Tunisia - Viaggio in Camper - Ottobre 2010

Non possedendo alcuna prenotazione, sabato 2 ottobre, ci siamo presentati alla biglietteria della GNV, Grande Navi Veloci, nel porto di Genova ed abbiamo chiesto se c'era ancora posto sulla nave che partiva fra 3 ore per Tunisi. Alla risposta affermativa, abbiamo sborsato 473 euro, solo andata per un camper di 7 mt + 2 persone con cabina esterna e neppure un'ora dopo, eravamo a bordo.
Non prima di aver salutato l'amico Gero che, sapendo del nostro viaggio, era venuto a salutarci al Porto, cosa che ci ha fatto molto piacere, dal momento che non lo vedevamo da qualche anno.
(Puntuali alle ore 15,15, salpavamo per Tunisi. )

                             

Nave quasi vuota, contenente passeggeri prevalentemente franco/tunisini e franco/algerini e qualche turista francese, (per costoro, da Genova , il biglietto, costa meno che partire da Marsiglia), piu' un nutrito e "rumoroso" gruppo di motociclisti italiani su Harley Davidson.
Le 24 Ore di navigazione,sono proseguite su di un mare..semplicemente olio !!! A bordo, dopo circa 3 ore di navigazione, siamo stati invitati a partecipare all'esercitazione di un eventuale, mai auspicabile, salvataggio (ormai obbligatorio,da quando l'Europa ha approvato le norme che impongono alle compagnie di navigazione di effettuare esercitazioni di salvataggio, almeno una volta alla settimana).


Info Utili (al 4 Nov.2010)
Sulla m/nave Splendid della GNV, da Genova a Tunisi e viceversa, NON danno l'ENERGIA ELETTRICA ai CAMPER ,NE' si effettua l'Open Deck o il cosiddetto "Campeggio a bordo".
"Corre voce" che l'elettricita',  la "darebbero" sulla linea, Palermo > Tunisi... (da verificare, noi non l'abbiamo ancora fatta)


TUNISI
Sbarcati a Tunisi, dopo piu’ o meno, 2 ore di attesa, per espletare l'immane burocrazia doganale, ci siamo diretti dai nostri simpatici amici Lorenzo e Samira, conosciuti in Egitto a febbraio scorso ed ora contitolari del "Kite Blanko", moderno locale di KiteSurf direttamente sulla spiaggia di Cap Gammarth.

(il KiteSurf "Blanko")



(al Movenpick di Tunisi con Samira e Lorenzo)

Tre giorni di relax, trascorsi sulla spiaggia del " Blanko ", qualche birra e Wi-Fi gratuita col camper in sosta, nel grande parcheggio, di fronte all’Henry Village, oppure, all’interno dello stesso, regalando 5 Dt, alla Sig.ra… guardiana ).Ci siamo anche recati, in taxi, a visitare quel poco di rovine che sono restate di Cartagine assieme al suo significativo Museo e via verso il sud, non prima di esserci recati all'ambasciata libica di Tunisi, per cercare di ottenere i visti ed estendere le vacanze anche in Libia e visitare Leptis Magna, Sabrata, Gadames e, se possibile, il deserto dell'Acacus. Impossibile visitare questo paese. Sempre costoso e complicato, per la questione degli inviti, anche se, dicono, da 2 mesi a questa parte, non occorre piu' la scorta interna. Rinunciamo momentaneamente, ma non definitivamente...vedremo in seguito...


PENISOLA DI CAP BON
Salutiamo i nostri splendidi amici, Lorenzo e Samira, che hanno voluto onorarci, offrendoci una grandiosa cena al Movenpick di Tunisi ed il giorno dopo una gustosa grigliata di pesce sulla spiaggia del "Blanko" e partiamo per la penisola di Capo Bon.


Korbus
Ormai al buio e giunti nei pressi di Korbus, cittadina..oddio.. minuscolo, caratteristico agglomerato, noto per le acque termali, quasi abbarbicato sulla costa sud-ovest della penisola del Bon, (quasi in faccia a Tunisi, per intenderci) abbiamo deciso di pernottare nell’unico parcheggio del paesello, superato il centro, lungo l’unica strada, in salita, il cui proseguimento era per giunta interrotto, costringendoci, l'indomani mattina a tornare indietro.(vi sono anche ampi parcheggi, isolati, sul mare, a qualche km prima di arrivare nel paesino). Notte tranquillissima e calda.


Il mattino del 5 ottobre ripartiamo per il Capo, sbagliando strada, su indicazioni errate ricevute da persone del posto, le quali, molto spesso, nel darci le informazioni, confondono " a droite " (a destra) con "a gauche" (a sinistra), complici anche le sonore, incontenibili risate che scoppiano improvvise ad Anita,proprio in faccia allo spaesato interlocutore,(sapeste...che figure!!) il quale, preso alla sprovvista dalla richiesta di nostre informazioni e molto probabilmente non conoscendo la risposta da darci, inizia a fare smorfie di circostanza, assumendo facce talmente comiche e prendendola molto da lontano pur di sforzarsi nell'esaudire le nostre richieste...al che mi ci metto anch'io che, data la situazione di precaria sosta forzata al lato della strada, pur a bassa voce inizio a mormorare ...addio..anche stavolta abbiamo beccato uno che non sa niente....ed Anita, a questo punto, ormai al colmo, scoppia in incontenibili risate e..vedi sto' povero Cristo, che inizia pure a guardarsi intorno...come per chiedersi se per caso e' oggetto di un ipotetico "scherzi a parte ". A questo punto,la cosa inizia a diventare talmente tragicomica che mi tocca d'impeto,ringraziare, salutare, ingranare la marcia e partire veloce, pur di toglierci da questa insolita ed imbarazzante situazione. Il fatto divertente e' che, Anita, non riuscendo piu' a contenersi dallo stoppare il riso, ormai giunto allo stadio di..lacrime, contagia a tal punto anche me, che scoppio a ridere anch'io.. e vi lascio immaginare cosa sembriamo... Purtroppo e' da segnalare che non e' la prima volta che questo accade.
Nostra figlia infine, dice che prima o poi riusciro' a far parlare sua madre, addirittura con un cammello.. eh! eh! Vedremo...
Kelibia
L'indomani, superiamo il Faro di Capo Bon e ci dirigiamo a Kelibia, dove sostiamo, a pochi metri dalla spiaggia, dinanzi al Ristorante "El Mansour" raccomandatocelo anche da Amandine, nostra amica francese e di fronte al grande villaggio della GOING, in questo periodo chiuso.
E' quasi mezzogiorno e non ci restava che entrare a provare questo raccomandato ristorante.
Buon servizio e pranzo a base di pesce, non c'e' che dire, servitoci per giunta su una invidiabile terrazza sul mare, dove venivamo di tanto in tanto spruzzati dalle gocce dei marosi che s'infrangevano di sotto.
Il costo e' stato naturalmente commisurato al luogo ed al servizio e non e' certamente quello che si spende normalmente per mangiare il pesce in Tunisia… in sintesi….e’ costoso. Il locale ha anche il Wi-Fi a 3 Dt all'ora.





Info utili: ( a ottobre 2010)
Costo del Pesce:
Branzino (loup) e Orata (dorade)al Kg:
a)pescati 22/26 Dt (10/12 euro);
b)da allevamento in mare 10/12 Dt (5/6 euro);
- Gamberi (mazzancolle) 28 Dt al Kg (14 euro)
- Calamari 15 Dt al Kg (7,50 euro)
- Aragosta:
- al mercato 50/60 Dt (25/30 euro)al Kg(se si trova ed in base al periodo)
- al ristorante 100/120 Dt (50/60 euro)al Kg.
- al Carrefour di Tunisi 95/100 Dt
Il miglior periodo di pesca, va da marzo a settembre.
Pane: 1 Dt a baguette.
Frutta al Kg: pere 2 Dt.
Agrumi al Kg: arance 1,2 Dt; Clementine 1,8 Dt
Cambio valuta (ott.2010) : 1 Euro = 1,912 Dinari circa (non si pagano commissioni ed a volte chiedono il passaporto).
Costo di una Sim Tunisina (per Cellulare) 5 Dt di cui 3 Dt di traffico (conveniente anche per telefonare in Italia)(Effettuano Fotocopia del Passaporto)
Se si vuol risparmiare ulteriormente, recarsi ai negozi "Publinet" (telefoni pubblici)


Dopo lunghe e salutari passeggiate a piedi nudi sulla bella e deserta spiaggia di Kelibia,sotto un caldo che segnava oltre 34 gradi, l'indomani mattina siamo ripartiti per Hammamet.
HAMMAMET
(Hammamet: turisti su dromedari)

Parcheggiato il mezzo, direttamente sotto le mura della Medina, nell'apposito parking adiacente la spiaggia e dopo aver dato 4 Dt, richiesteci dall’omino, identificatosi, quale guardiano (abusivo?), abbiamo iniziato ad esplorare le viuzze della Medina stessa, ammirando i variopinti negozietti e uscendo in fondo, dove si trova il grande cimitero islamico e quello piccolissimo cristiano.
In un angolo di quest'ultimo e' sotterrato Bettino Craxi.
Dopo una salutare passeggiata sulla lunga spiaggia di Hammamet, ormai sera, abbiamo preferito non dormire in quel parking, perche', essendo l’indomani venerdi', noto giorno di festa in un paese islamico, la serata poteva essere caratterizzata da molto casino di gente a spasso e ci siamo quindi avviati al camping di Nabeul.


NABEUL
Quasi al buio, abbiamo a malapena centrato, la strettissima porta di entrata del Campeggio che si trova, all’inizio del paese, provenendo da Hammamet e distante 10 km da quest’ultimo.
Occorre svoltare a destra, prima dell’Hotel Slovenia, (visibile) ed in questa via, dopo 100 mt circa, a sinistra, superato l’Hotel Les Jasmine di cui fa “pendant” c’e’ il portone d’entrata al campeggio tutto avvolto da edera.
Appena all'interno, data forse l’ora tarda, abbiamo notato un cospicuo affollamento di altri mezzi, soprattutto Toyota e Nissan 4x4, fruitori di deserto, con quasi tutte le anguste piazzole gia’ occupate ed il risicatissimo spazio di manovra, causa gl'innumerevoli alberi di ulivo, molto bassi e con rami fluenti, che impedivano ad un camper alto e lungo come il nostro, di potersi posizionare per la notte.


Non ci restava che uscire e l’abbiamo dovuto fare, addirittura a marcia indietro per mancanza di spazio di manovra, decidendo di continuare a fare sosta libera sul lungomare, (basta solo proseguire per 300 mt circa, sulla stessa strada del campeggio,verso il mare ed arrivare al termine della stessa) dove un Rapido di un francese, era appena giunto, uscendo dal camping per gli stessi nostri motivi. A fianco ci sono gli scavi di Neapolis.
Notte tranquillissima, ma ancora molto calda, anche se dormendo sul mare, pensavamo che una leggera "brezzolina" potesse allentare la calura. Nulla, c'era calma piatta.
…..continua….
Svegliatici di buon’ora e salutata la coppia di francesi col Rapido, siamo ripartiti per il sud della Tunisia, ritornando ad Hammamet e prendendo l’autostrada. Tutto bene, fin quando si viaggia in “autoroute”, ma, al termine di essa e con l’inizio della strada normale, la media della velocita’ scende notevolmente, fra camions lenti, Peugeot d’epoca, carretti, asini, trattori agricoli ed altro.


EL JEM
Giungiamo ad El Jem per ammirare il ben tenuto piccolo "Colosseo” , gioiellino romano del 238 dopo Cristo, che attira molti turisti e sostiamo nel parcheggio fuori l’anfiteatro, costo 1 Dt, ma si puo’ comunque, parcheggiare in vari altri posti, intorno al sito)

(l'anfiteatro di El Jem)
 
Terminata la visita al bellissimo anfiteatro, ci siamo recati, a piedi, al suo importante Museo distante circa 700/800 mt. Caldo sempre piu’ forte che sfiora i 34 gradi.
Ripartiamo dopo pranzo (a volte il condizionatore del Ducato e’ un vero rifugio) incamminandoci verso Sfax .


SFAX
Arriviamo in questa citta’ in pieno orario di rientro dal lavoro e quasi al buio. Non vi dico che caos. A passo d’oca, ci siamo diretti in “Centre Ville” al parking sotto le mura della Medina, conosciuto da tutti come “Bab du Wan” che per la misera somma di 0,50 Dt, ci han fatto entrare.


