dell’Oman.
Michele e Anita

X gordo: Non abbiamo potuto vedere il giro ciclistico dell’Oman, poiche’ siamo partiti per il Sud, il giorno 18, stesso dell’inizio del tour che se non erro, finisce domani 24, ma noi ormai siamo distanti, come ho scritto, di circa 1100 km. (Aspetto sempre una risposta sui cuscinetti).Ciao

X Maupensa: carissimo ciao , ti ho risposto su Messenger, che uso poco.. Un abbraccio

X alexf e robocop: amici cari, vi ringrazio, ma non esagerate.. scrivo cose normalissime che ci capitano quotidianamente. Forse anche per questo, vedo, che questo topic viene seguito da molti. Il rischio e’ che possiamo stancarvi pure noi. Avvertiteci che ci .. fermeremo.

X alexf: sono curioso. Spiegami cos’e’ questa sigla dell’orso “Hymernauti” che tu, Banacoa ed altri vi fregiate? Una nuova associazione? Ciao

pinotto
Ciao carissimi, il risveglio mattutino con le ultime della notte ben conciliano l'inizio della giornata.
Dal numero delle letture dei vostri notiziari rapportati alle risposte ben quantificano la percentuale dei silenti ma questo è normale, un po' meno per altre considerazioni.
Anche noi facciamo fatica ad identificare dove sei e solo con le coordinate gps riusciamo a vedere i posti con Google Earth che spesso ci mostra anche delle foto.
Domanda : quale sarà il punto estremo che toccherete?
Per limitare il consumo della sim eviteremo di contattarti per altri canali..
A risentirci salutando gli altri affezionati che partecipano attivamente al vostro viaggio.
pino

robocop
Evvai così
Lungi da tutti noi il rischio di 'annoiarci', non t'azzardare ad interrompere le trasmissioni perchè...immagina!....

Sandvik
Michele e Anita, e' sempre bellissimo leggervi.
La riflessione che ho fatto oggi e' che questi viaggi hanno un aspetto umanitario che si possono scordare di avere quelli fatti col "toccata e fuga" di eminenti studiosi istituzionali; costoro dovrebbero attingere dalle esperienze di viaggiatori come voi e forse avrebbero una visione ben diversa di cio' che "umanitariamente" esiste "oltre confine".
A me personalmente state "aprendo" la mente verso una visione del "viaggio" molto piu' aperta di quella che normalmente ho e ve ne sono grato.
Curiosita': ma tutti gli Omaniti indossano alla "cintura" un caratteristico pugnale piu' o meno prezioso ?
Ciao, Giulio

alexf
Ciao Michele, non farti scrupoli, continua a scrivere che noi ti leggeremo più che volentieri, poiché ci stai dando lo spaccato di un mondo per molti sconosciuto e da un punto di vista personale, aperto e quindi decisamente interessante.
Al riguardo degli 'Hymernauti' posso dirti che si tratta di un gruppo di possessori di mezzi Hymer che si ritrovano nelle pagine del marchio su questo sito.
Visto alcune attitudini e comunanze si è deciso di darci un nome e dotarci di un adesivo di riconoscimento che vedi anche sulle nostre firma.
Naturalmente ci farebbe piacere averti tra noi in quanto, in qualità di 'orso' entreresti nel club a pieno titolo.
Stiamo inoltre programmando un incontro (non raduno) a Firenze il 23/24 maggio per dare un volto a tante mail e ci farebbe piacere fare anche la vostra conoscenza qualora foste già rientrati e, naturalmente, parteciparvi.
Ciao e ancora buon VIAGGIO!

Pascia2
Anita e Michele, grazie!
Tutte le mattine mi sveglio mezzora prima del solito, una bella colazione, caffè e giornale...pardon intendevo il vostro giornale qui su COL.  .....

gordo 57
Eh si Giulio , come ho già commentato in altri interventi , stiamo venendo a scoprire che questi popoli non sono quello che normalmente ci viene veicolato da certa informazione italiana.
L'umanità che traspare dal sorriso (si perchè le parole di Michele fanno vedere le cose) che fà quel ragazzo che ha regalato il pagello al nostro Michele è un momento, non unico di questo magnifico viaggio..........-.

Da Anita e Michele 24feb2015 - da Salalah - aggiornamento n.46
Ragazzi, queste foto, le dovete all’eccellentissimo Direttore del “Hamdan Plaza Hotel” per gentile concessione della Wi-fi.
Esse riflettono, piu' o meno quanto gia' raccontatovi.
Buona visione!

(VIDEO n. 22)
Le Aragoste e lo Show di Christine


(.. alla mia sx: il Direttore dell’Aeroporto di Al Qum, (Oman)
 che ha voulto regalarci le  Aragoste ed il suo Staff



I fenicotteri che svernano dalle parti di Moohot


Un nastro d’asfalto che corre nell’immensita’

Una delle tante belle spiagge immacolate e deserte dalle
parti di Fararah.

I due Camper all’ombra di un grande fungo di roccia
sulla nuova panoramica strada costiera  (sud dell'Oman).

Dromedari. Tantissimi . Mai visti cosi’ tanti.

Un brindisi col ..caffe’..eh! eh!

Il barbecue sui sassolini

Col Pagellone..sulla spiaggia di Mirbat

..e qui che ci siamo leccati i..baffi.

Tutti i figli “sono piezz'e' core “

x Pinotto: forse proseguiremo sulla strada verso lo Yemen, per andare a vedere i soffioni di Al Mughsayl.
In verita', se le condizioni di sicurezza fossero piu' tranquille.. io proseguirei pure per quest'altro splendido paese. Ma non si puo' rischiare..per adesso..Ciao

x Sandwik: si. Giulio, il "kanjar" come si chiama quel pugnale ricurvo, viene indossato dagli omaniti, solo in occasioni celebrative. Matrimoni, Cerimonie di un certo livello, come ieri sera, dove al Rotana, abbiamo visto molti dignitari di corte, che in attesa dell'arrivo del nipote del Sultano, erano vestiti in alta uniforme ed avevano alla cintura quel "pugnale". E' una questione di prestigio. Ciao

x gordo_57: Alcuni giorni fa, forse non avevi letto, dal momento che avevi scritto di lavorare in Fiat, avevo chiesto se riuscivi a dirmi per quale motivo ho dovuto cambiare ben 5 cuscinetti al mio Ducato. Ma non temere, l'avevo buttata, li', anche se non mi rispondi, amici come prima. Ciao

x Robocop.. hai ragione.. non farmi arrossire.. sono proprio diventato uno scroccone.. mio malgrado.. Ciao e... guarisci!

Tantissime grazie per gli elogi, ma secondo me.. esagerate un po'... Per noi e' un divertimento !

Da adesso in poi pero', penso che dovrete aspettare qualche giorno..
A breve, affronteremo il ritorno, attraversando il famigerato deserto del Rub Al Khali e penso che di campo ne troveremo poco.
Il nostro consueto cordiale saluto da Salalah..
Michele e Anita
(VIDEO n. 23)
I Soffioni di Al Mughsayl
(..la parte piu' a sud che abbiamo raggiunto in Oman, a pochi km dal confine con lo Yemen)

==========25==========
==========26==========

pinotto
Oggi gran festa, con tutte queste foto hai colmato i nostri giorni di astinenza. Lo Yemen lascialo perdere. E' di qualche ora fà la notizia di un rapimento di una donna francese a SANA'A da parte di uomini armati. A presto pino

Sandvik
La foto piu' bella ? Quella della strada nell'immensita'; una foto che simboleggia il viaggiare sempre vanti di piu' di piu'
Ehm... sono belle tutte 
Ciao Giulio

galelo
Ciao Michele ed Anita. Belle foto e fantastici racconti come tu solo sai fare. Ci fai "entrare" con te in cabina.......

gordo 57
... La foto del dromedario, mamma con il piccolo fa venire le lacrime agli occhi.
Bravo che identifichi rischioso addentrarsi in Yemen, non fate scherzi né (interiezione piemontese) Un abbraccio.

maupensa
Mike, Non ti ho ancora risposto su messenger perchè ogni volta che iniziavo mi sentivo inadeguato e cancellavo tutto !
Dopo queste ultime foto sono ancora più prostrato ! Pur avendo con te condiviso qualche avventura...ora mi sento piccolo piccolo...e reincontrandoti dovrò decidere se inginocchiarmi per baciarti i piedi o altro che ancora non ho deciso!.......