Di li’ a poco, si avvicinano 3/4 giovani che oltre ad offrirsi di lavare il camper, cosa che cortesemente abbiamo declinato, ad una nostra domanda sulla sicurezza per la notte, ci rispondono che li’ si puo’ dormire tranquillamente, ma che dall’altra parte della strada, c’e’ un parcheggio proprio di fronte alla centrale di Polizia e qualora volessimo, possiamo passarla anche custoditi.
Mi preoccupo quindi di andare a fare un opportuno sopralluogo ed avendo ottenuto anche dal poliziotto di guardia, la risposta affermativa entro col camper.
Appena terminato di posizionarmi e giusto il tempo di chiedere ad un distinto Signore che transitava nei pressi, di indicarci un buon ristorante di pesce alla griglia all’interno della Medina, vedo che si avvicina un tizio che, qualificandosi, quale guardiano del parking, mi dice di andar via immediatamente, perche’ asseriva di aver avuto ordini dal Comandante la Gendarmerie di Sfax , che tutte le autovetture con targa italiana, francese, tedesca, algerina, libica, marocchina ecc. ecc. non possono sostare in quel parcheggio, ma solo ed esclusivamente auto con targa tunisina. Gli dico che prima di entrare, avevo avuto la risposta affermativa di quel poliziotto di guardia, indicandoglielo e che sono disposto anche a fargli vedere i nostri passaporti, ma costui..nulla.. sempre a ripetermi di uscire.
Chiamo quindi il poliziotto che si avvicina ed inizia a confabulare con il “guardiano”, ovviamente in arabo. Vedo che di li’ a poco il poliziotto, molto contrito e chiedendomi scusa, mi prega di uscire. Gli dico che obbedisco e che capisco che tutto cio’ e’ dovuto ad un fattore di sicurezza, ma non pensiamo proprio di avere dei “ visi da terroristi”, essendoci inoltre offerti nel voler esibire tutti i documenti necessari alfine di una corretta identificazione. Egli si scusa nuovamente, allarga le braccia, come per dirmi, “ordini superiori” (si ma da un… guardiano? ..penso io… mah!!)
Siamo quindi dovuti uscire da quel parcheggio.
Dopo alcuni giri nell’incasinato Centro di Sfax, non trovando di meglio, siamo dovuti rientrare nel parcheggio precedente, quello sotto le mura della Medina, ormai vuoto, posizionandoci in modo da poter trascorrere la notte.
Per nulla scoraggiati, dico ad Anita di prepararsi che si va a mangiare un bel pesciotto alla griglia, proprio dove ci aveva suggerito quel distinto Signore.. che peraltro ci era restato pure male, scusandosi anch’egli con noi per la veemenza del ..guardiano suo concittadino.
Serata ottima. Ristorante abbastanza pulito, 2 branzini alla griglia da leccarsi le dita, con contorni diversi, (solita, onnipresente, piccantissima e gustosa “harissa”) costo totale di 23 Dt, cioe’ 5,75 euro a testa !!! (Ristorante “Boundaya”, provenendo a piedi dal vicinissimo parcheggio, transitare dalla 3^ porta di entrata alla Medina, svoltare subito a sinistra e dopo neppure 50 mt,sulla destra, si trova il Ristorante)
In compenso, abbiamo dormito male, non per la paura, ma per il caldo insopportabile..nonostante i 4 ventilatorini dell’ amico Dino abbiano funzionato quasi tutta la notte. Scirocco?
Ripartiamo al mattino di buon’ora, anche per uscire, prima dell’inizio del caos mattutino di questa citta’, (nella quale, se possibile , la prossima volta, eviteremo la sosta), la seconda per grandezza, dopo Tunisi e continuiamo il viaggio verso sud, direzione l’isola di Jerba.. che date le temperature.. gia’ pregustiamo rinfrescanti bagni.
…..continua…..
TRAGHETTI A LE JURF
A pomeriggio inoltrato arriviamo a Le Jurf, il paesino d'imbarco per trasbordare su "l'Ile de Jerba" e con appena 3 DT (euro 1,50) saliamo direttamente a bordo del baby-traghetto che in 15 minuti, ci trasporta (il servizio dei traghetti, e' ininterrotto, 24 ore su 24).
(a Le Jurf, sul traghetto che ci portera' sull'isola di Jerba)

“ ILE DE JERBA “
Giunti su Jerba,l’attraversiamo quasi tutta in obliquo, recandoci nella "Zone Turistique" dietro al Faro di Rass Taguerness, dove ci sono ampi parcheggi vicinissimi al mare e delle ampie e distese spiagge per fare “jogging”.
Ovviamente zona di Hotel e Villaggi turistici, con una forte affluenza di francesi, italiani e russi,ormai anche loro li troviamo dappertutto.
Tre giorni di relax, associati a lunghissime passeggiate e corse lungo le sterminate spiagge, con temperature sui 33/35 gradi, acqua calda e massima tranquillita' notturna, con visita finale al capoluogo “ Houmt Souk” distante 25 km circa, ma almeno per noi deludente.


MIDOUN – Rubinetti pubblici per l’acqua
A Midoun, il paesino a circa 6 km dal Faro in cui sostavamo, siamo andati a fare acqua ai 3 rubinetti pubblici che ci sono sulla strada fra Midoun e Aghir, un km dopo la stazione dei taxi.


AGHIR - Campeggio
Per lo scarico della cassetta, ci siamo recati al campeggio, l'unico per giunta, che c'e' all'entrata di Aghir, chiamato (come tutti)..Centre des vacances et de…( bagni sporchi e fatiscenti...personale non molto disponibile... e' statale!!) costo 10 DT.
....continua...
ZARZIS
Martedi’ 12 Ottobre, ci siamo successivamente spostati a Zarzis, (all’inizio ed alla fine del Ponte Romano, c’e’ il controllo di Polizia) nel quale non ci sono rubinetti di acqua pubblici, come a Midoun, ma in paese c’e’ un moderno cafe’ con Wi-Fi internet, gratuito e senza pwd,(ma bisogna almeno ordinare una bibita) dove abbiamo prenotato la nave del rientro per il 4 novembre. Pernottamento libero sul lungomare. Intensi scrosci di pioggia tropicale, durante la notte, ma al mattino, cielo terso e temperature sui 29/30 gradi.
Dopo una quindicina di giorni di vacanza sulla costa, abbiamo deciso che i restanti 15 gg. li avremmo dedicati alla scoperta del decantato deserto tunisino.


CHENINI
Partenza quindi in direzione di Tataouine per proseguire verso Chenini, giungendovi nella tarda mattinata e visitare la moschea dei 7 dormienti...a qualche km sopra il paese.
All’inizio di Chenini, stazionano normalmente dei ragazzi che aspettano i turisti,per offrirsi come guida. Noi abbiamo scelto Boubacher, un 18 enne, sveglio e preparato che per 10 Dt (circa 5 euro) ci ha accompagnato, all’interno del cimitero berbero e ci ha spiegato la storia della moschea e la… leggenda dei 7 dormienti, oltre alla visita della sorgente d’acqua che sgorga dalla montagna.


(Chenini, la mini-moschea dei 7 dormienti, col minareto pendente).

MATMATA
Terminata la visita a Chenini, al pomeriggio partiamo per Matmata, percorrendo la strada interna via Ghoramsen e Beni Keddach, piu’ corta, ma disagiata e collinosa.
Giunti in questo paese, reso famoso dalla Saga dei films “Star Wars” di Lucas (ma le varie edizioni, sono state girate anche in altri luoghi della Tunisia, quale Nefta, Chenini, Douz, ecc.) siamo stati “accerchiati” da ragazzi/guida. Il turista e’ veramente una preda. Qui abbiamo scelto Mohammed, un 23enne per giunta molto raffreddato che per 12 Dt, ci ha introdotti nelle case troglodite, visita del museo berbero (3DT) e dei luoghi del film ed infine al Belvedere.
Insomma… il canonico giro…


Non avendo Matmata un camping, siamo andati a dormire, nel parcheggio gratuito dell’hotel “Diar el Berber”, (indicatocelo dalla guida) che si trova sulla strada per Douz. Esso offre anche il Wi-fi internet gratuito ed accessibile senza pwd a tutti, ma al mattino molto disturbato per via dei Bus turistici che partono e/o arrivano presto. E’ preferibile dormire quasi all’entrata del paese, nel parcheggio sterrato sulla strada, poche decine di metri prima di giungere alle case troglodite, oppure e’ concesso sostare anche davanti alle case.
(Visita al museo berbero all'interno delle case troglodite di Matmata)

DOUZ – La Porta del Sahara
Il 14 ottobre, al pomeriggio, raggiungiamo la mitica Douz…denominata la “Porta del Sahara ” ed anche famosa, perche’ ogni anno dal 24 al 28 dicembre, si svolge il piu’ importante “Festival Internazionale del Sahara “.
Essa viene’ inoltre ritenuta, una delle piu’ importanti oasi della Tunisia. in cui si produce la migliore qualita’ di datteri, i famosi Deglet Nur.
Ci indirizziamo quindi al Camping Desert Club, fondato da un italiano di Modena, immerso in un palmeto, tenuto in perfetto ordine dall’attivissimo e disponibilissimo Brahim, quale attuale “gestore”.
(Douz - Camping Desert Club)

Riteniamo questo camping uno dei migliori della Tunisia, in fatto di pulizia e di tranquillita’. L’unico neo, lamentato anche da altri fruitori, prevalentemente 4x4 di tutte le nazionalita, e’ il fatto che non abbia un Wi-Fi internet , considerato che ormai quasi tutti, viaggiano con un netbook a bordo e desiderano comunicare.
Posizionatici in un abbondante spazio, abbiamo deciso di utilizzare, per la prima volta lo scooter, ma avremmo potuto anche farne a meno. In effetti, riteniamo sia stato un errore portarcelo, soprattutto in un Tour itinerante, dove, da quando siamo giunti in questo Paese, non abbiamo mai avuto la necessita’ di tirarlo giu’ dal garage. Pensiamo che col camper, qui, si possa andare dappertutto e la moto e’ stata e supponiamo lo sara’ anche per i restanti giorni, solo un peso portatoci appresso. Vedremo.
In questa unica occasione, la moto, comunque, ci ha permesso di attraversare una parte dell’oasi e di recarci alla cosiddetta, simbolica “Porta del deserto ” ove, appena giunti, ci siamo trovati di fronte ad un nutrito numero di dromedari e di neri cavalli arabi, bardati di tutto punto, che partecipavano alle iniziali riprese del futuro film che  al momento non si conosce bene , come si chiamera', (o "Sete Nera" o "il Principe del Deserto") diretto dal famoso regista francese Jean Jacques Annaud,  lo stesso che diresse magistralmente “ Il Nome della Rosa ”. Fra i protagonisti, qui dicono,che dovrebbe esserci  Antonio Banderas.
Poi, ci siamo diretti alle grandi dune per scattare qualche foto e “respirare” la silenziosa atmosfera del deserto.

(Douz - su una duna del deserto)



“CHOTT EL JERID “
L’indomani, terminato l’omaggio alla rinomata Douz, attraversando il pittoresco ed esteso “ Chott el Jerid” meglio conosciuto come il lago salato, situato a 17 metri sotto il livello del mare e famoso per i miraggi che si manifestano sulla sua bianca superficie di sale….

(l'attraversamento del " Chott el Jerid ")

siamo giunti a Tozeur.
TOZEUR
Questo centro di origini berbere, conosciuto per i manufatti di argilla, creati ad uno ad uno da mani artigiane e meglio conosciute come “ mattonelle decorative” che molte antiche abitazioni della Medina ed altri edifici, anche moderni, esibiscono in armoniosi mosaici e’ centro di un vasto Governatorato.


Tozeur - Lavorazione artigianale di oggetti di argilla)

Qui abbiamo campeggiato al “Beau Reves” un camping, con bagni abbastanza puliti, docce calde/fredde, scarico WC e carico acqua ed abbastanza ombreggiato a poche centinaia di metri dal Centro (2 pers. + camper 16 DT).
Inoltre, a circa 150 mt, uscendo dal campeggio, a sinistra, in una palazzina che funge da Direzione/Reception, offrono anche la connessione Wi-Fi internet gratuita.
A Tozeur, abbiamo anche incontrato Sonia e Andrea, 2 nostri vecchi amici genovesi, conosciuti in Marocco, qualche anno prima, assieme a Franca e Gianni e Claudia e Oscar, altre 2 coppie di camperisti, rispettivamente di Modena e di Genova conosciuti qui per la prima volta.
Essi pero', l’indomani, partivano per la visita di Nefta. Abbiamo quindi deciso che noi avremmo visitato Tozeur e poi ci saremmo reincontrati piu' avanti a Tamerza o a Mides.. fra le montagne al confine con l'Algeria.
CHEBIKA
Siccome avevamo acquistato una Sim telefonica tunisina, ci siamo tenuti in contatto, reincontrandoci successivamente alla caratteristica oasi/cascata di Chebika, che abbiamo visitato, pernottando, poi , nello spazio (unico) in cui parcheggiano tutti i fuoristrada trasportatori di turisti.
TAMERZA
Assieme, abbiamo quindi proseguito per Tamerza, ove abbiamo ingaggiato Farouk, una giovane e conosciuta guida locale, parlante un buon italiano che, dopo aver contrattato il prezzo, 60 DT a camper per tutta la giornata, l'indomani mattina verso le 8,30 e' venuto a prenderci, dal parcheggio sulla strada, sovrastante l’Hotel les Cascades , dove avevamo pernottato, portandoci al Canyon di Mides.
MIDES
A Mides, abbiamo visitato le antiche rovine del paese, vecchi ruderi abbarbicati sullo strapiombo del Canyon e siamo, poi, scesi, percorrendo il lungo letto del suo fiume, fra le imponenti pareti,con Farouk che, alla fine, ci ha fatto percorrere anche vari orti, fra le oasi, contenenti numerose coltivazioni dei tipici peperoncini dai quali si realizza la piccantissima " harissa".
...continua...
Al termine di questa lunga escursione, nel ritornare ai camper, abbiamo sentito un forte colpo, provenire dalla vicina strada e la nostra guida, ha iniziato a correre, esclamando che forse qualcosa poteva essere successo dopo quella curva. Ho iniziato ad avvicinarmi anch'io a passo svelto ed infatti dietro quella curva era accaduto un incidente.