falchirossi
Non ho parole vi seguo dall'inizio, bellissimo complimenti.
Marcello

zero45
Tanta, ma tanta sana invidia. Michele e Anita siete unici. Spero un giorno di potervi stringere la mano.

da Anita  - 27 febb 2015 – aggiornamento n.47 -  da Muscat 
Ciao a tutti ed un particolare grazie anche da parte mia a tutti coloro che amano scrivere lusinghiere recensioni, su questo nostro magnifico viaggio. 
L’Oman e la sua gente non finiscono mai di stupirci…

L’itinerario da Muscat a Salalah lungo le incantevoli coste dell’Oceano Indiano, e’ una sorpresa unica e forse ci fara’ rimpiangere di non aver programmato qualche giorno in piu’ in questo angolo selvaggio ed ancora incontaminato del sud del Paese.

Caratteristici villaggi di pescatori con le lore piccole barche azzurre e bianche, adagiate sulla spiaggia. Lunghe distese di sabbia bianca e mare turchese, ove non lontano dalla riva, puoi avvistare branchi di delfini. Poco piu’ in la’ caratteristiche formazioni rocciose, molti canyons e lungo la strada solo qualche auto.
Tanti dromedari che spaziano all’orizzonte, ma anche sulla strada.

Arriviamo a Mahoot, che si trova a circa 500 km a sud di Muscat che e’ sabato sera. Un po’ stanchi, ci fermiamo con Christine nella zona dei coffee shop. Due bimbi, si avvicinano al camper, un po’ incuriositi, mentre stanno gustando un gelato. Non parlano inglese, dico il mio nome e chiedo il loro, uno dei due, piu’ intuitivo, mi risponde: Mohammed e Safir, indicando l’altro bambino e sorridendomi, si allontanano. Dopo un po’ tornano indietro, facendo il gesto di volermi offrire un po’ del loro gelato. C’era tanta tenerezza nei loro gesti, che mi hanno profondamente colpita. Nel frattempo, il gestore del bar, nota che si sta creando un po’ di confusione e, preoccupato che cio’ possa recarci disturbo, ci suggerisce un posto piu’ tranquillo per passare la notte. Accettiamo il suggerimento e ci spostiamo in quel luogo, dove pernottiamo. Il mattino dopo, ripartiamo per Ras Markaz, ma ad un incrocio, il nostro GPS , non riporta la nuova strada. Cerchiamo quindi di attirare l’attenzione di un Pick up, alla cui guida vi e’ una donna che invece di fermarsi, quasi impaurita dalla nostra presenza, accelera e fugge via. Notiamo appena che ha il viso coperto da una maschera che nasconde il naso, le guance e parte della bocca. E’ il burka, usato dalle donne omanite del sud e dell’interno. Nel frattempo si avvicina un Suv con a bordo una coppia di locali, che si ferma, avendo capito che cercavamo informazioni. Anche la Signora a fianco, aveva il volto coperto con quella maschera. L’uomo ci da’ le informazioni che cercavamo e salutandolo, notiamo che anche la sua donna, contrariamente a quella di prima, ci saluta con un sorriso. 

Questi differenti atteggiamenti, sono principalmente dovuti, all’educazione che le due donne hanno ricevuto in famiglia. La prima donna incontrata, fortemente tradizionalista, non ammetteva, secondo noi, il contatto con diversi, sia pur donne come lei.
La seconda, forse anche per la presenza del marito, si e’ dimostrata piu’ disponibile. Come avevo gia’ descritto in precedenza, le donne in Oman, contrariamente a quelle dell’Arabia Saudita, sono componenti attive della Societa’ e vengono molto rispettate. A questo riguardo, desidero segnalare alcuni particolari. A volte, mi e’ capitato di essere momentaneamente da sola in Camper, mentre Michele, si era assentato per chiedere informazioni ed alcuni uomini, curiosi di vedere il nostro mezzo, si avvicinavano e, per prima cosa, mi stendevano la mano in segno di saluto, come si fa da noi, cosa che in altri paesi arabi, come anche in Iran, questo gesto non e’ affatto usato e prima di allontanarsi, si sinceravano, non avessimo bisogno di nulla. Inoltre, negli uffici pubblici il sesso femminile, ha la precedenza e non fa quasi mai la fila ed in alcune banche c’e’ una cassa preferenziale tutta per loro. I loro volti sono dolci e sereni. Non sono obbligate a coprirsi il volto e se decidono di farlo, e’ per passare inosservate e sentirsi piu’ a proprio agio quando incrociano un uomo.