Da lontano gia’ si vedeva un trattore agricolo con un carrello, fermo in mezzo alla
strada e la sagoma di uno scooter infilato proprio sotto di esso.
Nell'avvicinarci sempre di piu', si scorgeva, purtroppo, anche un uomo riverso per terra sul lato destro del trattore, che non dava apparenti segni di vita.


Farouk ed altri accorsi hanno chiamato i soccorsi ed io mi ero accorto di avere, inavvertitamente la fotocamera accesa in modalita' video, che aveva ripreso, sia pur confusamente, lo scooter sotto il trattore e che lo stesso stava per essere spostato da luogo dell'incidente, piu' altre persone presenti. Poi l'arrivo dell'ambulanza (molti minuti dopo, data forse la distanza) e sapere da Farouk che quel poveretto era un suo parente, anch'egli guida ufficiale e che purtroppo per lui non c'era piu' nulla da fare. Aveva circa 45 anni e lasciava la moglie con tre bambini, di cui l'ultimo di pochi mesi.
Tutti molto dispiaciuti, abbiamo ripreso i camper ed abbiamo proseguito i nostri giri, recandoci verso Redeyef per ammirare in montagna, alcune conformazioni rocciose e la famosa pista di Rommel, che ormai non esiste piu' perche' tutta asfaltata.
Siamo poi tornati in Tamerza per pranzare e completare, al pomeriggio, l'altra ed ultima escursione.
Nel primo pomeriggio, pero' ritorna Farouk con alcuni Signori, identificatisi, come i parenti della vittima e ci dice di pazientare, poiche' la polizia lo ha convocato circa l'incidente del mattino. Egli aveva pero' anche raccontato ai parenti ed alla polizia, che un turista aveva filmato qualcosa,0 successivamente all'incidente, ed il Comandante la "Garde" locale, desidera vedere tali riprese, perche', a loro dire, chi guidava il trattore, aveva asserito che lo scooter, non era finito sotto il mezzo agricolo, ma il poveretto, era andato a sbattere da solo contro un palo della luce.


Ho momentaneamente lasciato moglie ed amici, recandomi con Farouk ed i suoi parenti, presso il locale Comando della "Garde Nationale", dove ho fatto vedere cosa risultava dalle riprese. I parenti presenti, dopo aver visto il video, hanno aggiunto che quel filmato valeva piu' di qualsiasi parola ai fini della verita' su dov'era posizionato lo scooter.
Ho dato loro una copia dell'intera sequenza video su DVD, ho salutato il Comandante la Guardia Nazionale, ho rivolto ai parenti presenti le piu' sentite condoglianze a nome di tutti noi e sono ritornato al camper.
…continua….
Le 3 escursioni con Farouk, si sono dimostrate molto interessanti, oltre che per i percorsi diversi ed insoliti in cui ci ha condotto, anche per la preparazione e le informazioni "aggiuntive" sulla vita sociale, abitudini, usanze, tradizioni e quant'altro attiene ai popoli di quell'area visitata..prevalentemente berberi, che egli ama integrare.


(Fra le rovine dell'antica Mides)



Nuova Strada per Gafsa
Il giorno successivo e siamo al 19 ottobre, siamo partiti per Gafsa, percorrendo la nuova strada piu’ corta, ma non ancora segnalata dalle guide stradali, che inizia subito a destra dell'incrocio con Chebika, in pratica, prendere la direzione del cartello che indica " Sagdoudi “. La strada piu’ lunga che passa per Redeyef e Moulares, era in fase di ristrutturazione, quindi molto accidentata e noi l'avevamo in parte percorsa quando siamo andati a vedere la pista di Rommel, essa comunque e’ piu’ panoramica, ma montuosa e con molte curve.

METLAOUI
Nel raggiungere Gafsa, ci siamo fermati per il pranzo a Metlaoui, dove nella locale stazione dei treni, abbiamo visitato il famoso ed antichissimo, trenino rosso, meglio conosciuto come il "lazard rouge". Esso effettua un solo breve viaggio al giorno nelle miniere di fosfati e parte alle 10 - 10,30 - costo 20 Dt a persona (10 euro).
GAFSA
Alle 16,00 circa siamo giunti a Gafsa, recandoci al Carrefour prima (e' in Centro, sulla strada e non ha parcheggi adatti ai nostri bestioni...arrangiarsi alla bell'e' meglio) ed al Camping "El Hassan " dopo.
Il campeggio si trova a circa 3 km prima di Gafsa, sulla strada proveniente da Tozeur e c'e un grosso cartello che lo indica (dopo il cartello, bisogna percorrere un altro km circa girando poi a sinistra. Davanti al cancello, normalmente sempre chiuso con una catena, suonare.)

Camping ombreggiato,con discreti bagni, lavatrice, docce calde/fredde, carico/scarico e con annesso Cafe',(senza Wi-Fi internet, ne' connessioni di altro genere) oltre a ristorante ed albergo.Costo 15 Dt al giorno. In questo camping abbiamo dormito da ..Dio, perche' in campagna, lontano dai rumori del traffico e soprattutto..miracolo...non c'e' nei dintorni il... Muezzin che alle 5 del mattino...fa gracchiare gli altoparlanti.. Ahahhhhh!!!
Gafsa, non ha, a ns/ avviso, alcuna rilevanza storico/archeologica, ma e’ rinomata per la produzione di pistacchi e noi abbiamo sostato in questa citta’, essendo essa sulla strada per Sbeitla, per rifornimenti viveri e per entrare in un camping e fare carico, scarico e pulizie varie, dal momento che l’ultimo campeggio in cui eravamo entrati,era stato nella lontana Tozeur.

Info utili:
in Tunisia, come in “quasi” tutti gli altri paesi “islamici”, i siti di YouTube, Vimeo e quelli analoghi, contenenti prevalentemente “video”, scordatevi di poterli vedere: sono semplicemente oscurati da un’autorita’ governativa. A Google, Facebook ed altri si puo’ accedere….ma… verificare paese per paese.
…continua…


SBEITLA
Il 21/10 , al pomeriggio, arriviamo a Sbeitla. La cittadina, non ha un “Centre de Vacances e de Jeunesse”, come vengono denominati qui i campeggi ed abbiamo pernottato, nello “slargo” accanto alla Stazione di Servizio Total, a poche centinaia di metri dall’ingresso del sito archeologico.


Purtroppo, dopo le 4 di notte, l’amico camperista di Modena, il cui veicolo sostava in mezzo al nostro ed a quello di Andrea, e’ dovuto scendere di soprassalto, per mettere in fuga 5 loschi individui, che avevano gia’ tagliato i legami che reggevano lo scooter, posizionato sul portamoto, dietro al suo camper, per rubarglielo.


In realta’ verso le 3, anche noi avevamo sentito bussare leggermente alla parete del nostro camper ed Anita che ha sempre avuto un “sonno leggero”, mi ha svegliato ed io ho letteralmente “ ringhiato”, urlando forte, chi fossero e cosa volessero. Poi piu’ niente.
Pensiamo stessero “ verificando” la profondita’ del nostro sonno, per passare poi ad aventuali “azioni”.


A dir il vero, Farouk, la ns/ guida di Tamerza, ci aveva avvertiti che nelle localita’ di Kasserine e Sbeitla,essendo zone povere, all’interno della Tunisia, circolavano alcuni “voleurs” (ladri).
A Sbeitla, il cui sito romano, suggeriamo di visitare, e’ quindi preferibile passare la notte nel parcheggio, chiuso e custodito dell’Hotel Flavius, sempre a poche decine di metri dal sito stesso, a 15 Dt.
Il costo per la visita alle rovine e’ di 5 Dt a testa piu’ 1 Dt per fare le foto.


KAIROUAN
Il giorno successivo, giungiamo a Kairouan nel tardo pomeriggio, e seguendo la moto di un gentile tunisino che si era prestato a portarci, siamo giunti alla “ Maison de Jeunes “ Centro Sportivo che ospita anche i camper al costo di 10 Dt al giorno (4 Dt a cranio + 2 per la corrente) con bagni (abbastanza indecenti) per scarico, ma mancanza di un rubinetto accessibile per il carico e dovevano esserci anche le docce calde, poi risultate chiuse. In compenso, c’e’ un Internet Point, (orario 9/14 – 15/18) per i ragazzi del Centro, a cui per pochi centesimi di dinaro all’ora , puo’ essere utilizzato anche da noi.

Noleggiato un taxi (in Tunisia, costano pochissimo) e con un euro, ci siamo fatti portare al “Sindycate d’initiative” in pratica la loro “pro-Loco, per trattare una Guida, parlante anche italiano, dal momento che le “Fause Guide” , le false guide, onnipresenti, che si offrono in ogni angolo, quasi sempre, accampano bugie nel portarti a visitare aspetti storici ed archeologici del luogo, spesse volte dicendo: “oggi sono chiusi”. A loro interessa farti fare il giro dei negozi dgli "amici" , per poi passare ad incassare “il pizzo” che in quasi tutti i paesi africani e/o islamici, viene riconosciuto.
Il costo della Guida Ufficiale e’ pero’ di 20 Dt ogni ora e mezza (quasi il doppio di una falsa guida)

Abbiamo quindi visitato per circa 4 ore e mezza i luoghi piu’ importanti di Kairouan, considerata la 4^ citta’ santa dell’Islam, con la sua Grande Moschea, i bacini degli Aglabiti, l’antichissima Medina, il mausoleo e molto altro.. come il “Bir Ruta” quel disgraziato luogo, situato al 1° piano di un edificio, in cui uno "sgarrupato" Dromedario, tutto bendato, gira perpetuamente intorno ad un pozzo d’acqua, per… dar da bere agli assetati…pensereste voi..ed invece no…secondo noi, solo per la “gioia” dei turisti.
Al pomeriggio, per fare “promenade” in centro, ci siamo spostati all’Hotel Continental, che si trova di fronte al Sindycate d’initiative, nella zona dei bacini aglabiti, Anche qui, solo elettricita’, carico e scarico acqua, ma senza docce calde e con Wi-Fi internet gratuito nella hall: 20 Dt al giorno.
(Al Continental, vi e’ pero’ molto rumore da traffico (sera e mattino) e qualche…. zanzara in piu’)


DOUGGA
Dopo 2 notti a Kairouan, si parte per il bel sito archeologico di Dougga.
Percorsi circa 220 km, giungiamo in serata a Teboursouk, piccolo e sperduto paesino a circa 6 km da Dougga, per pernottare gratuitamente nel minuscolo parcheggio antistante la Polizia, accolti dalla stessa con molta simpatia e cordialita’, dal momento che nei parking del sito archeologico, da qualche anno, non permettono piu’ di trascorrere la notte (per “securite’ dicono loro).


Per coloro che volessero comunicare con parenti e amici, via Skype o Messenger o altro, anche a Teboursouk, vicino alla Moschea che si trova (e si vede) ad un centinaio di metri dal parcheggio della Polizia, un Internet Point ad 1 Dt all’ora (cioe’ mezzo euro).


Recatici il giorno dopo a Dougga, abbiamo contrattato la visita con Muna, una giovane donna, laureata in archeologia, parlante italiano, che a 25 Dt (cioe’ euro 12, 50) ci ha portati in visita all’Anfiteatro, il Partenone con colonne monolitiche, il Foro, le Terme di Caracalla, la Casa del Trifoglio e tanto altro, illustrandoci,doviziosamente il loro utilizzo.
Pare, infine, che Dougga, sia l’unica citta’ romana, costruita sulla sommita’ di una montagna. Magnifico sito archeologico, molto ben conservato ed assolutamente meritevole di una visita.
(Dougga)

CHEMTOU E BULLA REGIA
Dopo la visita di Dougga, ci siamo salutati con gli amici camperisti ed abbiamo proseguito il viaggio, da soli, per la visita del Museo di Chemtou ed il sito archeologico di Bulla Regia, mentre loro, ormai qui da 2 mesi, li avevano gia’ visitati ed erano diretti verso Tunisi.
Al pomeriggio, dopo aver percorso circa 95 km, siamo giunti al Museo di Chemtou, posto alquanto isolato fra le colline, visitandolo (costo soliti 5 Dt a testa + 1 Dt per le foto) e restando entusiasmati per i tanti reperti in mostra.
Abbiamo chiesto ed ottenuto di pernottare, davanti al Museo per la notte, dal momento che, anche nei parcheggi di Bulla Regia, distante circa 20 km, non permettono piu’ di restare a dormire.
Verso le 21,00, abbiamo avuto la visita della “Garde Nationale” , la quale ci ha chiesto i Passaporti per la normale e doverosa identificazione e ci ha ulteriormente tranquillizzati, augurandoci di trascorrere una serena notte, in fatto di securite’.
Dopo una piovosa notte ed una freddina mattinata, siamo partiti per visitare il sito archeologico di Bulla Regia.
Anche qui, soliti 5 Dt + 1 per le foto e visita di questo esteso sito, ma con pochi e valide strutture ancora in piedi, Anfiteatro e Terme in primo luogo, per il resto…tanti ruderi..
Abbiamo terminato abbastanza presto la visita, anche per un leggero freddo,comunque pungente e siamo ripartiti per Tabarka.