E’ successo a Sur, in un Supermercato, mentre io e Michele giravamo fra gli scaffali, le donne tendevano a coprirsi velocemente il volto. Nel Souq di Nizwa, invece, ho incontrato un gruppo di giovani mamme con in braccio i loro bimbi di pochi mesi, alle quali, mi sono spontaneamente avvicinata ed ho chiesto l’eta’ dei piccoli e molto affabilmente mi hanno risposto che il piu’ piccolo aveva solo 2 mesi. Nel congedarmi, ho chiesto loro se potevo fare una foto assieme ma, con dolcezza e semplicita’, mi han risposto di scusarle, ma la loro cultura non lo permetteva.
Ho notato che marcate sono anche le differenze fra donne di citta’ e donne del sud e dell’interno del paese. Questa differenza, sia pur meno evidente, esiste comunque anche da noi. Gli Omaniti tengono molto al rispetto della propria cultura ed in occasione delle festivita’ amano vestirsi con abiti tradizionali, cantando e danzando al ritmo delle loro melodie.

Un’attivita’ che particolarmente amano e’ fare i picnic all’ aria aperta. Nei giorni festivi, partono da casa intere famiglie con sedie, stuoie, a volte anche con divani, frigor e barbecue e si fermano tranquillamente ai bordi della strada, senza cercare splendidi punti di sosta, come faremmo noi.
Al sud, l’area picnic per eccellenza, e’ quella del “Wadi Dharbat”, nel periodo del dopo monsone, (chiamato Kharif) in luglio ed agosto, che noi abbiamo raggiunto in camper, percorrendo una strada ripidissima, tortuosa e stretta, accompagnati, lungo il tragitto da numerose mandrie di dromedari che ci costringevano a volte a fermarci, poiche’ occupavano l’intera carreggiata.
La zona del Dharbat e’ caratterizzata anche dalla presenza di molti alberi d’incenso e nelle vicinanze, anticamente, vi era uno dei porti piu’ importanti per il carico di questa essenza, chiamato Khor Rouri.
Ora, considerati i giorni che ci mancano per uscire dal Paese, abbiamo fatto ritorno a Muscat, lungo l’interminabile strada del deserto, beccandoci purtroppo, una terribile tempesta di sabbia per oltre 250 km, che ci ha riempito il camper, ma di questo ve ne parlera’ Michele.
Un caro saluto a tutti ed a risentirci, quando avremo nuove cose da raccontare.
Anita

Sandvik
Grazie Anita per queste tue considerazioni sul Mondo Rosa Arabo, interessantissimo. Alla prossima e saluta Michele
Ciao Giulio

robocop
Bellissima testimonianza Anita, poco a poco ci stiamo erudendo sugli usi ed i costumi degli abitanti di questa meravigliosa terra. Che dire...meglio di un documentario!
andrea

da Anita e Michele 4Marzo2015 – aggiornamento n.48 ..ancora per pochi giorni da Muscat (Oman)
Carissimi noti ed anonimi amici che ci leggete, ciao.
Dopo il rientro a Muscat da Salalah, lungo i quasi 1040 km, come vi ha ragguagliato Anita e dopo aver viaggiato per quasi 240/260 km in una fastidiosa tempesta di sabbia, del temibile e vastissimo deserto del Rub Al Khali che ci ha, purtroppo, riempito il camper di tanta sottilissima sabbia, intrufolatasi dappertutto, ci siamo dovuti occupare anche del Visto iraniano per il rientro.