TABARKA
Citta’ sul mare, (un po’ fatiscente) a pochi km dal confine con l’Algeria. Rinomato porto di Pescatori, una volta conosciuto come “Centro delle aragoste” per via della pesca di questo crostaceo, effettuato nella lontana isola de la Galite, meglio conosciuta come la “zona del Mammellone”, in cui in passato, molti pescherecci siciliani, venivano sequestrati dalla Guardia Costiera tunisina, perche’ colti a pescare di “frodo”. Ora con gli accordi (leggi soldi) del governo italiano e della Comunita’ europea, pare che tutto fili liscio.


Siamo giunti in questa citta’, sotto un diluvio d’acqua, che ha proseguito per altri 2 giorni.
Ci siamo quindi diretti al Porto e non ci siamo fermati, laddove ci sono i parcheggi a pettine in cui si puo' sostare gratuitamente, ma abbiamo alzato la sbarra che c’e’ davanti alla “Garde Nationale” ed abbiamo costeggiato tutto il porto, arrivando davanti alla palazzina blu della “Capitanerie du Port” ed al Ristorante “ Toutà” . Abbiamo allacciato la corrente ad una colonnina delle barche e fatto il pieno d’acqua al camper ai medesimi rubinetti e ci siamo “acquattati” nel mezzo, in attesa che terminasse il diluvio.
Ebbene, al raccomandato " Toutà ", complice il cattivo tempo e la sosta forzata, abbiamo mangiato 2 tenere aragostine alla griglia a 20 euro a cranio ed il giorno dopo,abbiamo anche fatto il bis con branzini ed orate sempre alla griglia.


A pochi metri c’e’ anche un Bar, con Wi-Fi internet gratuito.
Alla fine del secondo giorno, abbiamo pagato presso la Capitaneria 7,5 Dt al giorno (3,75 euro) per acqua e luce (non c’e’ pero' possibilita’ di scaricare il WC) e siamo partiti per Cap Serrat, sotto un cielo ancora molto nuvoloso, ma con una temperatura attorno ai 19/20 gradi.


CAP SERRAT
Dopo circa 80 km siamo giunti a Cap Serrat. Parcheggiatici davanti al Rist. "Le Pirate" , inizia nuovamente a piovere. Ormai il tempo non accenna a migliorare e pensiamo sia molto influenzato dai disastri che sta causando in questo fine mese di ottobre in Italia. Qualche ora per mangiare e decidere che, restare in questo posto sperduto, pur avendo un bel mare ed una bella spiaggia, ma con questo tempo inclemente , non avrebbe senso e siamo ripartiti per Bizerte, promettendoci di tornare un altro anno, sperando di essere piu' fortunati.


Info utili:
In quasi tutti i paesi d’Africa, islamici e non, ma anche in alcune regioni del sud Italia, vige il doppio prezzo. A qualunque acquisto fatto da un “turista” viene chiesto quasi il doppio del prezzo chiesto ad un locale. Pur contrattando sempre, lo si paghera’ comunque di piu’. Cio’ succede per la mancanza di trasparenza e di non esposizione dei prezzi sugli oggetti e/o merci in vendita.


BIZERTE
Una delle più carine ed accoglienti città della Tunisia, con il suo grande Ponte Levatoio in cui tutto si ferma, quando i rimorchiatori trainano le navi alle banchine di carico/scarico.
Per parcheggiare e/o campeggiare in questa località, ci sono varie opportunità:
Nel parcheggio del Porto, dove la Polizia preferisce che noi camperisti andiamo a trascorrere la notte a 5 Dt, che si trova a pochi passi dal fornitissimo mercato del pesce, carne e frutta e verdura ed a poche centinaia di metri dal centro.
Nel campeggio Centre de vacances di Remel a circa 3 km sulla strada per Tunisi. Esso è immerso in una pineta mediterranea ed a poche centinaia di metri dalla bella spiaggia di Remel a 9 Dt senza luce e 15 Dt con l'elettricità.
Buon campeggio,con tutti i servizi.
....continua...
CAP BLANC
A Bizerte, ci siamo reincontrati con gli altri 2 amici camperisti, che avevamo salutato a Dougga e mancando pochi giorni all’imbarco del 4 Nov e siccome il tempo continuava ad essere nuvoloso, ma con ampi sprazzi di sole ed una temperatura che oscillava sui 20/22 gradi di giorno e 15/16 di notte, abbiamo pensato di acquistare un'abbondante scorta di " Mazzancolle " grandi e vive a 28 Dt al Kg (14 euro), oltre a Pagelli e Branzini da quasi 1000 grammi, pescati, a 10/12 euro, e ci siamo recati sull'incantevole spiaggia di Cap Blanc a circa 10/12 km da Bizerte, per "dimenticare" queste nuvolaglie e con le pochissime scorte di buon vino rimastoci,(sapete com'e’, dopo oltre un mese..di tour... eravamo quasi agli sgoccioli..) abbiamo pensato di terminare alla grande questa vacanza in terra di Tunisia.

(A Cap Blanc, per dimenticare il... maltempo..)

L'unico inconveniente e' che, di notte, la "Garde Nationale", obbliga a non dormire li',(per la solita "securite' in quanto il turista e' "sacro") ma a rientrare a Bizerte, al Porto o in campeggio.


Grazie per averci seguito.

Malesia,Thailandia,Dubai 2009 by air (con VIDEO)

Diario1 – Questo il viaggio che avremmo programmato…la realtà..si vedrà..ehehhh! 18Gen09

Quest’anno, non disponendo dei consueti 3 mesi per andare a “svernare” al caldo in camper, come gli anni precedenti, in pochi giorni, abbiamo preparato sul web, questo impegnativo , ma vivace “programmino alternativo” di circa 1 mese e 10 gg. che ci vedra’ toccare per la prima volta dai 3 ai 4 paesi orientali.
Premettiamo che, non amando restare inchiodati ad un seggiolino di un aereo per 12/13 ore consecutive, nel programmare questo “viaggetto” abbiamo utilizzato la stessa metodologia del camper e cioè farlo a “tappe”, e soprattutto fermarci dove, come e quando ci pare….possibilmente.
Infatti, partiamo, avendo prenotato solo i voli di lunga percorrenza e qualche hotel all’arrivo, ma per il resto andiamo un po’ alla “ventura” (che delizia… finalmente!!!) e cercheremo di prenotare sul posto, quello che piu’ ci aggrada.(il programma quindi potrebbe essere suscettibile di sostanziali modifiche). Qualora non trovassimo, amen… una bella “canadese “ (nel senso di..tenda ehhehhh) su una spiaggia e..via .. “a cul biott”…..ahahhhhh!!!!
(Lo dico spesso ad Anita, qui se non recuperiamo lo “spirito giovanile”, (almeno quello, perbacco, dal momento che per il resto….ehehhhhh!!! NISBA!!!....siamo fregati!!! Ohohhhhhhh!!).


Partiremo quindi il 18 gennaio da Milano Linate per Francoforte con Lufthansa e sosteremo in Hotel per attendere, l’indomani, la partenza del volo per Dubai/Kuala Lumpur. Abbiamo preferito Emirates, l’ottima compagnia aerea degli sceicconi del golfo, che ci permette , pensate , allo stesso prezzo del biglietto , di fare sosta a Dubai (al ritorno) e di poter visitare questa citta’/Stato, da tutti ormai paragonata all’ottava meraviglia del mondo per le imponenti strutture sorte ed altre in continua espansione… per farla breve, e’ il caso di dire che faremo sosta a ..Paperopoli..ahhh!!!


Ripartiremo da Dubai e dopo circa 7 ore e mezza di volo, dovremmo giungere a Kuala Lumpur,
una delle scintillanti e prosperose capitali degli investimenti finanziari asiatici,che come noi europei,se non peggio, si stanno leccando le stesse “ferite”, nella quale vorremmo pure visitarla qualche giorno.
(sappiamo anche cosa, ma ve lo diremo poi)
Giunti cola’, gia’ ci alletta l’idea che essendo Kuala , a pochi gradi a nord dell’Equatore, finalmente ci toglieremo di dosso le nostre “coperte” ed inizieremo a vivere in abbigliamento estivo. Pare che laggiu’ le temperature si aggirino su 30/33 gradi di giorno e 23/25 di notte..sopra lo zero… ehehhhh!!)


Dopo la visita della capitale Malese, un altro volo ci portera’ su Langkawi, bella isola sempre malese, sulla quale dovremmo sostare qualche giorno (ma anche qui e’ tutto da vedere e decidere in loco)


Terminato il soggiorno su Langkawi, dovremmo prendere una specie di traghetto (abbiamo però letto che somiglierebbe di piu’ ad una “lancia” veloce, quasi simile a quelle usate dai pirati che abbordavano le navi e, navigando nell’angusto braccio di mare dello Stretto di Malacca, che divide le coste dell’Indonesia dalla Malaysia, approdare su Koh Lipe, una fantastica piccola isoletta a forma di farfalla, (l’abbiamo scoperta su Google Earth) appartenente pero’ alla Thailandia.
Qui lo sbarco dovrebbe avvenire quasi a livello di Normandia, ma su un’incantevole spiaggia e quando sei ancora con i piedi a mollo, devi esibire il passaporto, dove un locale poliziotto, metterebbe il timbro di entrata , dandoti pure il benvenuto in terra Thai!! Mah!!! Boh!! Vedremo..tutto da verificare.
Su questa deliziosa isola, dovremmo fare qualche giorno di relax, tipo Robinson Crusoe (Anita, naturalmente, e’ gia’ addestrata per farmi da “Venerdi’” ahahhhhh!!! su spiagge, ci dicono, …borotalco… ehehhhh!!!).


Quando saremo stufi di Koh Lipe , dovremmo rimetterci in mare (..immaginate.. io “Fantozzi” ed Anita “Filini” con valige,, beauty case, trolley ecc. ecc. che “annacquiamo, fra un traghetto e l’altro.. ci mancherebbe solo la…”Bianchina”…pregusto le…risate… ehehhhh) e raggiungere l’altra bella isola di Koh Lanta, che a sua volta si divide in Ko Lanta Noi (in thailandese “Noi” significa “piccola” e Ko Lanta Yai con immense spiagge.


Terminato di esplorare (..si fa per dire) Ko Lanta, proseguiremo sempre via mare per le decantate Phi Phi Islands (anche queste isole con spiagge da.. sogno)


Su Phi Phi avremmo programmato di restarci 3/4 giorni (mah!! Forse di più. Chissà... vedremo)
Poi, ancora via mare, dovremmo raggiungere la penisola/Regione di Krabi (a sud della Thai)
Dopo aver soggiornato anche a Krabi e dintorni, con un bus di linea,raggiungeremo Phuket.


A Pukhet, oltre che soggiornarvi, vorremmo fare un’escursione sul fantastico Arcipelago delle Similan , nel Mar delle Andamane ( …ci dicono che sono veramente selvagge ed il mare dello Tsunami, non e’ dei piu’ calmi…ma di questo vi parleremo)


A Phuket o dintorni dovremmo restare, pochi giorni e cioe’ fino al giorno dell’imbarco su un aereo di Air Asia che ci riportera’ in Malesia, per iniziare la mesta via del ritorno, non prima pero’ di fare tappa a a Dubai e sostare 4 giorni circa, per visitare la città/Stato e, tempo permettendo, fare una “capatina” nell’inaccessibile penisola del Musandam e nello sceiccato del Fujairah sull'Oceano Indiano.


Quindi il finale Dubai – Francoforte - Milano


Insomma.. avete capito, in questi posti ci andiamo per la prima volta, non sappiamo proprio nulla, abbiamo “studiato “ tutto a tavolino, sul pc e altre info di qualche amico… e se avete la pazienza di seguirci con i ns/ futuri appunti/diari..siamo sicuri che vi terremo ..allegri.


..continua....