Come avrete inoltre notato, abbiamo dovuto rallentare i nostri aggiornamenti su questo Forum, a causa della fine del Giga di byte della nostra Sim omanita ed ora, dati i pochi giorni che ci rimangono prima di uscire dal suolo del Sultanato, per poter comunicare, dobbiamo appoggiarci alle poche WiFi che riusciremo a trovare. Per fortuna, eventi di rilievo riteniamo non ve ne siano stati, al di la’ del mio mal di gola, che per colpa di arie condizionate che qui vanno a manetta, mi sono preso (ma ora speriamo, debellato) e quello che vi stiamo per raccontare.

Parliamo del Visto. Esso ci ha tenuti impegnati per qualche giorno. Come avevamo gia’ riferito, alcuni Consolati, qui, hanno fatto, da poco, scelte diverse in materia di concessione dei Visti e d’altronde, chi gira per il mondo, deve sapere che le norme che regolano questo importante permesso, sono molto volubili e quello che valeva l’anno prima, non e’ detto che valga piu’ oggi.
Sed lex, dura lex, dicevano i Romani.

Come spiegatovi, ci siamo dovuti, come tutti, rivolgerci ad un’Agenzia locale, indicataci dal consolato, consegnare i passaporti, pagare ed aspettare 5/6 giorni, per poterli ritirare col Visto. Cosi’ abbiamo fatto anche noi. Anzi, di piu’. Noi ci siamo fatti fare pure una semplice fotocopia dei passaporti dall’Agenzia e per non ritardare la visita del paese, siamo nientedimeno partiti per Salalah. A dimostrazione della tranquillita’ che regna in questo paese dall’Islam gentile, come viene spesso identificato l’Oman. (tenete presente che da quasi un mese che ormai scorazziamo da queste parti, non abbiamo mai visto un posto di blocco, tipico di altri paesi arabi, ne’ una Police che ci abbia fermato per controlli) Ma… senza “passaporti”, nei pressi di Salalah, al sud, un solo posto di blocco, ma di militari omaniti, (per il confine con lo Yemen? Boh..) l’abbiamo trovato e ci han fermati, chiedendoci i passaporti.

Gli abbiamo esibito la fotocopia, gli abbiamo spiegato il perche’, ci han sorriso, salutati e fatti ripartire. In realta’ li abbiamo visti, piu’ intenti ed attenti ad ammirare i camper, che le nostre “fotocopie”..ah! ah!

Al rientro a Muscat pero’, come sovente puo’ accadere, malintesi o errori, sempre presenti, ci han messo a dura prova, per farli modificare.

Nel ritirare i documenti presso l’agenzia ed avendo la sana abitudine, di guardarci sempre dentro, mi ero subito accorto che il Visto, invece di portare 30 giorni di permanenza in Iran, ne portava solo 10.
Veramente un po’ difficile attraversarlo se non a tappe forzate e senza poterlo visitare, come era da programma.
Chiedo quindi al titolare dell’Agenzia, come mai, dal momento che nella domanda avevamo chiesto 30 giorni. Egli mi risponde che mi era stata fatta un’assicurazione solo per 10 giorni. (?) Il perche’ pero’ non e’ riuscito a dirmelo, poiche’ la Signora che aveva fatto la pratica era in vacanza per molti giorni.
Cerco di tenere la calma, ma chiedo cosa potrei fare per modificare tale permanenza. Mi dice che dovrei aspettare altri 5/6 giorni per rimandare i passaporti in Ambasciata.
Gli obietto che non posso, in quanto mi scadrebbe sia il Visto dell’Oman che l’assicurazione del Camper e che fra 3 giorni al massimo, sono costretto ad uscire dal suo paese. Mi guarda e mi dice che e’ dolente, ma quella e’ la prassi. Bene. Prendo i passaporti e corro immediatamente all’Ambasciata, con annesso consolato iraniano a circa 14 km di distanza.
Dopo esserci vestiti decorosamente (eravamo in T-Shirt) ed essendosi, Anita coperto il capo con un foulard (senza burka..) siamo usciti dal camper , fermi nel volerci far modificare subito l’errore commesso.

Questa volta, alla finestrella esterna dell’Ambasciata, sulla base della nostra richiesta, ci fanno entrare nell’Ufficio Consolare in cui spieghiamo il tutto.
Un funzionario, molto gentile e comprensivo, ci dice che al momento non puo’, perche’ manca il collega preposto e ci prega di lasciare nuovamente i passaporti e ripassare l’indomani mattina. Il giorno successivo, alle 9,30 ritorniamo nella Sede Consolare ed il responsabile, ci chiede prima di tutto scusa per l’errore commesso dall’Agenzia e ci conferma che effettivamente la domanda da noi compilata e la lettera d’invito, arrivata da Teheran, parlavano appunto di 30 giorni di permanenza in Iran e non di 10.

Aggiunge infine che per velocizzare la pratica, la modifica dai 10 a 30 gg. sul passaporto e’ avvenuta manualmente, ma che il Console, ha controfirmato a lato del Visto e che tale variazione, verra’ segnalata a tutto il circuito telematico dei confini iraniani, in modo da non avere contestazioni all’uscita.
Ringraziamo, accettiamo di bere un buon the e ripartiamo, finalmente con il Visto in ordine. Che fatica, pero’ ragazzi.
Purtroppo la burocrazia in questi viaggi e’ l’impegno piu’ importante e non se ne puo’ fare a meno se si vuol tornare a casa.
(nel punto raggiunto, piu' a Sud dell'Oman, una memoria )

Bene, finita una, ne e’ sorta subito un’altra.
Oggi pomeriggio, dei nostri amici tedeschi, conosciuti qualche giorno fa (la nostra rete di amicizie in questo viaggio, credeteci e’ diventata veramente notevole ed importante ai fini delle informazioni che possiamo acquisire ma che anche noi siamo riusciti a dare ad altri, insomma uno scambio reciproco, molto interessante. (C’e’ pero’ sempre qualcuno che e’ geloso e non da’ info), dunque, stavo dicendo che anche Betty e Gebhard, i nostri amici tedeschi, che stanno effettuando anch’essi il giro del mondo in 2/3 anni, ci hanno avvertito via Whatsapp che per effetto del Capodanno Iraniano, chiamato NoRooz, pare che il traghetto che collega Dubai con l’Iran, resterebbe fermo per ben 18 giorni, costringendo i passeggeri, quindi anche noi, a fare uno stop forzato negli Emirati.
Ora vedremo, come risolvere anche quest’altro problema. Mai disperare. A tutto c’e una soluzione…
Ho detto ad Anita di prepararsi ad una lunga nuotata…ah! ah!

(Video n. 24)
(..Salam Aleikum di 2 ragazze omanite..)

Va bene. Per adesso e  fra 2 giorni, usciremo dall’Oman e ci dirigeremo verso la Penisola del  Musandam,  a 525 km di distanza da qui. Poi, ci occuperemo del traghetto del ritorno.
Non sappiamo come e dove potremo aggiornare, cosi’ come pure quando rientreremo negli Emirati. Vi chiediamo quindi di aver pazienza, perche' potrebbero passare (speriamo di no) anche alcuni giorni, prima di risentirci con eventi interessanti.
Un caro saluto e la cordiale ultima buonanotte dall’Oman
Michele e Anita
(Video n. 25)
Video Riassuntivo dall'entrata all'uscita dall'Oman

PROSEGUE  NELLA 5^ ed ultima PARTE 

1 commento:

  1. da ultimo i miei complimenti! Sono un vecchio, di età e di esperienza, viaggiatore, con immutata voglia di viaggiare. Ho un Land Rover 90 del 1985 attrezzato per viaggi impegnativi. Rientrato dall'Africa due anni fa dopo avere fatto il periplo del continente in otto viaggi per un totale di 80.000 Km. Sto pensando di andare in Oman e vorrei approfittare della vostra cortesia per sapere esattamente il costo del traghetto a/r Bandar Lenghe Dubai per il fuoristrada passo corto e una persona. comprensivo di tutti gli "accessori" all'imbarco e allo sbarco. Ho notizie molto contrastanti in merito, e viaggiando solo, purtroppo mia moglie non mi può seguire,
    l'eccessivo costo del traghetto può farmi decidere una soluzione diversa.
    Grazie in anticipo.Roberto
    roberto.giovanardi@alice.it

    RispondiElimina