25 gennaio 2009


Diario2 - Impressioni e realta' della prima tappa..Milano - Francoforte - Dubai – Kuala Lumpur


Con freddo e pioggia, siamo partiti puntuali da Linate con Lufthansa ( a sti tedesconi,.bisogna riconoscergli i meriti!!!) ed in meno di un'ora e 20 minuti siamo giunti a Francoforte (ma sulle Alpi ci siamo dovuti "attaccare" ai seggioloni, perchè si "ballava" … evidentemente… la forte perturbazione) e per non smentirsi ancora, appena usciti dall'enorme e ben attrezzato Aeroporto di "Frankfurt am Mein", (ragazzi..si fa per dire: ma con tutto il rispetto per la nostra Malpensa… quest'ultima..gli lustra le scarpe ahahhhh!!)
non abbiamo fatto neppure in tempo a chiamare lo "shuttle" dell'hotel che gia' uno si avvicinava e chiedeva (bontà sua, in tedesco ..azz!! ed io che non ne spiaccico neanche una virgola) se fossi Herr...(quando gli ho detto: Paesà, parlami almeno la lingua d'Albione…ehehhh!! altrimenti, facciamo un discorso fra sordi, allora si e' messo a ridere, si e' sincronizzato pure lui ed in 15 minuti circa ci ha portati in Hotel.


Il di' dopo, ben riposati e dopo una ricca colazione a base di fette biscottate, marmellate, omelette, uova, bacon, e…..wurstel…e te pareva che potessero mancare.. ci siamo fatti riportare nel big airport, dove a conferma che a Linate, (e nel resto d'Italia?) chiedono di pagare la connessione Wi-fi in attesa di partire, qui (ed in quasi tutti gli altri aeroporti del mondo) puoi comunicare GRATIS col tuo pc portatile e per il tempo che ti occorre.


Puntualissimo l'aereo e' decollato per Dubai.


Ora, e' da bordo di questo splendido Boeing 777-300 della Emirates, che, dopo essere stati serviti del pranzo (che non era niente male, ma il vino, ..perbacco..made in Turchia, però..) ho risfoderato il mio nano-computerino e sto scrivendo queste mie considerazioni (d'altronde 6 ore di ozioso volo, si debbono pur far trascorrere ..o no? (ormai a bordo di varie compagnie si possono tranquillamente usare i propri computer, (e qui vedo che sono in molti che lo stanno utilizzando) come anche palmari contenenti giochi elettronici per ragazzi (Playstation ecc.ecc.) ad eccezione della fase di decollo e di atterraggio, non ancora internet , ma il telefonino, quello no! (pare che non siano riusciti ancora a risolvere il fattore interferenze , oppure, si pensa, debbono, far "rendere" quello satellitare di bordo a prezzi da..sceicchi ??? Ehehehhhhhh!!! Mah!!!


Siamo seduti in comodi sedili, dove notiamo un sufficiente spazio per le gambe. L'aereo e' pieno e pensiamo di essere gli unici italiani a bordo (riteniamo che molti passeggeri occidentali vadano a Dubai anche per lavoro, oltre che molti "ricchi" arabi) e le belle hostess assai premurose, ci assistono con vera professionalità. Grazie inoltre ad uno steward portoghese, trovato al ceck-in di Francoforte, che parlava anche italiano, (così, "non perdeva l'uso della lingua" ha detto) abbiamo chiesto ed ottenuto 2 posti lato finestrino e mentre vi scrivo, butto anche l'occhio allo scenario che ci passa sotto e vedo a sinistra la penisola di Crimea e la distesa del Mar Nero. Attualmente la velocità dell'aereo che, assieme alle località, appare sul display e' di 1046 Km all'ora !!! Voliamo a 11.000 metri d'altezza e fuori c'e' una temperatura di 56 gradi sottozero!! Ora… minuscola appare Trabzon, (la mitica Trebisonda… per chi la perde) quindi il Mar Nero l'abbiamo gia' superato e ci troviamo sulla Turchia. Mancano ancora circa 2 ore e 30 minuti per Dubai , nel quale stimiamo di atterrare alle ore 23 locali (le 20 in Italia)
Il viaggio prosegue e… per adesso...bene.


Chiudo, anche perche' ci stanno servendo delle "delicatessen" e riapriro' sull'altro aereo che ci portera' a Kuala Lumpur in Malesia.


Da noi e… ma si… anche da tutti i "vacanzieri" di questo.. Boeing …ehehhhh!!!!
un "grande" ed è il caso di dire "alto" abbraccio dagli … 11.000 metri nel cielo della Turchia, pardon…….. stiamo gia' sorvolando..l'Iraq…azz!! …stringiamoci.. "qualcosa" …ahahhhh….sperando che a "quelli a stelle e strisce" laggiu' non gli venga voglia di fare il tiro al…piccione..ehehhhhhhh!!!


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Dubai, ovvero, la citta' dei ..Paperoni, non l'abbiamo ancora visitata, perche' lo faremo al ritorno, ma gia' l'aeroporto la dice lunga sulla vocazione che hanno da queste parti.
Sorvolando di notte , il ricco golfo degli Emirati, ti sembra che il cielo sia passato sotto l'aereo, con le tante lucine che in lontananza sfavillano, nel buio pesto, trattandosi delle centinaia ( o migliaia?) di pozzi petroliferi che pompano oro nero, arrivando poi, con volo radente sulla costa, un'immensa area di ordinate luci (tanto loro, la bolletta non la pagano) illumina città, vie e quartieri "a giorno"
Quando infine si entra nel mega-galattico Aeroporto di Dubai, e' l'apoteosi di colori, negozi, luci psichedeliche, pubblicita' che t'invade.


Purtuttavia, parrebbe che "l'Emiro" cominci ad avere qualche difficolta' a raggiungere, l'ultimo giorno della "quarta settimana" ( pure lui !?!?!?...il tapino… non ci possiamo credere…ahahhhhhhh!!!) (vedere articolo de "la Repubblica" del 19 gennaio).
Si vocifera che in un giorno abbia perduto qualcosa come 484 milioni di dollari …ma ne possiede pur sempre altri ..35 di ..miliardi…..di dollari…azz!!
Vabbe' …ma torniamo al viaggio.


Siamo ripartiti dunque per Kuala Lumpur (Malesia) a bordo di un A330, pienissimo ( e pensavamo che da quelle parti ne andassero in pochi).
Questo volo di circa 6 ore e 50 e' stato caratterizzato da forti pertubazioni, soprattutto in arrivo sullo Stretto di Malacca, con violente turbolenze cui l'aereo veniva sottoposto (stavamo sorvolando l'area dei monsoni e dello tsunami) ed improvvisi, quanto paurosi, vuoti d'aria, tanto che non pochi passeggeri (Anita compresa) sono dovuti ricorrere alla "busta". (Bisogna riconoscere comunque che la..cosiddetta "strizza" in certe occasioni, inevitabilmente ti passa per la mente,..però, poi, ti conforti, dicendoti….. e' il destino…intanto ti senti un po' …umido... ehehhhhh)


Atterrati a Kuala, con 32 gradi di temperatura ( a gennaio!!!) un pò… stanchini, abbiamo preso un taxi (per chi non lo sapesse l'aeroporto e' distante circa 75 km dalla citta') e ci siamo fatti accompagnare in albergo..dove siamo letteralmente ..crollati dal sonno…..


Stamattina siamo in perfetta forma ed in questi 3 gg. ci visiteremo la citta' e poi di nuovo in volo per l'isola di Langkawi….(come da ns/ programma) situata proprio nello Stretto di Malacca…..ma questa ve la racconteremo fra… qualche settimana….dopo esserci "stravaccati" in totale relax su una soffice spiaggia tropicale.


...continua....


Diario 3 – Kuala Lumpur – Langkawi (Malaysia) – Koh Lipe (Thailandia)


Tre intensi giorni di visita, come piace a noi e cioe’ su monorotaia sopraelevata che attraversa una buona fetta della città, in pratica il loro metrò che viaggia a circa 40 metri di altezza, (forse e’ antiestetico, ma e’ funzionalissimo, costa poco e…che vista !!!), bus pubblici, taxi (che costano altrettanto poco), ma soprattutto a..piedi, ci hanno fatto scoprire la calda ospitalita’ dei malesi e la loro capitale, che pur non vantando templi rinomati, come quelli cambogiani, birmani o thailandesi, ha creato dei “templi “ moderni quali le DUE torri gemelle, meglio conosciute come “Petronas”





due imponenti edifici di cemento e acciaio inox, di ben 452 metri di altezza (si.. non hanno badato a spese…) e’ proprio il caso di dire ..la potenza del..petrolio, infatti esse sono state realizzate dalla societa’ petrolifera di stato malese, la “Petronas”, appunto, in pratica la nostra ENI, ed i cui piani sono occupati dai propri uffici, Questi 2 grattacieli sono stati fino a poco tempo fa le torri piu’ alte del mondo, (primato ora battuto da quello di Dubai che pare superi gli 800 metri di altezza) sulle quali abbiamo voluto salirci, (il ticket e’ gratuito, ma occorre prenotarsi) per contemplare dall’alto questa citta’ pienissima di altri grattacieli e soprattutto tanto, tanto verde che ci e’ sembrata essere stata costruita in una giungla.
La Malaysia, infatti si sviluppa tra il 3° ed il 7° parallelo nord, ad uno schioppo dall’ Equatore e la vegetazione e’ talmente rigogliosa e varia che si avvicina appunto alla…..giungla.
Abbiamo visitato il Museo Nazionale Negara, storia di usanze e comportamenti del popolo malese e di notte il caratteristico e brulicante quartiere di “China Town”. In questo periodo e per 2 settimane circa si celebra il Capodanno Cinese…il quartiere infatti si e’ rivelato un vero otre di odori, profumi (ma anche di puzze !!) fumi di grigliate, bancarelle..insomma di tutto e di piu’. Una baldoria indescrivibile….con tanto di lunga processione con in testa il famoso Drago cinese ,lungo diversi metri che veniva fatto ondeggiare a destra ed a manca in tutte le vie ed alla cui processione ci siamo associati anche noi, filmando e fotografando le varie coreografie…. E dite poco.. quest’anno ci siamo pure fatti ben 2 capodanni…ehehhhh!!! Ma stavolta mancava il…tacchino!!!!!
Siamo andati inoltre ad assistere ad una bellissima manifestazione di musiche e danze in costume rappresentate dai vari Stati che compongono la Federazione malese.
Abbiamo ammirato ed apprezzato in particolare i canti ed i costumi degli indigeni del Sabah e del Sarawak regioni dell’ancora oggi misterioso e selvaggio Borneo (che meriterebbe un bel viaggetto ad hoc…vedremo)
 
(Alcune danze del Borneo ed i festeggiamenti
 
del Capodanno cinese in Kuala Lumpur)

Non abbiamo visto “l’old indian temple” un antico tempio dove va a pregare la numerosa comunita’ indiana (la Malaysia e’ in prevalenza formata da Malay, islamici, ma sono presenti 2 grosse comunità, quella cinese e quella indiana, oltre a vietnamiti, cambogiani, giapponesi, indonesiani etc. etc. insomma un crogiuolo di razze e di religioni che fino adesso, pare vivano in apparente armonia, (ma durante i vari spostamenti i tassisti delle varie etnie, ad alcune nostre informazioni (piu’ che altro sapere come si vivesse in un caleidoscopio di genti), sparlavano degli altri: addirittura David, un Malay cristiano (che sono pochi qui) inveiva contro il Primo Ministro ed un altro tassista cinese, ce l’aveva con gli islamici… tutto il mondo e’ paese.


All’alba del terzo giorno, abbiamo lasciato l’Hotel Dynasty e ci siamo fatti accompagnare all’aeroporto LCCC (Kuala ne ha 2, l’altro e’ il KLIA, cioe’ il principale) per imbarcarci sul volo Air Asia per l’isola di Langkawi. In attesa del decollo approfittando del Wi-fi gratuito, tramite il ns/ pc, abbiamo fatto una prenotazione “al volo “ per un hotel sull’isola thailandese di Koh Lipe, che nel giro di 10 minuti ci ha dato la conferma. Meraviglia della tecnologia.
Siamo quindi, puntualmente decollati per l’isola, (non prima di aver depositato in uno “Storage” dell’aeroporto, tutti i pesanti indumenti invernali che ammontano a circa 10Kg per riprenderceli fra un mese circa, di ritorno dalla Thailandia)
Atterrati dopo circa un’ora su questa verdeggiante isola, ci siamo recati presso il tourist office locale per chiedere degli hotel disponibili (qui non avevamo la prenotazione) e con somma sorpresa ..gli hotel dell’isola risultavano quasi tutti pieni.
Il motivo era proprio del Capodanno Cinese, i cui cittadini si recano in vacanza per quasi 2 settimane proprio sull’isola di Langkawi. Ahi, ahi, ahi… ci siamo detti.
Eravamo quasi pronti a pensare che la ns/ profezia di dormire in spiaggia sotto una canadese, potesse avverarsi, quando la gentile Signora del tourist , ci dice che le risultavano libere 3 camere e solo per 3 gg. al Berjaya Beach Resort & Hotels (assieme al Mutiara, uno dei piu’ esclusivi dell’isola)naturalmente abbiamo detto Ok.
Mezz’ora dopo ci stavamo “sacrificando” (obbligati eh, non avevamo scelta !!! ) sotto la doccia del Berjaya. (In taxi avevo detto ad Anita di prepararsi ad andare in…cucina a lavare i…….per pagare il ”bill” ….ehehhhhh!!)


L’isola di Langkawi e’ ritenuta “porto franco” e ci avevano detto che all’interno dei “duty free” si potessero acquistare molti prodotti tecnologici, a prezzi competitivi. Non e’ affatto vero! I prodotti ci sono, per lo piu’ “datati” ma costano di più che acquistarli in Italia. (Anche a Dubai e’ la stessa cosa ed ormai, con la cosiddetta globalizzazione non e’ poi cosi’ conveniente acquistare nelle capitali asiatiche).Quando facevo notare a qualche negoziante che quel prodotto in Italia, costava meno, stringeva le spalle e per giustificarsi, mi rispondeva che in Italia, su quei prodotti non ci sono molte tasse…azz…che eresia.. non immaginava che siamo il paese piu’ tartassato… In un “porto franco” che costa piu’ che da noi…Mah!!!!


Al di la’ di questo, la bellezza delle spiagge di Langkawi non ci ha entusiasmato e non consiglieremmo di trascorrerci una vacanza lunga. E’ da farla solo per coloro che (come noi) volessero raggiungere le isole del sud della Thailandia (koh Lipe) senza passare da Bangkok che e’ piu’ distante.


Terminati i 3 gg al Berjaya, (ottimo resort, tantissimo verde, sempre a mo’ di giungla, con tanto di scimmie che se lasciavi la porta aperta te le trovavi in stanza), fatto il biglietto per la traversata sul boat veloce, ci siamo fatti accompagnare al Thelaga Harbour per passare in Thailandia. Fatta la dogana malese, ci siamo imbarcati, assieme ad altre 16 persone, (inglesi, tedeschi, svedesi, ed un francese) su questo “motoscafone” di circa 15 metri, avente 4 motori con una potenza mostruosa (ben 900 cavalli= 4x225). Appena a bordo uno dell’equipaggio ha ordinato a tutti di indossare il giubbotto di salvataggio….azz! ho pensato..vuoi vedere che qui, stamattina, il mare dello Stretto di Malacca, si e’ “alzato” un po’ agitato e ci fara’ vedere i…sorci verdi???
Non l’avessi mai pensato…appena doppiato il promontorio ed iniziando ad allontanarci dalla costa, il mare si presentava abbastanza “schiumoso” con ondazze cosi’ formate, da mettere “pensieri” e per giunta il pilota del boat, invece di proseguire a velocita’ moderata, ha pensato bene di scatenare tutta la potenza dei 900 cavalli… figuratevi a bordo.. ci tenevamo per miracolo, spruzzi d’acqua… ma che dico… secchiate d’acqua …che arrivavano di fianco…dall’alto, di fronte…guardavo Anita e la vedevo sempre piu’ bagnata.. la barca che semplicemente volava sulle onde con delle grosse spanciate..tutti noi che cercavamo di mettere al riparo video e fotocamere..(sperando che per la pelle ci pensasse qualcun altro..ehehhh!!!) ed il pilota che , non riuscendo a tenere gli occhi aperti per la tanta acqua che gli arrivava addosso..ha pensato bene…non di rallentare..ma di farci ridere.. mettendosi il casco da motociclista con tanto di visiera abbassata (sic!!!) Una scena che da tragica si e’ tramutata in comica…perché, data l’inaudita velocita’ che costui, insisteva a tenere con quel mare, per i continui sobbalzi, il tapino picchiava pure la testa sotto la capote. Per farvela breve.. in mezzo a comprensibili preoccupazioni, ma anche a fragorose risate …meglio cosi’.. e con mare grosso, in meno di 50 minuti (ben 35 miglia), tutti bagnati, eravamo finalmente in Thailandia, al riparo, nell’incantevole baia di Pattaya della splendida isola di Koh Lipe. (Abbiamo tutti pensato che il pilota.. quella mattina, si fosse fatto, ”una pera”. Mah!!! (Ci avevano detto che la traversata normalmente durava un’ora e 15 !!! )


Avvicinandoci a riva, ci aspettavamo che almeno Koh Lipe avesse..chesso’… un porticciolo..un pontile.. un tronco nell’acqua… per facilitare lo sbarco….macche’.. a Koh Lipe si scende ..come sono sbarcati quelli in …Normandia… si, avete capito benissimo… proprio così.. ci si deve lanciare in circa 40 cm di acqua e raggiungere la battigia…ma non e’ finita….nessuno ti porta le valige e devi sbarcartele da solo....sulle spalle….A Koh Lipe si arriva (e si parte) in questo modo. Insomma se oggi desideri veramente una vacanza in una splendida isola (e Koh Lipe con il suo vasto arcipelago, lo e’) non ancora “aggredita” dal turismo di massa..beh!! alcuni “inconvenienti” si debbono mettere in conto.
Ma ne vale veramente la pena, quest’isola e’ agli albori del turismo (fino a quando?), infatti non ci sono ne’ auto, ne moto e poche biciclette..semplicemente perche’ non ci sono strade !!!! Ma ci sono appena 3 grandi spiagge mozzafiato (Pattaya, Sunrise e Sunset) acqua turchese e sabbia borotalco. Si mangia sulla spiaggia (si, la sera apparecchiano i tavoli sulla sabbia) e si mangia quasi solo….pesce!!! Dalle aragoste, ai calamari, dai tonnetti ai barracuda agli sneepers…tutto alla brace e tutto a meno di 10 euro a testa!!!! …proprio la vacanza che si sogna… o no?
Ora dopo 3 giorni trascorsi su questa incantevole isola, sotto un sole ferragostano (ieri qui ha segnato ben 35 gradi !!!) un’acqua che piu’ calda non c’e’, spiagge tropicali di sabbia bianca..quasi cipria….noi mezzi..abbrustoliti….(siamo dovuti ricorrere a creme, con fattore da 35 a 50), ci apprestiamo a fare qualche piacevole escursione nell’arcipelago con i caratteristici long tail asiatici.
(Ah.. dimenticavamo di dirvi che qui, sulla base del ns/ programma, dovevamo starci solo 3/4 gg….bene.. sono gia’ diventati 6 e forse allungheremo…chissà… vedremo…Boh!!)


Ma…adesso e ‘ tardi…il prosieguo a quando lo avremo piacevolmente vissuto…


...continua ....


Diario4 – di isola in isola da Koh Lipe – Koh Lanta – Phi Phi Islands …nel caldo Mar delle Andamane..


Dopo 6 intensi giorni, piacevolmente vissuti nella natura, oseremmo dire, quasi primordiale, dell'isola di Koh Lipe, (ma anche qui, purtroppo, comincia ad affluire turismo…) fra interminabili bagni in acque calde e cristalline in contesti da… cartolina, snorkeling su barriere coralline ricche di fauna marina, qualche video subacqueo, pranzetti al sacco su spiagge da sogno come sulle incantevoli Koh Rawi e Danang,sulle quali abbiamo fatto delle bellissime escursioni e dove abbiamo fatto conoscenza con una piccola comunita' di "zingari di mare", anche chiamati "Moken" in birmano, e "Chaw lay" in Thai, nomadi, di religione animista/feticista (adorano i totem) che abitano varie isole del gruppo delle Tarutao e si dice provengano, dall'ancor oggi misterioso ed inaccessibile, arcipelago birmano di Myeik,
composto da oltre 800 isole situato a sud della Birmania (ora Myanmar) nel mar delle Andamane.
E' quindi giunta l'ora di salutare Koh Lipe e riprendere la via del mare per raggiungere l'isola di Koh Lanta a tre ore di navigazione veloce nel mar dello Tsunami..in direzione nordovest.
Non possiamo per adesso fare paragoni, con altre realta' della Thailandia, perche' questa e' la prima isola che visitiamo, ne' farlo con altri viaggi in contesti diversi, ma alcune riflessioni per quello che abbiamo sin qui visto ,possiamo anticiparle.
I cittadini di questa isoletta, piu' vicini come caratteristiche somatiche ai malesi, avendo scoperto che c'e' da fare soldi col turismo, si danno un gran da fare nel costruire (ahinoi !!!) nuovi resort , iniziando a deturpare l'isola (qui non vanno molto per il sottile e lo stato e' presente solo con 2 cannoniere militari al largo..sob!!!!) con prezzi, per camere "confortevoli", mediamente piu' costose, in confronto alle isole piu' sfruttate ed allo standard thailandese.
(Sia ben chiaro, ci sono anche camere da 30 euro per notte ed anche a meno.(sic!!)..ma per chi intende trascorrere una vacanza "decente" ed avere qualche "comfort" in piu' , sono da evitare. (almeno per noi).
Il costo del pranzo e' veramente irrisorio, dagli 8 ai 10 euro a persona per pesce alla griglia ..calamari, cozze, vongoloni
,(ma anche aragoste, granseole…ottime e piene di polpa.. granchi, piatti unici e principali, di cui ci siamo abbondantemente
e quotidianamente nutriti, pregandoli sempre di non "pitturare" il pesce sulla griglia con le loro spezie un po'..piccantine
) accompagnati da patate al cartoccio e/o riso, l'altro prodotto locale che ci e' piaciuto e' stato il "vegetable tempura", in
pratica verdure cotte in pastella o in umido (somiglia un po' al ns/minestrone, ma molto saporito) prezzi quasi costanti in
tutti i ristoranti (anche in questo settore, intere famiglie (di ex - pescatori, supponiamo), si sono "inventate" ristoratori
ed attrezzano tavoli sulla lunga spiaggia di Pattaya che di sera diventa quasi l'arteria principale dell'isola (infatti
abbiamo viaggiato scalzi per 24 ore e per 6 giorni consecutivi…che goduria !!!...ma che dolori, quando dovremmo rimettere
le ..scarpe..ehehhhh!!!) con grandi griglie, fatte di bidoni tagliati a meta',. Tre mesi fa hanno asfaltato..pardon…cementato
(larghezza 3 metri circa) il "viottolo" di sabbia che collegava le 3 spiagge con ai lati i negozi...si fa per dire..alcune,
ancora catapecchie..adibite a negozi…ma ormai quasi tutte in ristrutturazione.
Gli "shop" piu' presenti sull'isola??? Diving ed Internet Point a 3 BHT al minuto, cioe' 180 Bht all'ora, quasi 4euro e
mezzo, se invece utilizzi un tuo pc, paghi solo poco piu' di 2 ero)


Milko e Federica, una simpaticissima coppia di amici piacentini che vengono da piu' anni e che importano dalla Thailandia oggetti etnici, ci han riferito che quest'anno, questo paese, ha accusato dal 30 al 50% di turismo in meno, a causa della crisi mondiale.


Per coloro che volessero maggiori indicazioni dove alloggiare, noi abbiamo scelto il Bundhaya Beach Resort di Pattaya, bel bungalow con piccolo giardino antistante, a pochi metri dalla spiaggia, a 90 euro per notte, con ricco breakfast incluso.


Bene, Ora si riparte. L'unico inconveniente..o se vogliamo il piu' aleatorio, e' dovuto allo stato del mare.
Koh Lanta dista da Koh Lipe oltre 100 miglia marine, (suppergiu' 182 km) nel periglioso Mar delle Andamane, e per raggiungerla occorrono piu' di 3 ore di navigazione..su un analogo "bolide" nautico da 700 o 900 cavalli di potenza…che
raggiunge velocita' semplicemente mostruose ( e la sicurezza ???..Ma qui..questo aspetto e' secondario…)


Bisogna infatti affidarsi alla fortuna di trovare mare…abbastanza calmo…che secondo noi, lo e' di rado.
Dopo aver salutato una simpaticissima coppia di amici milanesi, incontrati sull'isola, Riccardo e Patrizia, con i quali abbiamo trascorso assieme, giornate ed escursioni e scorazzato a piedi tutta l'isola, ci siamo incamminati scalzi, lungo la spiaggia, pantaloni alla zuava, valige sulle spalle, immersi sino alle ginocchia per salire sul long tail che ci ha portato su una piattaforma in mezzo al mare, ove poi trasbordare sul "bolide", a causa della bassa marea.
Per lo stato del mare, siamo stati fortunati a meta'. Nella prima ora di navigazione, il mare ha creato qualche problema
ad alcuni passeggeri, (soprattutto una ragazza) che sono ricorsi alla famosa "busta" (Anita questa vota, era in forma
smagliante ..ehheeheh..e te credo… dopo diversi giorni di relax su un'isola da sogno… con "no-chalance" e mare "incacchiato" lei
ascoltava musica…ahahhhhh!!!!), ma dopo circa 35/40 miglia, superata l'isola Koh Bullon, il vento e' andato via via
attenuandosi e la navigazione e' proseguita abbastanza tranquilla..


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In questo momento , per far trascorrere piu' velocemente il tempo di navigazione, mentre la "scheggia" fila a quasi
40 nodi, (parrebbe che ci siano solo le eliche in acqua…caspita!!) su un mare che,nel frattempo, e' diventato olio, ho
acceso il mio computerino per scrivere alcune impressioni.A bordo siamo circa 18 passeggeri, di cui ben 6 italiani, ma solo noi in coppia, gli altri, tutti uomini da soli. (come si sa, la Thailandia e' la meta preferita dei nostri connazionali, soprattutto "single").
Ora la barca accosta su una bella spiaggia dell'isola di Koh Muk per far scendere una coppia di inglesi..che, sia chiaro….dovranno farlo sempre a mo' di sbarco in Normandia….cosi' e'…. riprende la navigazione… Ora si avvicina un long tail dell'isola di Koh Ngai (molto bella anche questa) per far scendere altri turisti.. avete ben capito..che questo boat fa anche un po' da "corriera".
Ora spengo e ci sentiremo dopo Koh Lanta…


Koh Lanta


Giunti nel porto di quest'isola, abbiamo subito capito che la musica era cambiata e la ressa di turisti che sbarcavano dai vari traghetti…ci confermavano che eravamo di fronte al cosiddetto turismo di massa (anche se Koh Lanta viene ritenuta
un'isola tranquilla e non e' la preferita dagli italiani).
Siccome viaggiamo senza prenotazioni, abbiamo notato, fra i tanti cartelli di hotels, che ondeggiavano, a mo' di paletta, in mano ad una miriade di persone per "accalappiare" turisti, il Lanta Nice Beach Resort, che una coppia di sposini
italiani, Stefano e Daniela di Riccione,ci aveva consigliato, quale ottimo resort per rapporto qualita'/prezzo, il quale “omino”, contento di portare al suo principale, nuovi clienti, "senza booking", ci ha fatto salire su una confortevole Toyota e
ci ha accompagnato alla Reception a 25 km circa dal porto, sulla spiaggia di Long Beach …ah..dimenticavamo, in Thai, molte localita' hanno una spiaggia che si chiama "Long beach…infatti non potrebbe essere diversamente…le spiagge a volte sono veramente lunghe centinaia di metri..ehehhh!!!)
Dopo aver "strappato" un buon prezzo per 3 giorni, scegliendo un bel bungalow, direttamente sulla spiaggia, con tutti i servizi compresi, internet in camera e pure sulla spiaggia addirittura gratuito e breakfast incluso, abbiamo anche noleggiato uno scooter (poco piu' di 5 euro al giorno) e ci siamo dati alla scoperta dell'isola.


Koh Lanta e' un'isola dove viene privilegiato un turismo familiare, abbastanza tranquillo con un'abbondanza di offerte di
ottimi Resort a prezzi molto competitivi. Quello che fa la differenza e' la mancanza della bellezza dei fondali e la sabbia piu’ scura di questa lunga e larga spiaggia.
Non ha grandi attrattive se non uno pseudo Parco Nazionale al sud dell'isola che
abbiamo visitato e che non ha nulla di speciale. Tre giorni sono piu' che sufficienti per visitarla, pero' al Ko Kay Restaurant si mangia veramente bene ed al Bar-Ristorante "La Monaco" (gestito da un simpatico tedesco che si vanta di fare la migliore cucina italiana ...perbacco...non c'e' piu' religione...ehehhhh) si beve un buon caffe espresso.


Al termine , siamo partiti per Phi Phi Islands, ritenuta qui (dopo Phuket) la Ibiza della Thailandia. Dopo lo tsunami di 4 anni fa che la distrusse e fece circa 3000 vittime, e' stata ricostruita totalmente e, ci dicono, quasi "sfigurata" o , se vogliamo, "devastata nuovamente dallo tsunami dell'edilizia" .
In pratica un "caos" indescrivibile di turisti e nuovi alberghi.
Abbiamo quindi cercato, sulla base di informazioni appropriate, di andare a trovare alloggio negli hotels di "Long Beach",
senza dubbio la piu' bella e fruibile spiaggia di Phi Phi, ma soprattutto la zona piu' tranquilla, lontana dagli assordanti "rumori" delle discoteche e dei Bar a tutto volume. La sera, infatti, se si vuol andare in centro a Phi Phi, bisogna obbligatoriamente prendere la barca. Forse romantico, ma anche un po' scomodino.
Inizialmente siamo stati per 3 giorni all'Andaman Beach Resort (buon albergo, ma carente a ns/ avviso di taluni servizi ) e quindi ci siamo trasferiti,direttamente sulla bellissima spiaggia del Paradise Pearl Resort, dove abbiamo occupato un
bellissimo bungalow, fronte mare.
Anche i prezzi per la ristorazione, a Phi Phi sono quasi il doppio di Ko Lipe e di Ko Lanta, ma c'e' una maggior varieta'.


Vi sono inoltre diverse escursioni da fare sulle isole piu' vicine e dal momento che ci hanno raggiunto i ns/ amici milanesi Riccardo e Patrizia, abbiamo prenotato una long tail tutta per noi , per farci accompagnare sulle varie isole, al largo di Phi Phi.


Abbiamo raggiunto la ormai famosissima spiaggia di May Bay sulla piccola Phi Phi, dove Leonardo Di Caprio ha girato il film.
Spiaggia, acqua e scenario da 7 stelle, ma un casino indescrivibile di barche, barconi e turisti, dove oltretutto, per poggiare le tue orme sulla soffice sabbia, devi aprire il..borsellino…perche' e' un "Parco" (vero scempio !!!) e dal quale, dopo essere scesi, pagato e scattato alcune foto, abbiamo detto al buon Bee, il nostro barcaiolo, di mettere la prua fuori da quell'affollamento e portarci su un buon fondale dove poter fare delle riprese video subacquee. Bee non ha tradito le attese ed abbiamo ammirato per circa 3 ore, fondali pieni di pesce e filmato per circa un'ora. Alle 17 siamo rientrati.


Domani sveglia presto, per un'altra escursione su “Bamboo Island”, altra isola, ci dicono con altrettanti eccezionali fondali trasparentissimi, sperando di poter filmare sott'acqua qualcosa di piu' interessante.


E' tardi ...un abbraccio a tutti ed una cordiale buonanotte dalla ..Thailandia.
Michele & Anita


...Continua....


Diario5 – Phi Phi, Phuket ed il fantastico Arcipelago delle Similan


Il nostro soggiorno a Phi Phi Don si e’ protratto per alcuni giorni, alloggiando al Paradise Pearl Resort, ottimo hotel con bungalow nel verde e vista mare sulla bella spiaggia di Long Beach.


In verita’, appena giunti, la nostra intenzione e’ stata quella di ritornarcene nuovamente al sud, sull’arcipelago di Tarutao, ma considerato che visitavamo la Thailandia per la prima volta, ci sembrava piu’ giusto restarci e visitare altre isole e spiagge nei dintorni, complice, non solo il fatto che i nostri due simpatici amici milanesi, Riccardo e Patrizia, con i quali avevamo passato bellissimi giorni di escursioni a Koh Lipe, ci avevano nel frattempo raggiunto, e che, purtroppo per loro, essendo vincolati alle rigide prenotazione fatte e pagate in Italia non potevano ripartire, ma consapevoli che pur nel nostro lungo tour di vacanza di circa un mese e mezzo , avevamo programmato ben 3 se non 4 Stati (Malaysia – Thailandia, Dubai e probabile, ma non sicura, estensione in Oman) s’imponeva anche per noi un maggior riposo.


Essendo inoltre liberi da prenotazioni e viaggiando “ a piacimento” eravamo nella facolta’ di modificare l’itinerario, preferendo optare per il Parco Nazionale dell’arcipelago delle Similan , sacrificando Krabi, regione che visiteremo una prossima volta.


Con l’amico Riccardo, grande appassionato di mare, nel programmare alcune escursioni, abbiamo puntato su fondali ricchi di pesce, per fare del buon snorkeling e vedere di poter catturare sott’acqua qualche immagine di specie significative. In realta’ abbiamo visto e pure cercato di filmare nel proprio habitat alcune murene ed altra fauna, ma il mare un po’ mosso e di conseguenza la non eccelsa trasparenza dell’acqua, ci ha permesso di restare parzialmente soddisfatti.


Domani, dopo aver salutato Ric e Pat che rientrano in Italia, partiremo da Long Beach per raggiungere, vedere (e, ci suggeriscono, possibilmente ..scappare da) Phuket, o meglio, siccome in tanti ci hanno gia’ spiegato che e’ uguale se non peggio di Phi Phi, col suo caos, e’ molto probabile che sceglieremo qualche localita’ piu’ a nord, come Khao Lak o dintorni, (per ora non sappiamo) quale sosta temporanea, ma soprattutto, quale terminale di partenza ed arrivo per l’arcipelago delle Similan per poi tornare nuovamente a Phuket, visitarla 2 giorni ed imbarcarci sul volo per la Malaysia.


Dopo il soggiorno, ci sentiamo di fare qualche riflessione per coloro che volessero visitare Phi Phi Islands. Le due isole, hanno 3 belle spiagge : Maya Bay, (su Le) Long Beach e Monkey ,quella dove ci sono le scimmie..(su Don).
Phi Phi, “Centro” e’, invece, (non vogliamo essere ingenerosi) un luogo caratterizzato da vie strette, per niente pulite, super-affollato di turisti , discoteche o bar con decibel a paletta fino a notte fonda, fogne che di sovente emanano insalubri miasmi e circolano liberi un eccessivo numero di gatti randagi,(come in tutta la Thailandia) che per la legge della compensazione, supponiamo, si nascondano altrettante ben nutrite pantegane.. ehehhh!!!), i quali felini, non accontentandosi di dare la caccia al nemico preferito, ogni tanto, arrotondano, balzando sui tavoli dei ristoranti ed impertinenti, si rifocillano pasciutamente dai piatti esposti…che poi, forse, inavvertitamente vengono pure serviti ai turisti..ehehhhh!!!) (tutto visto con i ns. occhi).
Il ristorante ove, sempre a ns/ avviso, si mangia meglio e’ il Ton Sai.
Se comunque le Phi Phi si desidera visitarle e’ preferibile alloggiare, distanti dal cosiddetto “Centro” o capoluogo, meglio ancora se a Long Beach, ove si trova una bella spiaggia e degli ottimi Resort. L’unica difficolta’ e’ quella che la sera, qualora si volesse andare a fare lo “struscio” in Centro, si deve ricorrere al longtail.


Stamattina, alla fine della colazione, dopo esserci sbracciati per risalutare Ric e Pat il cui traghetto transitava al largo in direzione di Krabi, ci siamo fatti accompagnare al porto per partire anche noi alla volta di Phuket, ma decisamente senza idee chiare di dove andare.
(e neppure le 2 ore su internet, trascorse in attesa del traghetto ci hanno aiutato a scegliere dove e cosa fare)
(Premettiamo che questa volta abbiamo scelto di viaggiare senza le Lonely Planet, le cosiddette bibbie dei viaggiatori, per cui dobbiamo arrangiarci a chiedere e ad utilizzare molto internet.. e fino adesso, non abbiamo avuto nessun problema e pensiamo di non averne neppure in seguito…negli altri Stati)


Giunti a Phuket, abbiamo scelto una soluzione pensata precedentemente ed approfondita durante la navigazione.
Ci siamo fatti accompagnare da un taxi alla Stazione dei Bus ed abbiamo preso un pullman di linea, con aria condizionata, per Tap Lamu, localita’ a oltre 100 km a nord di Phuket e porto dove partono le escursioni per le Similan, che abbiamo raggiunto dopo 2 ore circa (costo del biglietto 90 Bht=quasi 2 euro (Questo pensiamo sia il miglior modo e quello da noi preferito per viaggiare in giro per il mondo, ove si ha la possibilita’ anche di socializzare con i locali, vedere, parlare, capire. (Pensate che sul nostro bus che fa tutti i giorni la linea Phuket – Bangkok, (piu’ di 800 km) alle varie fermate, sono salite delle donne che vendono a pochissimi baht, dall’ananas al mango alla papaya, freschi, gia’ sbucciati, solo da mangiare, ed altro ancora)


Giunti al bivio di Tap Lamu, siamo scesi, per prendere un taxi che ci portasse al porto..a 5 km di distanza. Con le valige appresso, abbiamo quindi chiesto ad un passante dove potessimo trovare un taxi e lui senza scomporsi, ad un semplice gesto della mano, ha fatto arrivare 2 motorini, guidati da un uomo ed una donna.
All’arrivo di questi 2 mezzi “pubblici”, per la verita’, un po’ imbarazzati, abbiamo cercato di fargli capire che noi, piu’ 2 corpose valige, piu’ la borsetta di Anita, piu’ la mia borsa con gli attrezzi video-fotografici, forse trovavamo qualche difficolta’ nel farci trasportare per ben 5 km, da questi 2 “atipici” mezzi .. “No problem” ci ha risposto, qui e’ normale ed infine c’e’ solo questo, prendere o lasciare e quindi convinti che effettivamente non ci fossero altre alternative, con un po’ di fatica, Anita ha preso posto sul sellino dietro la Signora, le valige sono state caricate alla bell’e’ meglio fra le braccia dei conduttori (sic!!), io a cavalcioni dietro l’altro (sembrava di andare sull’asinello, con i piedi penzoloni) con le borse a tracolla, dopo qualche sbandatella per avviarci, siamo finalmente partiti con Anita che se la rideva ed io che la sfottevo dicendole… se ci vedessero…come siamo ridotti..ahahhhhhh!!! (ammettiamo che neppure da giovani…c’e’ capitato) Pero’ vuoi mettere…il divertimento a sessant’anni ..ehehhhh!!!


Giunti a Tap Lamu “harbour” prima di pagare e farci sfuggire quel che ci offriva il mercato dei trasporti, ho pregato i due “mototaxi” di attendere per chiedere se nei dintorni ci fossero hotels ove alloggiare. Si, mi risponde un distinto Signore a cui mi ero rivolto, qui si puo’ alloggiare solo in…Caserma. Come? Gli ho risposto, pensando di non aver capito bene. Si, mi ha controbattuto il tizio, siccome qui e’ una zona della Marina Militare Tailandese , la caserma mette a disposizione degli ottimi appartamenti con aria condizionata, utilizzati prevalentemente dalle famiglie dei militari stessi a circa 600 baht a notte (cioe’ a poco piu’ di 13 euro per notte, ad appartamento !!!!) Azz!! Ho pensato, questo viaggio oltre che piacevole e’ anche pieno di sorprese..pure ospiti in caserma) Bene, ho risposto, andiamo a vedere gli appartamenti (Anita sorniona annuiva e cominciava ad incuriosirsi sempre di piu’)


Ci presentiamo davanti a questa enorme e ben tenuta caserma, ove ci viene incontro un militare di servizio (supponiamo l’ufficiale di picchetto, assieme ad altri con la fascia con la scritta MP (Militar Police) sul braccio , il quale ci apre e ci fa accompagnare per vedere gli appartamenti.. grandi, ben 4 stanze addirittura su 2 piani,, ottimi, parquet per terra, puliti,ben tenuti e con tutti i servizi, doccia calda, aria condizionata, bagno con doccia separati e larghissimi.
Perbacco dico, passiamo in…fureria a pagare ehehhhh!!! Detto fatto!! (non hanno voluto vedere neppure i passaporti,ma ci dicono che il breakfast non e’ incluso,(bonta’ loro..con 13 euro..che volevamo pure la colazione..) ma possiamo andare al bar, li’ vicino, a consumarlo)


E domani si salpa per le Similan….


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Arcipelago delle Similan




Ci siamo alzati alle 7, fatta colazione (per giunta gratis presso il tour operator del viaggio), alle 9 siamo salpati con 2 bolidi del mare e con una caterva di turisti che nel frattempo sono arrivati da Phuket e da altri centri, alzandosi alle 5. Circa un’ora il viaggio con mare non proprio calmo.
L’arcipelago e’ formato da 9 isole che hanno pure un nome, ma qui per non complicarsi la vita, le hanno molto prosaicamente numerate. Da 1 a 9. Punto
La 1, la 2 e la 3 non e’ possibile visitarle in questo periodo (gennaio,febbraio) perche’ ogni sera le tartarughe ritornano per deporre le uova.


Primo stop per snorkeling, quindi all’isola n. 4 , mare leggermente mosso e bolide che ci ha fatto scendere in acque non proprio basse (da 8 a 15 mt). 45 minuti di snorkeling senza che nessuno dei circa 35 turisti, abbia visto nulla di importante..ad esempio..tartarughe, pescecani, murene, barracuda ecc. ecc., solo pesci di piccola e media taglia (anche se ci avevano garantito prima della partenza che era impossibile non vederli….forse il sindacato dei pesci aveva dichiarato sciopero ahahhhhh!!!!
Ripartiamo per il pranzo su una spiaggia decisamente da cartolina… sabbia borotalco e fondali dal bianco al turchese. Almeno quello sopra l’acqua non delude. Ammettiamo di aver fatto anche un ottimo pranzo. Alle 14, 30 si riparte per il secondo ed ultimo snorkeling sull’isola n. 7, mare sempre mosso, fondali alti e pesce di grandi dimensioni sempre in..sciopero. Ripartiamo per approdare sull’isola n.8 (l’isola con il caratteristico grande masso in bilico su una roccia in alto, che e’ stato adottato quale simbolo stesso delle Similan. Ultimo bagno su quest’altra favolosa spiaggia ed alle 15,45 abbiamo ripreso la via del ritorno.
Morale:chi va alle Similan per poter filmare sott’acqua incontri significativi, deve solo essere fortunato, chi invece vuole vedere acqua superlativa, sabbia ..cipria e belle spiagge mozzafiato, non restera’ deluso.
Stanotte, ultima notte in …caserma…. ehehhhh! e domani, rientro a Phuket, per trascorrere gli ultimi giorni in terra Thai. Dove andremo ad alloggiare? Come di consueto, non lo sappiamo , ma come sempre lo decideremo via facendo o all’arrivo.
(A proposito…gia’ sappiamo che domattina, qui a Tap Lamu, dovremo reingaggiare i 2 “sciammannati!! con i motorini che si fregiano di fare il servizio taxi per farci accompagnare nuovamente alla Fantozzi, al bivio della “main road” la strada principale, ove passa il bus di linea proveniente da Bangkok..ma il fatto e’ che non conosciamo gli orari di transito dei bus…….speriamo di non dover aspettare diverse ore all’angolo della strada come fanno abitualmente i locali… vedremo…...cmq mai disperare..anzi sorridere….tutto e’ vacanza..e che bella vacanza)


(….su internet…leggiamo sempre che in Italia il caldo tarda ad arrivare… speriamo di portarlo noi ai primi di marzo.…..)


Un abbraccio a tutti e la cordiale buona notte….dalla Thailandia…


....continua.....


Diario6 (ultimo) - da Phuket (Thailandia) a Kuala Lumpur (Malaysia) a Dubai a casa.


La partenza da Tap Lamu in direzione della “main road”, la strada principale per prendere il pullman e raggiungere Phuket, contrariamente all’arrivo fatto in “mototaxi”, l’abbiamo effettuato con un lussuoso pick-up, messoci gratuitamente a disposizione dall’ottima e piu’ antica compagnia Thailandese, la MedSye, con la quale eravamo andati alle Similan . Forse hanno voluto premiare la nostra audacia di esserci avventurati da soli ed aver raggiunto tale sperduta localita’, senza esserci affidati a Tour Operator o agenzie specializzate ..come normalmente facevano tutti…mah!!! Valli a capire…. Fatto sta che sono stati particolarmente gentili.
Vabbe’… ..preso il bus che proveniva da Bangkok, dopo aver acquistato a bordo, mango ed ananas freschi ed aver integrato la colazione, (anche se con una inaspettata base di piccantino, dovuto al fatto che nella busta grande della frutta, c’era una bustina con all’interno una polverina di color marroncino chiaro, somigliante allo zucchero di canna che Anita veva pure assaggiato, prima di spalmarla su una parte della frutta acquistata…. bene,…sti maledetti… sul fondo della bustina assieme allo zucchero avevano mescolato anche un po’ di peperoncino piccante ( te lo infilano ..dappertutto!! azz!!) e vi lasciamo immaginare che bocche ci siamo trovati…uhaooooooo!!!! per concludere …oltre alla frutta, abbiamo dovuto bere anche …come cammelli.. ah! ah! ah!).
Strada facendo, quindi, abbiamo deciso di andare a trascorrere, gli ultimi 3 gg (sin troppi!!!) a Kata Beach (da tutti, ritenuta una delle migliori spiaggie di Phuket..sic!!! Non che non sia ampia e a chi piace quel tipo di spiaggia, per certi versi, anche bella, ma ci ha confermato che alcune zone della Thailandia battute da un turismo talmente di massa, ( e quanti italiani…un mare.. sembrava di essere sulla riviera romagnola ehehhhh!!! Pensate, abbiamo conosciuto coppie di pensionati italiani di oltre 70 anni di eta’ che vengono a Phuket da 16 anni) per noi che preferiamo un tipo di vacanze itinerante, facciamo fatica ad adattarci). Ci eravamo infatti riservati a Phuket , appena 3 gg, in sincronia con la partenza dell’aereo per Kuala Lumpur in Malesia ed in coincidenza con quello per Dubai.
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Siamo giunti a Dubai alle 3, 30 di notte ed avendo fatto il consueto “booking” per un hotel , all’aeroporto di Kuala Lumpur, prima di imbarcarci, all’arrivo, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di trovarci ad attendere una lussuosa auto dell’Hotel (con il Signore che all’uscita sbandierava un cartello con su scritto i nostri cognomi.., caspita, ho scherzato con Anita, vuoi vedere che qui ci accolgono pure con la banda cittadina…eh! eh! eh! Comunque, che organizzazione !!!
In meno di un quarto d’ora, siamo giunti in Hotel e dopo pochissime formalita’ alla Reception, pochi minuti dopo, eravamo gia’ nelle braccia di Morfeo.


Dubai…oggi


E’ impossibile raccontare cos’e’ Dubai oggi. Noi che l’avevamo visitata, molto di sfuggita, oltre 15 anni fa, non l’abbiamo riconosciuta..ad iniziare dall’imponente aeroporto internazionale.
E’ vero. Qui la crisi,apparentemente, sembrerebbe non esistere, dall’osservare quante infinite costruzioni e gru edilizie si ergono ancora nel cielo di Dubai ed abbiamo visto noi che molti lavori vanno avanti.
Dalla costosissima Metropolitana su monorotaia che si estende per decine di km e che dovrebbe essere terminata nel 2015, al grattacielo piu’ alto del mondo il “ Buri al Dubai” di ben 800 metri di altezza, non ancora terminato nelle rifiniture esterne, ma gia’ arrivato all’altezza finale … all’enorme nuovo “Mall of Dubai” (inaugurato pochi giorni fa) un faraonico Centro Commerciale che ha gia’ battuto in estensione , l’altro conosciutissimo e grandissimo “Mall of the Emirates” semplicemente inimmaginabili in Europa e penso perfino in America. Ci hanno pero’ detto che tutti i progetti gia’ finanziati per centinaia di miliardi di US Dollars, verranno (o dovrebbero essere portati) a compimento perche’ i soldi ci sarebbero.
La crisi invece si vede, negli appartamenti e ville da nababbi, gia’ costruiti, ad esempio nella famosa “Palm of Jumerija” la penisola artificiale costruita sul mare, a forma di Palma da Cocco. Su questa meraviglia in cui hanno costruito ville da 5 a 20 milioni di dollari, vendute a calciatori e magnati di tutto il mondo, trovano ora difficolta’ a vendere il restante, ma il fatto e’ che, chi ha comprato a quei prezzi, ora si trova il patrimonio dimezzato, perche’ i prezzi sono crollati del 50% . (azz! Ma son sempre tanti!! )
Infatti l’altro pazzesco progetto di costruire addirittura la “Terra” (la cui forma, si vedrebbe solo dallo spazio) in mezzo al mare, a 4 km dalla terraferma, nelle acque del Golfo Persico, formata da centinaia di isole che sarebbero vendute a oltre 100 milioni di dollari cadauna, pare stia trovando per adesso, grandi difficolta’ di prosecuzione.
(ma gia’ buona parte l’hanno fatta !!!)
Tutto quanto sopra scritto, assieme ad una diminuzione del turismo di oltre il 30% sta causando il biblico ritorno a casa dei poveri lavoratori a 300 Dirhams (pensate 70 euro al mese) di Pachistani, Indiani, Bangla Desh, Filippini.. un vero dramma per questi poveri cristi che , trattati qui anche male, debbono rinunciare anche a quei miseri soldi che nel proprio paese non avranno..un vero dramma perche’ le prime vittime della crisi sono sempre i piu’ deboli..come in tutto il mondo..


Ormai il gettito annuale del governo di Dubai, e’ formato solo dal 7% dal petrolio (i pozzi di Dubai sono in fase di esaurimento, mentre Abu Dhabi, occupando quasi il 70% del territorio degli Emirati Arabi Uniti, pompa ancora oro nero)


Appunto per questo, gli sceicchi di Dubai, hanno diversificato i proventi del petrolio, puntando sugl’investimenti di capitali, immobiliari, turismo e commercio senza tasse e su uno standard di super lusso. (Hanno in programma altri 30 Hotels a 5 stelle!!!)
In questi 4 giorni in questo paradiso dello shopping, abbiamo visitato molte cose e pensiamo che anche se c’e’ crisi, questa citta’ e’ da visitare almeno una volta, se si vogliono vedere cose…mai viste.
Abbiamo fatto anche mare, sulla bella spiaggia a pagamento di Jumerijah Beach , che in questo periodo di febbraio , ha una bella acqua, anche se un po’ freddina , mentre la temperatura dell’aria, si avvicina ai 25/26 gradi.


Al di la’ di alcune particolarita’ tipicamente islamiche, (come ad esempio l’apartheid che c’e’ sui mezzi pubblici fra uomini e donne (le une davanti, separati dagli uomini dietro) oppure il divieto abbastanza severo di usare le macchine fotografiche in spiaggia, per il resto non sembra di vivere in un paese arabo.


Ora la nostra vacanza volge quasi al termine.. stanchi ma soddisfatti, anche di aver fatto amicizia col vietnamita, il saudita, il malese, il thailandese, lo giapponese, lo yemenita, e tanti altri che adesso non ricordiamo.


Un abbraccio a tutti ed un arrivederci al prossimo viaggio in…..
Anita & Michele